PB230233(UNWEB) Perugia. In occasione della giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sabato mattina Comune di Perugia ed Università degli studi di Perugia, in collaborazione con il gruppo nazionale nidi ed infanzia, hanno presentato alla sala dei Notari l’incontro sul tema “La valutazione della qualità nei servizi 0/6, un percorso partecipato”.


Aprendo il convegno, particolarmente partecipato vista la presenza di tantissimi addetti ai lavori e non, il vice sindaco ed assessore alle politiche scolastiche e per l’infanzia Gianluca Tuteri ha relazionato sull’argomento “Sostenere e promuovere la salute psicofisica nei primi anni di vita”. Tuteri ha tenuto subito a precisare, sul tema, che “se si cambia l’inizio di una storia (quella del bambino evidentemente), si cambia l’intera storia”.
Il servizio sanitario italiano – ha illustrato –è innanzitutto universale e gratuito. In tale contesto la pediatria di famiglia, unica del suo genere nel mondo, è alla base del sostegno psicofisico di coloro che saranno i futuri cittadini. I capisaldi di questa attività, nel dettaglio, sono due: vaccinazioni e bilanci di salute, con particolare attenzione allo sviluppo cognitivo comportamentale.
Tuteri ha ricordato che nel 2015 all’Onu è stato redatto un documento che programma le linee guida per lo sviluppo mondiale sostenibile fino al 2030; al suo interno sono contenute le strategie globali per migliorare le condizioni di donne e bambini. La visione di questo documento è un mondo nel quale ogni donna ed ogni bambino realizza il suo diritto alla salute ed al suo benessere sia fisico che mentale e nel quale sono in grado di partecipare appieno alla formazione di società prospere e sostenibili.
Parte essenziale di questa visione è l’obbligo di garantire condizioni di sopravvivenza, crescita e prosperità a tutti i bambini. E’ noto che i primi tre anni di vita rappresentano un periodo estremamente importante che getta le basi della salute da adulto ed anche delle generazioni future. Sappiamo che questo percorso è minacciato da diversi fattori come povertà, insicurezza, disuguaglianze di genere, violenza degli agenti tossici, e salute mentale. Al contrario i bambini hanno bisogno di adeguata cura e, quindi, di condizioni che la promuovano: dunque salute, nutrizione, protezione, sicurezza, ma soprattutto la cura dei genitori ed opportunità di apprendimento precoce.
E’ noto, inoltre, ciò che rafforza la capacità delle famiglie e dei cosiddetti “caregiver” di supportare lo sviluppo infantile precoce: un ambiente favorevole, fatto di politiche, programmi e servizi alle famiglie. Ed infatti la partecipazione della comunità a supporto delle famiglie e dei caregiver è fondamentale.
Per rendere possibile tutto questo è stato redatto un piano d’azione che si basa sulle più recenti evidenze riguardanti lo sviluppo infantile precoce. Questo piano definisce le strategie per applicare tali conoscenze a favore del migliore sviluppo possibile del bambino. Si chiama “Nurturing care frame work” il cui documento scientifico di base è l’ECD, o Early child development”.
Mai come ora –secondo Tuteri – secondo le più grandi agenzie mondiali ci sono i presupposti per far diventare i sogni realtà. Questo documento, infatti, si rivolge ad un’ampia gamma di attori, policy maker, caregiver, ecc.
Nel documento sono cinque gli ambiti di azione proposti, con all’interno molteplici servizi ed azioni da realizzare: buono stato di salute (azioni proposte sono le vaccinazioni, la pianificazione familiare, prevenzione dell’uso di fumo ed alcol, ecc), l’alimentazione adeguata (nutrizione materna, fortificazione, supporto verso l’introduzione di cibi complementari, ecc.), genitorialità responsiva (interventi che incoraggino il gioco, interventi che promuovono la sensibilità, supporto per la salute mentale dei genitori ecc.), opportunità di apprendimento precoce (servizi educativi per l’infanzia di qualità, ecc.), protezione e sicurezza (buone pratiche igieniche, ambienti puliti, spazi sicuri, ecc.).
In questo contesto sono molteplici le azioni che il comune può portare avanti, innanzitutto rendendo l’ambiente più accogliente per i ragazzi. Altro punto centrale è rappresentato dall’accesso universale ai servizi educativi; il sogno, in questo contesto, è di rendere il servizio di asilo-nido gratuito perché l’asilo non è il luogo del controllo ma dell’educazione, perché i primi 3 anni di vita, come detto, sono fondamentali per la crescita dei ragazzi.
Questo è una possibilità su cui l’Amministrazione comunale sta lavorando con studi e valutazioni attente ed approfondite.
Tirando le conclusioni dell’intervento Tuteri ha sottolineato che “la più grande sfida del nostro tempo riguarda il modo in cui genitori ed operatori si relazionano ai ragazzi perché è proprio dai ragazzi che dipende il cambiamento futuro”.
Dopo l’apertura dei lavori ad opera del vice sindaco, si sono alternate al microfono per le rispettive relazioni Maria Grazia Mariani e Moira Sannipoli (L’erba calpestata è diventata un sentiero: il percorso di ricerca e formazione, Floriana Falcinelli e Mina De Santis (la progettazione educativa), Alessia Bartolini e Silvia Fornari (famiglie al nido: una relazione di qualità); Laura Arcangeli e Moira Sannipoli (l’accessibilità ed il riconoscimento dell’identità); Svilvia Crispoldi e Veronica Raspa (la qualità delle relazioni), Emilia Restiglian (tutti vogliono qualità. Molti la cercano. Qualcuno la trova).
Conclusioni a cura di Floriana Falcinelli dell’Università di Perugia.
Il convegno è stato coordinato dalla Dott.ssa Roberta Migliarini, dirigente dell’area servizi alla persona del Comune di Perugia.