UE ConcertiAlba Beethoven.ImmortalAmata.wDomenica 8 Settembre, ore 6.40, Giardini Carducci, Perugia

(UNWEB) Perugia. “Il mio cuore trabocca di tante cose che vorrei dirti...ah!...vi sono momenti in cui sento che le parole non servono a nulla — sii serena — rimani il mio fedele, il mio unico tesoro, il mio tutto, così come io lo sono per te. Gli dei ci mandino il resto, ciò che per noi dev' essere e sarà. Il tuo fedele Ludwig”. Così scriveva Ludwig van Beethoven, rinominato dalla storia Titano della Musica, il 6 luglio 1812 “di mattina” dalla stazione termale di Tepliz, in Boemia. La confessione di un amore assoluto, profondo, appassionato e tenero, consegnato a missive probabilmente mai inviate.

Il nome della fortunata donna, destinataria di un sentimento tanto travolgente quanto raro, sembra essere ancora oggi la principale domanda senza risposta con cui i biografi di Beethoven devono confrontarsi. Ma, al di là delle ricostruzioni storiche - che danno tuttavia come più probabile il nome di Antoine von Birkenstock Brentano – le parole dedicate alla sua Immortale Amata restituiscono l’immagine di un uomo decisamente lontano dallo stereotipo beethoveniano del burbero solitario, impulsivo, insofferente e scortese con il prossimo. Al contrario, le tre lettere destinate all’Immortale Amata – che, data la contiguità dell’arco temporale in cui sono state scritte, fanno pensare piuttosto a tre momenti di un unico ideale messaggio – e, con esse, il Testamento di Heiligenstadt, ci parlano di uno spirito generoso e socievole, costantemente alla ricerca di quell’afflato umano e di quella serenità affettiva che i problemi fisici gli precludevano.

Con l’ultimo appuntamento della quarta edizione dei Concerti dell’ Alba a Perugia – Giardini Carducci, Domenica 8 Settembre, ore 6.40 - UmbriaEnsemble (Cristiano Rossi, Violino; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello; Domenico Benedetti Valentini, Voce narrante) intreccerà un dialogo tra la voce più nota del Maestro tedesco, la sua Musica, e quella più segreta, le sue lettere. Quindici anni dividono la composizione del Trio op. 3 in Mib Maggiore dalle lettere all’amata; ma identica è la capacità di modulare i registri dell’anima dalla più sognante tenerezza, all’energica determinazione della propria volontà. “Pur ancora a letto, i miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora tristi, aspettando di sapere se il destino esaudirà i nostri voti — posso vivere soltanto e unicamente con te, oppure non vivere più — Sì, sono deciso ad andare errando lontano da te finché non potrò far volare la mia anima avvinta alla tua nel regno dello spirito “.