Image 1(UNWEB) "Negli scorsi giorni, presso la scuola secondaria di I° grado "Convitto Nazionale Principe di Napoli" di Assisi, il personale del Centro Operativo di Sicurezza Cibernetica dell'Umbria ha incontrato gli studenti per una lezione sull'uso responsabile del web, attività che si inserisce nell'ambito della campagna educativa della Polizia di Stato.

L'incontro fortemente voluto Rettore Dott. Stefano Cammerieri e dalla referente per il bullismo Dott.ssa Zappile Annalisa ha visto la partecipazione di 99 alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado.

L'evento, che si è tenuto nella sala teatro del convitto, ha visto anche l'intervento di 7 insegnanti, i quali hanno espresso i più vivi ringraziamenti al personale della Polizia di Stato, per l'iniziativa tesa ad avvicinare i ragazzi alle Istituzioni.

Gli esperti del Centro Operativo di Sicurezza Cibernetica dell'Umbria hanno illustrato, anche attraverso dei contenuti multimediali, i comportamenti corretti e sicuri da adottare online e come attuare una strategia preventiva nei confronti del fenomeno dell'adescamento on line da parte di sconosciuti che, grazie alle caratteristiche della rete, riescono a mascherarsi da loro coetanei, responsabilizzandoli in merito alla pratica della condivisione di immagini private.

Gli operatori della Polizia Postale hanno enfatizzato, inoltre, l'importanza dei comportamenti rispettosi ed empatici nei confronti degli altri utenti della rete, facendo comprendere che dall'altra parte del monitor vi sono ragazzi come loro, che condividono sogni, bisogni ed aspirazioni.

L'empatia creata dagli operatori di Polizia nell'affrontare simili tematiche ha consentito ai ragazzi di superare la diffidenza e di condividere le proprie esperienze personali.

L'attività di prevenzione della Polizia di Stato nei confronti dei fenomeni come il cyberbullismo, gli hate speech (discorsi d'odio), si concretizza nella consapevolezza dei ragazzi, fin dai primi passi in rete, sull'uso corretto delle parole all'interno dei social network." 

COsì, in una nota, la Questura di Perugia.