ForaIl consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) nel ricordare che oggi si celebra la Giornata Internazionale del Migrante, spiega che l’incontro di presentazione del libro di Mario Marazziti ‘Porte aperte, viaggio nell’Italia che non ha paura’ svolto ieri pomeriggio “ha anticipato una riflessione su tale evento ed è stato anche l’occasione per presentare alcuni esempi di buona accoglienza ed integrazione”. Fora assicura il suo impegno “affinché la Regione, in collaborazione con le Prefetture, l'Anci e il Terzo Settore possa promuovere un modello responsabile, diffuso ed innovativo di integrazione".

(UNWEB) Perugia, - “L’incontro di presentazione del libro di Mario Marazziti ‘Porte aperte, viaggio nell’Italia che non ha paura’ di ieri pomeriggio ha visto una qualificata ed interessata partecipazione e, oltre ad essere anche l’occasione per presentare alcuni esempi di buona accoglienza ed integrazione, é stato un momento per riflettere con un giorno di anticipo sul tema della Giornata Internazionale del Migrante, che si celebra oggi”. Così il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) che assicura il suo impegno “affinché la Regione, in collaborazione con le Prefetture, l'Anci e il Terzo Settore possa promuovere un modello responsabile, diffuso ed innovativo di integrazione" .

Fora rileva come in Umbria ci siano “molti esempi di buona e qualificata opera di integrazione, alcuni ne sono stati illustrati con efficacia nell’incontro di ieri da Colomba Damiani project manager di Tamat che ha citato diversi progetti che interessano sia l’accoglienza, sia l’integrazione e formazione. Dal dibattito – spiega - è emerso, come affermato da Mario Marazziti, che l’asse di divisione sul tema migranti va ben oltre i partiti e si può semplificare fra chi cerca di vivere all’insegna di ‘restare umani’ e chi sceglie di non impegnarsi più per esserlo”.

“Il migrante - prosegue Andrea Fora - interpella innanzitutto noi stessi. Nella relazione con l’altro, con il diverso, con lo ‘straniero’ noi conosciamo noi stessi nel profondo. I racconti del libro hanno un altro comune denominatore: le esperienze migliori riguardano sempre quelle che partono da gruppi piccoli di persone e famiglie e si ampliano piano, a significare che quando dagli slogan si passa alla conoscenza diretta delle persone, ciascuno riesce a dare il meglio di sé”.

“L’Umbria – spiega il consigliere Fora - può essere un esempio anche nazionale sia sul versante di modelli di accoglienza sia per l’integrazione. Ci sono molte forze vive, associazionismo, terzo settore che aspettano di poter sprigionare al meglio le loro capacità. Ci dobbiamo sforzare di uscire dalla falsa narrazione che associa i migranti sempre e solo alla delinquenza, allo spaccio, alla violenza, ai contributi pubblici spesi per loro e non per gli italiani. Negli ultimi mesi sono stati fatti tagli importanti alla rete dei CAS (Centri di accoglienza straordinaria), adottando così un modello di accoglienza pensato per grandi strutture, con tante persone dentro, cui viene garantito giusto il minimo indispensabile, vitto e alloggio. Ne è testimonianza che tante strutture storiche della nostra regione, come le Caritas, in molti casi non hanno neanche partecipato al bando”.
Secondo il consigliere Fora va ripensato complessivamente il modello di accoglienza, “privilegiando le piccole unità abitative, l'integrazione diffusa sul territorio e il supporto di servizi reali di integrazione (quali l'alfabetizzazione linguistica e la medazione culturale). Nella convinzione che ad ogni diritto corrisponda un dovere, e questo vale per tutti i cittadini del mondo: per questo dobbiamo affiancare all'accoglienza la possibilità di impegnare i migranti nel territorio in lavori socialmente utili e in opere e servizi produttivi (il settore dell'agroalimentare è solo uno degli ambiti dove poter fare interessanti sperimentazioni). E' anche in gioco – conclude - la dignità delle persone che possano così sentirsi utili e tutto il territorio ne beneficerebbe”.