pdf(UMWEB) «...Perché ci sta a cuore la vita famigliare dei nostri colleghi»: il comunicato ufficiale della più grande catena di discount italiano, Eurospin, rivela manifestamente la propria linea imprenditoriale e, senza schierarsi politicamente, sceglie la tutela dei diritti della persona. Chiede solo sostegno e appoggio per garantire l’approvazione di una legge che possa regolamentare in maniera equa e sostenibile l’apertura domenicale e festiva delle attività commerciali.


«Abbiamo letto con interesse le dichiarazioni del Ministro Luigi Di Maio, con cui il vicepremier si mostra deciso e fermo nella volontà di portare avanti l’iter necessario per l’approvazione di una legge che imponga la chiusura domenicale dei negozi, pur specificando in seconda battuta la proposta di una turnazione del 25% degli esercizi commerciali», dichiara Diego Esposito, già candidato alle scorse elezioni politiche nelle liste del PdF. «Condividiamo l’iniziativa perché è stata una delle numerose proposte del nostro programma elettorale del 4 Marzo. Tutti i punti della nostra campagna elettorale avevano come denominatore comune la difesa dei diritti della persona. Non vogliamo parlare di gruppi, di categorie di lavoratori, e nello specifico solo di chi è impegnato in esercizi commerciali, perché qui si tratta esclusivamente della persona, del suo diritto al riposo, alla cura delle relazioni sociali e famigliari. Guardiamo con estremo interesse quello che si sta muovendo come esigenza sociale con alcuni marchi eccellenti della grande distribuzione: dopo Esselunga e Simply, ora anche Eurospin accoglie una proposta intelligente perché promuove la famiglia come cellula fondamentale e di sviluppo della società.
La proposta di legge che il Senatore Dell’Orco del M5S presentò nel già 2013 e che rimase una proposta inattuata, può essere una prima risposta concreta, seppur parziale, ma sta già subendo una netta disapprovazione del Codacons, che con il Presidente Carlo Rienzi dichiara che la legge impedirà a dodici milioni di italiani di fare acquisti la domenica e nei giorni festivi, con conseguenze disastrose come il dirottamento dei consumi verso l’e-commerce ed una conseguente contrazione del PIL e dell’occupazione. Se nemmeno le associazioni dei consumatori hanno compreso che non è la liberalizzazione degli orari e dell’apertura degli esercizi commerciali che porta sviluppo economico e aumento del PIL (e non possiamo dire che non ci abbiamo provato) è segno che dobbiamo rimettere il mercato al servizio dell’uomo e non viceversa.
Come Popolo della Famiglia cerchiamo e vogliamo soluzioni ancora più soddisfacenti di quelle proposte dal gruppo pentastellato; riteniamo che la Domenica ed anche i giorni di festa facciano parte di una tradizione giudaico-cristiana che ci appartiene, che non deve essere perduta e che le persone devono essere tutelate anche preservandole dalla schiavitù di un lavoro senza tutele, senza dignità, senza regole se non quelle del business. Per questo chiediamo che la legge venga approvata senza compromessi al 25%, o mediazioni all’italiana che, non scontentando nessuno, non produrrà effetti positivi per le famiglie. I negozi chiusi la domenica fanno parte di principi che non possono far parte di nessuna trattativa per il bene stesso delle famiglie e della società», ha concluso Diego Esposito rimarcando anche che il PdF ritiene questa legge indispensabile per una riprogrammazione generale del mondo del lavoro.