103472311 2719674544936233 3736359299776725663 o(UNWEB) Perugia,   L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato all’unanimità dei presenti (12 voti favorevoli della maggioranza più quello di Andrea Fora-Patto civico) la mozione presentata dai consiglieri di Fratelli d'Italia Marco Squarta (presidente dell’Assemblea legislativa) e Eleonora Pace, che impegna la Giunta a “integrare il fondo prestiti 'Re Start' con ulteriori risorse per soddisfare il maggior numero possibile di richieste pervenute”.

“Proviamo tutti insieme - ha detto Squarta - a fare di più anche per i lavoratori autonomi e le partite Iva, integrando il fondo 'Re Start' e offrendo in questo modo un sostegno attivo alle imprese del nostro territorio duramente colpite dall'emergenza Covid-19. Il fondo ‘Re Start’ – ha spiegato - è una delle misure di contrasto alla crisi economica attivata dalla Regione per sostenere le imprese attraverso il sostegno della liquidità e del capitale circolante, una misura molto importante che testimonia il buon lavoro che la Giunta Tesei e l'assessore Michele Fioroni stanno portando avanti, nel tentativo di contenere le conseguenze di una pandemia che, dal punto di vista economico, rischia di portare con sé effetti devastanti per le tante imprese, per i lavoratori autonomi e le partite Iva del nostro territorio. Le risorse messe a disposizione dalla Giunta potrebbero non riuscire a soddisfare parte delle richieste finora pervenute. Diciotto milioni e mezzo di euro sono stati predisposti come dotazione iniziale del fondo prestiti ‘Re Start’. Sulla base delle informazioni comunicate da Gepafin, il 19 maggio scorso, sappiamo che sono arrivate circa 1.670 domande, per un importo complessivo superiore a 35 milioni di euro. Non possiamo permettere che chi è sopravvissuto al Coronavirus rimanga schiacciato dalla crisi economica. I piccoli e medi imprenditori sono l'asse portante della nostra economia e anche autonomi e professionisti non possono ottemperare alla crisi solo col sussidio di 600 euro. La metà delle attività umbre rischia di non farcela. Il problema di questa estate non sarà il distanziamento sociale ma il riuscire a fare almeno qualche giorno di vacanza. Il provvedimento è sul cosiddetto modello tedesco, prevede risorse a fondo perduto, necessari quanto mai visto il calo dei consumi e del Pil. Ricordo che la presidente Tesei disse che sarebbero necessario un miliardo di euro per fronteggiare la crisi e i numeri che stiamo incontrando lo confermano: il turismo è oggi più che dimezzato con 2 milioni di presenze perdute fra maggio e giugno, sono 90 i milioni di euro che mancano. Bisogna quindi necessariamente implementare il fondo prestiti ‘ReStart’, compatibilmente con il nostro bilancio”.

INTERVENTI:

Stefano PASTORELLI (Lega): “É un tema importante, vista la criticità che stanno attraversando tanti imprenditori, tante partite Iva, quindi questo impegno per la Giunta è la cosa giusta da fare. ReStart prevede in quota parte un contributo a fondo perduto e questa è la boccata d'ossigeno che in tanti stanno aspettando. Alla luce di quanto considerato, annuncio il voto favorevole della Lega”.

Eleonora PACE (FDI): “Ho sottoscritto fin da subito questo atto e ho ricevuto numerose attestazioni di piccole e medie imprese che si sentono dimenticate e si aspettano provvedimenti mirati. Centinaia di imprenditori che sono in fila agli sportelli delle banche cercando di compilare i tanti documenti necessari. In 15 giorni sono arrivate 1.670 domande, segno che il provvedimento ha colpito nel segno e interessa il tessuto economico sociale. Altrettanto impressionanti i numeri delle partite Iva che hanno chiesto aiuti economici. Questo provvedimento, con una parte a fondo perduto, è frutto del lavoro dell'assessore Fioroni. Qualsiasi ulteriore disponibilità si riesca a trovare sarà un segnale forte. Si tratta di una misura seria, credibile, circostanziata”.

Andrea FORA (Patto civico): “La mozione parte da un'esigenza riscontrabile rispetto ai dati che sono sotto gli occhi di tutti. Annuncio il voto favorevole ma raccomando di rivedere i parametri di accesso a questa misura, coinvolgendo anche piccole e medie aziende il cui fatturato non è misurabile, e mi riferisco in particolare a quelle nate nel 2019”.

Michele FIORONI (assessore regionale): “L'approccio della Giunta è su un duplice binario: garantire la tenuta del tessuto economico dopo la crisi causata dall'epidemia e dalle sue conseguenze e cercare di accompagnare queste misure con strumenti di politica economica. Un atto che prevede un finanziamento che può convertirsi in contributo a fondo perduto. Si rivolge a imprese che dovranno migliorare la sicurezza con i dispositivi di protezione individuale, con la sanificazione, ma è anche centrato sul tema importante degli investimenti nel digitale. Ricordo che la Regione Umbria al massimo fino ad oggi aveva impegnato 700mila euro, questo provvedimento è di quasi tre volte superiore. Alcune aziende rimarranno escluse, quindi condivido una rimodulazione come previsto dall'oggetto del precedente atto, per un rifinanziamento quanto più veloce possibile. Entro giugno ci saranno sia le graduatorie che l'erogazione dei primi contributi. È richiesta l'iscrizione sul Registro nazionale aiuti di stato, come vuole l'Unione europea. Anche le prossime iniziative saranno innovative, basate su reshoring, industria 4.0, rafforzamento delle filiere, patrimonializzazioni: sono tutte azioni individuate anche nei provvedimenti che sta adottando il Governo. L'impresa poco ha ottenuto nel Decreto rilancio, perciò abbiamo anticipato quanto dovrà fare anche il Governo in materia di fondo perduto a favore dei soggetti più deboli, altrimenti aumenterà la distanza fra piccola impresa e partite Iva con le imprese più grandi e strutturate, che hanno strumenti finanziari che le rendono più capaci di sopportare folate negative congiunturali anche forti. Agiremo in tempi brevissimi. Non riusciremo a rispondere alle esigenze di tutti, ma sarà una misura significativa. Sottolineo che non è una misura di garanzia ma credito diretto, soldi che vanno direttamente alle imprese, soldi veri, non legati a moltiplicatori da attivare. Chiarisco che si tratta anche di misura ampiamente concertata con le parti sociali, in via telematica. Altre Regioni avevano già impegnato fondi sul sistema delle garanzie ma qui siamo in una logica diversa, soldi subito alle imprese, restart, capitale di equity e investimenti digitali, elemento fondamentale per la tenuta del sistema non solo umbro”.