(ASI) "Cosa vuoi dire dopo l’ennesima, orribile strage? Niente. Tutte le parole rischiano di apparire vuote, inutili, insensate. Penso ai corpi straziati, alle urla dei feriti, alla disperazione dei familiari, degli amici, di chi si è salvato e provo un dolore è immenso. Lo sento a fior di pelle. Il cuore si stringe, si fa piccolo piccolo ma gonfio di tristezza.
Eppure non abbiamo il diritto di essere ammutoliti. La condanna della tragedia e la solidarietà con le vittime è credibile solo se è seguita da un’azione, dall’assunzione di responsabilità.
Vincere il terrorismo è una sfida particolarmente difficile, che può essere vinta solo con l’impegno di tutti.
Tutti abbiamo il potere di fare qualcosa.
Non permettiamo che la violenza ammutolisca il nostro cuore.
Non permettiamo che la violenza generi altra violenza.
Non permettiamo che la follia alimenti l’intolleranza, la paura dell’altro, il razzismo, l’islamofobia, la radicalizzazione, la chiusura, l’isolamento, la cattiveria.
Non minimizziamo quello che è accaduto invocando, come sempre, un rapido ritorno alla normalità. La situazione è eccezionalmente grave. Dobbiamo reagire interrogando noi stessi e ripensando il nostro modo di vivere, di fare società, di guardare al mondo.
Una “normalità” in cui tutti i giorni si fanno stragi di vite umane è uno schifo che non possiamo accettare.
Dietro a queste violenze, e a tutte quelle a cui spesso non prestiamo la giusta attenzione, ci sono molte cause e molte responsabilità.
E’ tempo che ciascuno faccia i conti con le proprie responsabilità e si impegni a creare pace facendo venire meno le cause di queste violenze.
Tutti ci dobbiamo mettere al servizio della pace e della costruzione di una società della pace e della fraternità. Cerchiamo di capire cosa possiamo fare, come fare.
Aiutaci ad aprire un grande dialogo sulla violenza e sulle tante guerre che continuano a terrorizzare il mondo, su come fare a fermarle, come impedirne di nuove, come soccorrere e proteggere le vittime.
E il 9 ottobre 2016 organizziamo assieme una grande Marcia della Pace e della Fraternità. Da Perugia ad Assisi.
Quando persone motivate si uniscono, anche un piccolo gesto può avere un grande effetto".
E' quanto dichiara Flavio Lotti, Coordinatore della Tavola della pace