SecondaCommissione3Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni, in videoconferenza dalla Sala Brugnoli, la seduta della Seconda commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, dedicata all’audizione sulle misure di contrasto all’abusivismo in ambito turistico. All’incontro hanno partecipato la dirigente regionale Antonella Tiranti, Simone Fittuccia (Federalberghi), Matteo Fortunati (Assoturismo Confesercenti), Andrea Sfascia (Federturismo Confindustria), Andrea Nasini (Ordine dottori commercialisti Perugia).

 

(UNWEB) Perugia,  Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni, in videoconferenza dalla Sala Brugnoli, la seduta della Seconda commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, dedicata all’audizione sulle misure di contrasto all’abusivismo in ambito turistico.

Dalla seduta partecipativa è emerso che esistono ambiti differenti su cui effettuare i controlli e che l’intera filiera turistica andrebbe monitorata, per individuare strutture ed attività non in regola e permettere agli operatori turistici di competere a parità di condizioni. Andrebbe inoltre sanata la perdita di risorse legata al mancato pagamento delle tasse locali e nazionali e posta l’attenzione sulle criticità connesse alla sicurezza delle persone e degli edifici in cui vengono gestite locazioni turistiche. La Commissione ha stabilito di creare un tavolo di confronto costante con le associazioni di categoria sul contrasto all’abusivismo, per dare sostegno al protocollo firmato con le Prefetture e stimolare una efficace attività di repressione del fenomeno da parte delle forze dell’ordine.

All’incontro, dedicato nello specifico alla delibera della Giunta regionale n. 139 del 5 marzo 2020 “Prevenzione dell’abusivismo nel settore turistico-ricettivo. Approvazione atto di  intesa tra la Regione Umbria, Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Perugia, Prefettura Ufficio territoriale del Governo di Terni, Provincia di Perugia, Provincia di Terni, Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) Umbria”, hanno partecipato, la dirigente regionale Antonella Tiranti, Simone Fittuccia (Federalberghi), Matteo Fortunati (Confesercenti Assoturismo), Andrea Sfascia (Federturismo Confindustria), Andrea Nasini (Ordine dottori commercialisti Perugia).

GLI INTERVENTI

Antonella TIRANTI ha aperto l’audizione spiegando che “l’attività di contrasto all’abusivismo viene svolta dai Comuni e dalla Regione, in collaborazione con gli organi di polizia, nazionale e locale.  A Perugia è stato aperto un tavolo e creato uno strumento per mettere a sistema tutti i soggetti coinvolti. Sono stati svolti incontri con i rappresentanti dei Comuni, delle Province, le Prefetture e di tutti i corpi di polizia. Si è così arrivati alla stesura, con le associazioni di categoria, di uno schema di protocollo di intesa, trasmesso al ministero degli Interni. A seguire, nel  marzo scorso, anche la Giunta ha approvato questo schema di protocollo di intesa. Si sarebbe subito dopo dovuti partire, se non fosse esplosa l’emergenza, con accordi per la concretizzazione dell’accordo. Era previsto un canale dedicato all’interno del sito Umbriatourism per segnalare possibili attività abusive, sia ricettive che di gestione dei gruppi o di guide turistiche”. Al termine degli interventi, Tiranti ha poi aggiunto che “bisogna distinguere l’attività completamente abusiva (non solo per quanto la ricettività ma anche per l’intermediazione di viaggio) da quella in regola ma che viola delle disposizioni. Il fenomeno abusivismo va ristretto a quelle strutture che non hanno alcuna autorizzazione. Sono d’accordo con il codice unico che individua le strutture ricettive, tanto che nel nuovo portale turistico è previsto l’inserimento di questo codice. Prima della crisi Covid era pronto un decreto nazionale sul turismo, che conteneva una serie di discipline anche rispetto agli affitti, che però ora è sospeso. Un codice nazionale avrebbe una valenza molto maggiore. Se il percorso non riprenderà attiveremo le procedure per un codice regionale. Anche se il rischio è che ogni Regione costituisca propri codici che non interagiscono. Il canale su Umbriatourism per segnalare gli abusivi è la soluzione che era stata individuata anche in collaborazione con la Guardia di finanza; non è stato ancora attivato ma fa parte degli interventi previsti. La reintroduzione della segnalazione delle presenze turistiche in bed and breakfast e simili è complessa per le Regioni perché rientra in un ambito normato dal codice civile. Considerandola una semplice locazione breve possiamo intervenire con le verifiche. Gli aspetti operativi del protocollo sottoscritto andranno affrontati non appena sarà superata l’emergenza Covid. Uno degli aspetti del Pacchetto turismo della Giunta prevede il protocollo sulla sicurezza sanitaria e il distanziamento per la riapertura delle strutture ricettive. Anche questo permetterà di separare le strutture regolari e di qualità dalle altre”.

Simone FITTUCCIA ha evidenziato che “in questa fase si sente ancora di più la necessità, per le strutture turistiche, di essere tutelate. Ancora oggi sui portali turistici vengono pubblicizzate strutture non regolari e non si sta facendo nulla per regolarizzarle. Non si tratta di chiuderle ma di metterle in regola. La crisi in corso non può giustificare la presenza di strutture non in regola, anche perché le strutture aperte (circa il 10 percento) lavorano con poche presenze e subiscono anche la concorrenza di soggetti non regolari, con un doppio danno. Servono controlli rigorosi. C’è anche molta ignoranza, ci sono persone che investono denaro comprando appartamenti e poi li affittano a scopo turistico come forma di investimento. Tralasciano di rispettare le norme sulla registrazione, commettendo anche reati non denunciando la presenza di persone negli appartamenti e nelle camere affittate, per le quali inoltre non pagano neppure la tassa di soggiorno, creando anche un danno alle casse dei Comuni. In questo senso, ci è stato detto proprio dai Comuni che non c’è personale disponibile per fare i controlli e che è mancata la risposta anche da parte delle Forze dell’ordine”.

Andrea SFASCIA ha aggiunto che “si tratta di un problema molto sentito, soprattutto in alcune zone come l’Orvietano. È difficile aspettare che siano altri albergatori e clienti a segnalare le strutture abusive. Basta aprire i portali turistici e verificare. Risulta difficile per i Comuni chiudere le strutture irregolari, che magari hanno le autorizzazioni ma non rispettano tutte le norme. Non dobbiamo complicare il sistema dei controlli: la Guardia di finanza dovrebbe svolgere le verifiche sui portali e sanzionare le strutture irregolari. Dopo le prime sanzioni si avrà un effetto positivo sulle regolarizzazioni. Mi hanno segnalato che nel nord dell’Umbria ci sono stranieri, inglesi, che affittano le proprie case ad altri inglesi. Questo tipo di situazione non saremo in grado di contrastarla ma le altre, con un sistema di controlli agili, sì”.

Vincenzo BIANCONI (gruppo misto) ha rimarcato che “il rispetto delle regole è fondamentale affinché la competizione tra strutture sia basata sulle scelte del cliente e sulla qualità, non su altri elementi. Dobbiamo impegnarci affinché chi rispetta le regole possa stare sul mercato, pagando le tasse, facendo anche presidio del territorio. Il turismo porta con se anche l’immagine identitaria della regione. Per questo dobbiamo fare chiarezza e definire una serie di standard da rispettare, per la sicurezza nei centri storici, che viene minata dalla presenza di camere affittate senza alcun controllo. Si crea un forte turn over di ingressi ed uscite che inoltre fa diminuire il valore degli appartamenti attigui a quelli affittati abusivamente. Una situazione che si aggrava con l’emergenza Covid e che richiede attenzione anche alle normative anti incendio. Potremmo diventare la Regione che punta sulla qualità a 360 gradi nell’offerta ricettiva. Esiste inoltre il problema del lavoro nero, dei giovani che lavorano senza contratto, non hanno assistenza sanitaria e contributiva. Serve un codice fiscale, o una partita iva, identificativo regionale che semplifichi i processi di controllo anche da parte delle forze dell’ordine. Chi ospita persone all’interno di una struttura deve avere una assicurazione, per se stesso, per gli ospiti e per i vicini. L’85 percento del fatturato turistico passa da internet ed è proprio online che si possono fare le verifiche sulle strutture che non sono in possesso del codice identificativo. Va anche chiarito chi può ospitare per turismo: solo chi ha gli appartamenti classificati come turistici o anche tutti gli altri?”.

Per Fabio PAPARELLI (Pd) “questo protocollo purtroppo è di scarsa attualità, visto che in questo periodo i controlli riguardano le strutture che sono autorizzate a rimanere aperte. Il 25 percento delle strutture (circa mille) non comunicano dati o comunicano presenze zero. Per queste fattispecie sono previste sanzioni, che vengono incamerate dalla Regione. Questi fondi andrebbero però destinati ai Comuni e alle Province per implementare i controlli. Quando non vengono comunicate le presenze per molto tempo, il Comune dovrebbe far chiudere le strutture che evidentemente sono nate per altri motivi. Il protocollo con la Prefettura nasceva per arginare il fenomeno AirBnb, che non si riesce ad affrontare a livello nazionale. Esiste già uno studio di Confcommercio sulle strutture non autorizzate che vengono però pubblicizzate. Ogni anno andrebbe estratto un campione delle strutture, su cui effettuare un controllo di regolarità. Va coinvolta la Guardia di finanza, per contrastare l’evasione fiscale. Ed anche le altre forze dell’ordine, per verificare il rispetto dei decreti sulla sicurezza. Bisogna chiedere alle Prefetture di dare concretezza al protocollo, avviando i controlli”.

Matteo FORTUNATI ha suggerito di affrontare “il problema dell’abusivismo tenendo d’occhio l’intera filiera. La questione è come esercitare i controlli: per entrare in una abitazione privata ci vuole l’autorizzazione del giudice, il controllo diretto è molto difficile. Si deve quindi agire attraverso i portali e i Comuni devono poter disporre di un archivio unico regionale per fare le verifiche. Serve una partecipazione orizzontale di tutte le associazioni turistiche, per affrontare il dilagare dell’abusivismo. Andrebbe creato un numero unico e una pec a cui poter segnalare l’attività abusiva. Si dovrebbe poi individuare un corpo, come la Polizia provinciale, a cui demandare il ruolo di ‘guardia turistica’, che possa verificare la regolarità delle strutture”. 

Secondo Stefano PASTORELLI (Lega) “il momento di crisi legato al Covid non deve distrarci dal contrasto all’abusivismo nel turismo, che riguarda anche le guide turistiche, i trasporti, i noleggi con conducente. Alcuni Comuni in effetti non hanno la forza operativa per svolgere i controlli in modo rigoroso. Le attività che saranno penalizzate da questa fase critica saranno proprio quelle regolari, che pagano le imposte e rispettano le normative. Importante anche l’aspetto della sicurezza e del controllo degli ospiti delle strutture. Un’ora fa la presidente Tesei ha illustrato il pacchetto economico da 100milioni per le imprese, anche per quelle turistiche. Ci sono assessori che stanno lavorando per fare meglio di quanto sta facendo il Governo nazionale”.

Andrea NASINI ha rilevato che “il tema dell’abusivismo impatta anche sulla professione dei commercialisti, per i quali esiste un albo e donne norme precise. Ci siamo impegnati sul concetto di legalità, partecipiamo ai tavoli con i soggetti istituzionali. La ripartenza sarà difficile ma auspico che i 1300 iscritti umbri dell’Ordine possano fornire un contributo tecnico in molti ambiti legati al turismo. Abbiamo avviato, con alcuni Comuni, il progetto del sovra indebitamento di persone fisiche e giuridiche che rischiano di finire in un limbo di emarginazione sociale”.  

Michele BETTARELLI (Pd) ha riportato la propria esperienza da amministratore comunale a Città di Castello: “Non abbiamo mai introdotto la tassa di soggiorno. Nella dialettica con le associazioni di categoria avevamo stimato che le tasse evase dalle strutture abusive erano comunque rilevanti. Bisogna individuare chi possa fare i controlli, dato che la polizia locale dei Comuni non dispone di personale sufficiente per svolgerli”. 

Andrea FORA (Patto civico) ha auspicato infine che “la Regione possa attivare rapidamente una cabina di regia sul settore turistico, attivando misure in accordo con i Comuni per l’eliminazione delle tasse locali, dei contributi INPS e per il calcolo del danno indiretto. Ho saputo che oggi la Giunta ha presentato un pacchetto sul turismo, ma servono sicuramente interventi di emergenza che dovremo individuare e suggerire alla Giunta”.

Valerio MANCINI ha concluso i lavori auspicando che “il tavolo a cui partecipano i presidenti delle associazioni di categoria diventi una sede di confronto permanente. Le istituzioni devono sostenere un settore importante per la nostra economia. Questa gravissima emergenza può essere l’occasione per affrontare argomenti prioritari come quello del turismo. L’Assemblea legislativa può e deve interloquire con i rappresentanti delle categorie economiche, con una confronto permanente che può scaturire dall’iniziativa dei singoli soggetti che oggi abbiamo riunito. In merito al protocollo, sono sorpreso che non ci sia stata collaborazione da parte di tutte le Forze dell’ordine rispetto alla repressione dell’abusivismo. Si tratta di un fenomeno che mette in crisi un settore economico importante e che va contrastato con ogni mezzo. Non lasceremo che questo documento resti inattuato, anche per gli effetti economici del mancato pagamento delle tasse locali. La polizia locale deve poter controllare chi dimora in un appartamento, chiarendo i motivi della presenza. Questo è indispensabile per garantire la sicurezza di tutti. Bisognerebbe anche, vista la situazione di emergenza, sospendere il pagamento della Tari da parte delle strutture ricettive, che in questa fase non producono rifiuti essendo chiuse. C’è poi la questione del pagamento dell’Imu D, che viene pagata allo Stato per l’80 percento e per il 20 percento ai Comuni”.