BORI PDIl capogruppo regionale del Partito Democratico, Tommaso Bori, fa sapere di aver inviato una lettera alla presidente della Regione Tesei, all’assessore regionale alla Sanità Coletto, al direttore regionale Dario e ai commissari di Usl e aziende ospedaliere Pasqui, De Fino, Onnis e Casciari, in cui rimarca la necessità di un “potenziamento del servizio di supporto psicologico, di assistenza psichiatrica e dei centri salute mentale nel territorio dell’Umbria”. Per Bori “è ancora poco quantificabile il danno causato dall’isolamento nelle persone con fragilità psicologica”.

 

(UNWEB) Perugia,  - “È necessario il potenziamento del servizio di supporto psicologico, di assistenza psichiatrica e dei centri salute mentale nel territorio dell’Umbria: è ancora poco quantificabile il danno causato dall’isolamento nelle persone con fragilità psicologica”. La richiesta in una lettera del capogruppo del Pd a Palazzo Cesaroni, Tommaso Bori, indirizzata alla presidente della Regione Donatella Tesei, all’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, al direttore regionale Claudio Dario e ai commissari di Usl e aziende ospedaliere Pasqui, De Fino, Onnis e Casciari.

“È  impossibile, ad oggi, calcolare i danni che l’isolamento dovuto alle misure anti-covid – spiega Bori – potrebbe aver causato in termini di salute psicologica. Stando ai dati del ministero della Salute, riferiti al 2017, solo in Umbria le persone assistite erano 13mila, in prevalenza donne. Non è difficile ipotizzare, dunque, che le richieste per i servizi sanitari di questo tipo saranno in aumento, con nuove patologie e nuovi bisogni, emersi proprio in questa fase di quarantena. Serve dunque – rimarca il capogruppo Dem - un potenziamento delle strutture pubbliche e dei servizi di salute mentale territoriali, per prepararli ad affrontare l’aumento dei pazienti e delle patologie. L’Umbria dovrà colmare il suo ritardo e adeguarsi alle iniziative messe già in campo da altre Regioni insieme a Ordine degli psicologi e Governo. Va segnalato infatti – ricorda – che nella pagina del ministero della Salute, nella sezione riguardante l’assistenza psicologica la nostra Regione abbia attivato solo il ‘numero Umbria sanità’ (NUS)”.

Per Tommaso Bori “manca collaborazione in questo campo tra le istituzioni locali e regionali, le associazioni e gli ordini di categoria, nonché con il mondo di volontariato, tra cui Croce rossa e Protezione civile e una comunicazione istituzionale di supporto praticamente inesistente. Collaborazione – puntualizza - che invece è imprescindibile e che quindi deve essere attivata immediatamente. Per questo servirà un potenziamento dell’organico dei servizi psichiatrici e psicologici, stabilizzando i precari e aumentando le assunzioni. Servirà rafforzare la presenza, aumentare e uniformare gli orari degli sportelli territoriali delle Usl, dei Centri di Salute Mentale e dei presidi ospedalieri. Massima attenzione va rivolta alle strutture dedicate ai pazienti con disabilità mentale e disturbi nel neurosviluppo, per garantire un servizio effettivo. Dovrà essere reso fruibile il ‘Numero Umbria Sanità’ h24, intensificare collaborazione con ordini professionali e associazioni di settore, ma anche istituire un tavolo di lavoro con le istituzioni locali”.

“Proposte di buon senso dunque – conclude Bori - che speriamo la presidente della Regione possa ascoltare, per il bene dell’Umbria e degli Umbri”