DSC 0395Presentato il libro del Sinodo: dialogo tra il giornalista Rai Piero Damosso e il vescovo Sorrentino

Parte del progetto di cambiamento della diocesi esportato anche in America

(ASI) ASSISI – Un volume in qualche modo rivoluzionario il cui progetto di rinnovamento è stato preso in considerazione anche in America. E’ questa la sintesi dell’incontro di presentazione del libro del Sinodo “Tu sei la nostra gioia” scritto dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino che martedì 28 giugno è stato intervistato dal caporedattore del TG1 Piero Damosso nella sala convegni dell’Istituto Serafico. “Frequentando Assisi in questi mesi da cronista – ha dichiarato Damosso - mi sono reso conto delle opportunità che ha questa città. Assisi in questo momento si trova nel crocevia delle tensioni a testimoniare qualcosa di importantissimo per l’umanità, per la nostra convivenza e da lasciare ai nostri figli”. Molteplici sono state le domande rivolte dal noto giornalista al vescovo Sorrentino. Le risposte molto esaustive hanno sottolineato che la chiesa di Assisi in questo momento di grande tensione, ma anche di opportunità sta andando verso la gioia. “Se la chiesa – ha affermato monsignor Sorrentino – riesce a trovare la maniera di essere una chiesa bella, gioiosa e solidale l’umanità ha una speranza in più”. Nel parlare delle proposte di forte cambiamento che emergono dal libro il presule ha accennato “al triangolo della crisi: valoriale, delle relazioni e della solidarietà; al quale il libro risponde con il triangolo della speranza. La parola crisi indica crescita, discernimento e porta in sé rischi e potenzialità. Nel testo – ha aggiunto il vescovo – si parla dell’urgenza di passare da una chiesa clericale a una chiesa popolo di Dio. La chiesa deve essere in uscita. La sofferenza dell’altro non può essere guardata a distanza, ma deve essere una condivisione, una carità politica cioè della ‘polis’”. Si è poi discusso a lungo delle piccole Comunità Maria famiglie del Vangelo, (progetto di rinnovamento delle parrocchie caratterizzato da piccoli gruppi di circa 10-12 persone al massimo che sono in rete come tra di loro) chiamate a farsi carico delle persone e delle loro necessità, proprio alla luce della crisi della famiglia in senso. Un progetto che si sta diffondendo in altre diocesi italiane e anche in America. “Questa intuizione pastorale – ha dichiarato il vescovo Sorrentino –, che ritengo sia stata ispirata dall’alto, sta facendo la differenza. Segno che ci porta ad una maniera di essere chiesa per rispondere al calore del Vangelo e alle sfide della società”. Si è inoltre parlato del rovesciamento della catechesi che deve partire dall’adulto, della custodia dell’‘oikos’, dello Spirito di Assisi, dei santuari e del dialogo. Si è fatto riferimento alla criminalità organizzata (mafia e camorra), al ruolo dei mass media, ai carismi dei santuari per evangelizzare. Il vescovo ha anche comunicato l’imminente ultimazione del secondo ciclo di video-catechesi che saranno a breve consultabili sul sito diocesano (www.diocesiassisi.it).
Alla domanda di Damosso su ‘quanto San Francesco è entrato in tutto questo?’, il vescovo ha risposto che “San Francesco c’entra a pieno titolo” ed ha aggiunto che “il progetto famiglia di famiglie lo sento molto un progetto della Porziuncola. Se gli ordini francescani lo facessero proprio immaginate come potrebbe essere. Come spinta che da Assisi arriva a tutto il mondo”.