piazza bevagna 1(ASI) Bevagna. Il giorno 09 febbbraio, le Associazioni del territorio sono state invitate dal Sindaco di Bevagna a interloquire intorno alla manifestazione pubblica di interesse per la gestione dei siti culturali.


Un invito giunto dopo la manifestazione pubblica di disappunto da parte delle associazioni per l’iniziativa del Comune.
Le perplessità che alcune associazioni del territorio hanno rappresentato in quella sede, in merito all’avviso pubblico, sono di vario genere e livello:

- la tempistica: sarebbe stato forse più opportuno che un atto di così importante valore programmatico per la intera vita culturale del paese fosse giunto agli inizi o nel mezzo di un mandato amministrativo e non, invece, al temine, a tre mesi dalla scadenza. Questo perché la giunta proponente potesse poi risponderne direttamente, sia in caso di riscontri positivi che di eventuali problematiche connesse all’affidamento di questi siti culturali;
- l’assenza di una politica culturale, di una cornice generale, di un indirizzo che ispirasse la manifestazione pubblica di interesse;
- l’assenza totale di contributi economici dell’amministrazione per i prossimi 7 anni alla vita culturale del paese;
- l’aver ignorato il ruolo delle associazioni e del volontariato che hanno fatto grande la vita culturale di Bevagna e che ora, non avendo la forza economica per partecipare, di fatto si vedono estromesse o comunque non garantite nel ruolo che hanno sempre svolto;
- il timore che, affidare tutti questi siti culturali ad un privato o a chiunque altro, possa anche intervenire sull’autonomia dei cittadini nel fruire di questi spazi culturali.

A tutto questo, manifestato con la massima trasparenza e correttezza, il Sindaco, ha opposto la tecnica del “disco rotto”, ripetendo più volte la medesima affermazione, ovvero la legittimità della scelta della manifestazione di interesse, dicendo che anche le altre associazioni del territorio potrebbero parteciparvi, ben sapendo che questo non è oggettivamente possibile, perché il volontariato non può da solo prendersi il pesante carico della gestione di questi luoghi.
L’Associazione Teatro precisa di non avere mai ricevuto dal comune di Bevagna, né in questa legislatura né nella precedente, i 40 mila euro previsti dalla convenzione e finalizzati esclusivamente per la gestione e per l’intera attività di programmazione. Per tale motivo l’Associazione è stata costretta a recedere dalla convenzione, non prima di aver saldato tutte le utenze ancora aperte, naturalmente con il contributo del Comune. Tali circostanze sono state tutte confermate dal Sindaco Polticchia.
Nonostante questo l’Associazione Teatro ha offerto fin da subito al Sindaco Polticchia la disponibilità a collaborare alla migliore gestione del Teatro, anche in sinergia con qualsiasi altro soggetto esterno.
Di questa disponibilità l’Amministrazione comunale non ha più ritenuto di avvalersi.
La Proloco di Bevagna si fa portavoce di un sentimento comune e diffuso fra la cittadinanza, che esprime fortemente il timore del venir meno di spazi indispensabili alla vita sociale, educativa e culturale. Il timore è quello che qualora un soggetto privato prenda in gestione tali spazi, verrebbe messo a rischio un bene della collettività. La Proloco tiene a puntualizzare di non sentirsi strumentalizzata ma di farsi portavoce del sentire comune.
Anche la Banda, associazione fortemente attiva nel territorio, sottolinea l’importanza del ruolo del volontariato nel promuovere le attività culturali. La stessa puntualizza che la politica mai è entrata e mai entrerà nell’associazionismo. Un precedente confronto trasparente e costruttivo, nel rispetto della legalità, con le associazioni che da sempre sono in prima linea sul fronte della cultura, sarebbe stato utile e quantomeno auspicabile e avrebbe evitato tante polemiche.

Le Associazioni presenti hanno infine ribadito la reale preoccupazione di non poter continuare a dare il proprio contributo volontaristico nella gestione dei siti culturali, contributo per il quale ritengono di avere adeguate professionalità. E’ proprio da questa riflessione, espressa pressoché unanimemente, che si coglie l’attaccamento di ciascuna associazione ai siti simbolo del paese ed il desiderio di condividere delle scelte in consessi pubblici allargati.