Giorno del Ricordo 8(UNWEB) Assisi. Un evento commosso e partecipato è stato il “Giorno del Ricordo” svoltosi giovedì 10 febbraio a Santa Maria degli Angeli, presso il Parco Norma Cossetto adiacente a Via Martiri delle Foibe, organizzato dal Comitato 10 Febbraio di Assisi. Nonostante due anni di assenza forzata del pubblico, a causa dell’emergenza pandemica, la solennità civile nazionale, dedicata al ricordo dei massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, ha registrato una cospicua affluenza popolare, riconfermando il grande sentimento che lega i cittadini di Assisi a questa data.

 

Sotto l’attenta regia di Gabriele Valecchi, la commemorazione ha visto susseguirsi diversi interventi. Eraldo Martelli ha ricordato il martirio dei tanti italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, uccisi e gettati nelle cavità carsiche dai partigiani comunisti di Josip Broz Tito. «Una tragedia – asserisce Martelli – di cui va preservato il ricordo, trasmettendolo alle nuove generazioni. Il ricordo di quelle migliaia di italiani che trovarono la morte nelle foibe, o costretti alla fuga dalle loro case per non subire la sanguinosa pulizia etnica perpetrata dai massacratori rossi jugoslavi». Al termine del suo intervento, Martelli ha ricordato le figure di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana seviziata, uccisa e infoibata dai partigiani jugoslavi, a cui è dedicato l’omonimo parco, e dell’assisano Capitano Giovanni Renzi, vittima, anch’esso, della barbarie titina. In continuità con questo ricordo, Federico Pulcinelli ha letto le motivazioni che portarono al riconoscimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile di Norma Cossetto e al Valore Militare di Giovanni Renzi.

 

Presenti all’evento anche il Sindaco Stefania Proietti, il Vicesindaco Valter Stoppini, il Consigliere regionale Stefano Pastorelli e i Consiglieri comunali Stefano Apostolico e Jacopo Pastorelli. «Dopo due anni dall’ultima manifestazione pubblica – ha affermato il Primo cittadino – oggi ci ritroviamo qui a celebrare assieme il ricordo dei nostri connazionali, vittime di un odio cieco e disumano, e di tutti gli esuli giuliano-dalmati. Proprio di fronte agli esuli che, oggi, vivono ad Assisi, voglio volgere uno speciale ricordo agli uomini e alle donne dell’esodo, di cui è giusta la definizione di “due volte italiani”: una volta per nascita e l’altra con la scelta di rimanere tali».

 

La parte finale degli interventi è stata lasciata al professore Paolo Anelli, studioso dell’esodo giuliano dalmata, e, in particolare, a chi visse direttamente quelle atrocità; a chi, perché italiano, dovette fuggire da terre italiane nel tentativo di salvarsi dalla morte “rossa”. Raffaella Panella e Luigi Giusepponi, i due ex-esuli cittadini di Assisi, e Luciana Migliosi, cittadina di Bastia Umbra, hanno raccontato, ancora una volta, le loro commoventi storie nella speranza che tutto ciò venga conservato e trasmesso a futura memoria.

 

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