ManifestazionePerugia1(ASI) Perugia – Grande partecipazione alla manifestazione di ieri, sabato 23 gennaio, indetta dalle associazioni Lgtb al motto di “Svegliati Italia”. Oltre 40 sono state le associazioni che hanno partecipato. Oltre alle più rappresentative, Omphalos, Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, sono scese in piazza per manifestare il sostegno alle unioni civili e al ddl Cirinnà anche l’Associazione Nazionale Partigiani, Amnesty International oltre ai partiti della sinistra, il Pd e i radicali.

Il morale dei partecipanti è stato alto sin dall’inizio, dalla partenza del corteo da Piazza Italia. Al grido di “la pioggia non ci fermerà come alcuni sperano”, il corteo si è mosso alla volta di Piazza IV Novembre lungo corso Vannucci. Prima di arrivarci è stata effettuata una sosta sotto Palazzo dei Priori. Qui i manifestanti hanno ironicamente chiesto a gran voce la partecipazione del sindaco Andrea Romizi tra uno sventolar di bandiere arcobaleno e della locale organizzazione degli studenti universitari di sinistra (UDU). Alto si è sollevato il grido di “scendi a manifestare con noi” rivolto al sindaco e ai rappresentanti del comune di Perugia. Al grido di “stesso amore, stessi diritti, stessa dignità” il corteo ha infine raggiunto Piazza IV Novembre. Qui i rappresentanti delle varie associazioni hanno denunciato ancora una volta l’assenza dei rappresentanti comunali è hanno esposto le loro ragioni. Secondo Michael Crisantemi di “E se domani Terni” il ddl Cirinnà sui diritti civili rappresenta “un compromesso al ribasso che accettiamo tappandoci il naso poiché abbiamo a che fare con le associazioni cattoliche che vogliono far prevalere il medioevo”. Il plauso generale della folla si è levato oltre che per Crisantemi, anche per la rappresentante di famiglie arcobaleno. Anche in questo caso la sfida alle associazioni cattoliche e alle famiglie “bigotte e reazionarie” è stata chiara –“I nostri figli vanno già a scuola insieme ai vostri. Cercate di educare i vostri figli per far si che almeno siano meglio di voi”. Di rilievo la partecipazione alla manifestazione anche di Giacomo Leonelli, segretario del Pd regionale umbro, e di Mimmo Albertini, presidente nazionale di Omphalos. “Ci dicono che non è ora il momento per queste cose; hanno ragione. Andavano fatte venti anni fa. Una società che funzioni deve basarsi sull’uguaglianza di tutti al suo interno. Basta che qualcuno al suo interno sia discriminato e qualsiasi persona può sentirsi in diritto, e anzi in dovere, di sentirsi superiore all’altra persona. Se questo avviene nella società a discapito di qualcuno, poi può avvenire a discapito di qualsiasi persona. Chi oggi ha scelto di non venire qui lo ha fatto volontariamente. Quindi vuol dire che per queste persone l’uguaglianza nostra con loro non è degna di essere rappresentata dalla piazza” – ha affermato Albertini che ha poi aggiunto –“Di questa loro assenza noi ci ricorderemo, da qui in futuro, anche quando voteremo”. Per Leonelli invece si è trattato di “una manifestazioni contro un mostro a tre teste” il cui discorso ha riguardato non solo chi è contrario alla Cirinnà, ma anche chi non si impegnerebbe per davvero per assicurare l’uguaglianza dei diritti. “L’omofobia si divide in quella manifesta, quella simulata e quella nascosta. Quest’ultima è quella di quanti affermano di non essere omofobi ma non vogliono essere coinvolti nelle battaglie contro l’omofobia” ha dichiarato Leonelli. “Ad oggi è anche importante manifestare contro il “benaltrismo”; cioè quello che è proprio di quanti affermano che sono ben altri i problemi da affrontare che non il tema dei diritti civili e delle adozioni gay”- ha affermato Leonelli che ha poi proseguito affermando ironicamente –“Anche la disoccupazione riguarda il solo il 12% degli italiani; il restante 88% non è interessato”. Infine il segretario Leonelli ha lanciato un affondo al tema della “sensibilità di pensiero” affermando che “il fatto che qualcuno non sia d’accordo con noi non può e non deve costituire un freno alla modernizzazione del paese”. Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, la quale in un intervista esclusiva ha dichiarato –“Da molti anni mi sono sempre impegnata affinché il parlamento italiano possa approvare una legge che metta questo paese al pari degli altri paesi europei. Riconosca il diritto delle coppie, sia omossesuali, che eterosessuali, ad avere diritti civili riconosciuti nel codice civile. Che si lotti contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale che ancora permane, e che ci si adegui ad un dettato straordinario della nostra costituzione che sancisce l’uguaglianza dei diritti delle persone. Credo che la scelta dell’orientamento sessuale sia uno dei diritti fondamentali della persona, forse uno dei più importanti. Noi ci siamo per rappresentare quanti vogliono che questo disegno di legge vada finalmente in porto”. Riguardo invece alla Stepchild Adoption, la possibilità per coppie omosessuali di adottare bambini, la presidente ha dichiarato di essere a favore affermando –“Io credo che dobbiamo riconoscere il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia e ad avere anche dei legami affettivi . Questi legami affettivi possono anche derivare da due persone dello stesso sesso”.

Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia

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