94994566 2685683381668683 2115165522336153600 nL’amministratore unico dell’Agenzia forestale regionale dell’Umbria, Manuel Maraghelli, è stato ascoltato questa mattina dalla Seconda commissione dell’Assemblea legislativa per l’illustrazione della relazione sul programma di attività di Afor per il 2020. L’atto andrà in Aula per il solo esame con la relazione del presidente della Commissione, Valerio Mancini. 

 

(UNWEB) Perugia, 30 aprile 2020 - L’amministratore unico di Afor, l’Agenzia forestale regionale dell’Umbria, Manuel Maraghelli, è stato ascoltato questa mattina dalla Seconda commissione dell’Assemblea legislativa, dove ha illustrato la relazione sul programma di attività dell’Agenzia per il 2020. L’atto andrà in Aula per il solo esame con la relazione del presidente della Commissione, Valerio Mancini. 

Maraghelli, recentemente nominato dalla Giunta regionale, ha disegnato ai consiglieri regionali un quadro delle condizioni finanziarie e gestionali trovate al suo arrivo al vertice di Afor, evidenziando potenzialità e criticità dell’Agenzia. Il bilancio di Afor risulterebbe positivo, con importanti rapporti convenzionali con Adisu, Regione e Comuni per la gestione del verde e di altri servizi. Le competenze dell’Agenzia sono variegate e spaziano dalla gestione dei beni forestali e dei terreni sottoposti a vincolo alla produzione di tartufi, dall’irrigazione alla bonifica (ove non instano i Consorzi). In quest’ultimo settore, secondo Maraghelli, l’Afor avrebbe però dei limiti legati alla legge istitutiva, che gli impedirebbero di agire con tempestività a tutela dell’assetto idrogeologico. 

L’amministratore di Afor ha rilevato che l’assetto del personale andrebbe ottimizzato, visto che solo il 45 percento della forza lavoro è effettivamente e pienamente abile e questo determina una ridotta produttività e un ritardo nel rispetto dei tempi di realizzazione dei progetti. Ciò, soprattutto per quanto riguarda i fondi comunitari, potrebbe comportare il rischio della perdita di ingenti finanziamenti. Sarebbe auspicabile, per Maraghelli, uno scivolo per attivare dei prepensionamenti, visto che l’età media dei forestali è di 54 anni. Nel frattempo è stato emanato un bando per nuove assunzioni, che si vorrebbero però mirate in termini di effettiva abilità al lavoro ed età. Maraghelli ha espresso la volontà di procedere con un censimento della forza lavoro disponibile, dividendola in operai, impiegati e tecnici, per non rischiare che l’Afor si trovi sguarnita di certe figure tecniche, necessarie per l’Agenzia. 

Gran parte dei mezzi di Afor sono in comodato da parte delle Comunità montane, questo comporta che l’Agenzia debba pagare il mutuo per delle strumentazioni che potrebbero finire vendute per ripianare i debiti delle Comunità montane.  Servirebbero, è la stima, circa 3milioni per rinnovare il parco mezzi con attrezzature rinnovate e sicure.

Quest’anno Afor gestirà per la prima volta  la conduttura che porta acqua dalla diga di Montedoglio all’Alto Tevere e al Trasimeno: 2milioni di euro di introiti per 7milioni di metri cubi di acqua. Le attuali tariffe differenziate per i due territori verranno, nel triennio, unificate, intervenendo anche su quel 25 percento di bollette che negli anni passati non venivano saldate.

Sempre in materia di idrico, l’amministratore di Afor ha evidenziato che una delle misure del Programma di sviluppo rurale a cui l’Agenzia partecipa riguarda gli approvvigionamenti idrici per uso zootecnico: 1,8 milioni sarebbero bloccati in Regione con una prospettiva di due anni di procedura. Si tratterebbe di attingimenti per gli abbeveratoi nei pascoli di montagna che verrebbero però valutati allo stesso modo di quelli per l’imbottigliamento: per risolvere la questione sarebbe però necessario un intervento normativo.

Concludendo il lungo incontro, il presidente Mancini ha espresso l’auspicio di una collaborazione costante tra l’Assemblea legislativa e l’Agenzia forestale, con un confronto periodico relativamente alle norme e alle procedure di cui possa essere ritenuto necessario un aggiornamento.