98731880 2700954440141577 5570119846114361344 oLa Prima commissione consiliare, presieduta da Daniele Nicchi, si è riunita in videoconferenza per un’audizione sulla situazione liquidatoria delle comunità montane. I commissari hanno ascoltato il punto fatto dal dirigente regionale Francesco Grohmann e dai Commissari liquidatori delle Comunità montane.

 

(UNWEB) Perugia,  – La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Daniele Nicchi, si è riunita in videoconferenza per un’informativa generale in merito alla situazione liquidatoria delle Comunità montane. I commissari hanno ascoltato in audizione il dirigente regionale Francesco Grohmann e i commissari liquidatori delle comunità montane Paolo Silveri (Valnerina), Mauro Severini (Alta Umbria) e Domenico Rosati (Monti Martani, Serano e Subasio; Monti del Trasimeno; Orvietano Narnese Amerino Tuderte). Dall’audizione sono emerse le difficoltà finanziarie delle Comunità montane, e in particolare di quella del Trasimeno, oltre alle criticità per la chiusura del piano unitario di liquidazione.

Al termine della seduta il presidente Nicchi ha detto che “questa audizione è stata fatta per illustrare alla Commissione lo stato della situazione liquidatoria delle Comunità montane. Si tratta solo della prima seduta dedicata a questo argomento. Ce ne saranno sicuramente delle altre con audizioni del dirigente regionale Luca Conti, dei revisori dei conti delle Comunità e con l’assessore Michele Fioroni”.

Grohmann ha ricordato che le Comunità montane, istituite nel 1971, in Umbria hanno avuto passaggi di deleghe dagli anni ’70 fino agli anni ’90. Nel 2010 lo Stato ha messo in dubbio le Comunità, azzerando in 3 anni i fondi. Nel 2011 è iniziata in Umbria la fase di riforma delle Comunità montane: da una parte con l’Agenzia forestale regionale che ha preso in carico tutti gli operai (a fine 2012 sono passati oltre 600 operai e 70 impiegati) e dall’altra con il percorso di soppressione delle Comunità. Nel corso degli anni non si è riusciti a trovare il soggetto che dovesse ricevere le loro deleghe, così nel 2019 le competenze e i procedimenti forestali e agricoli sono stati trasferiti all’Afor ed è stato anche deciso di andare verso un piano unitario di liquidazione, che è stato consegnato alla Regione nei primi mesi del 2020. Alcune Comunità montane potrebbero chiudere l’attività senza eccessive passività mentre altre, come quella del Trasimeno, hanno una situazione più delicata e complessa. Dall’analisi del piano unitario emerge che il mondo delle Comunità montane potrebbe avere una situazione complessiva di equilibrio se la liquidazione potesse procedere nel modo giusto. Questo tenendo conto, però, delle difficoltà attuali di mettere sul mercato i beni immobili. Al termine della liquidazione eventuali passività dovrebbero essere attribuite all’Afor e ai Comuni in base alle loro competenze. La partita più delicata è quella dei mutui ancora in essere, che ricevono tuttora fondi dal Ministero dell’Interno.

I tre commissari liquidatori delle cinque Comunità montane hanno fatto il punto sulle difficoltà delle diverse situazioni finanziarie dovute principalmente a contenziosi, al pagamento dei mutui in essere, al valore degli immobili che continua a diminuire rispetto alle stime del 2011, alla mancanza di liquidità. Tutti hanno rilevato criticità nella gestione dei parchi regionali con l’attuale situazione. Comunque i commissari liquidatori hanno concordato sulla gestione della liquidazione non ben programmata e sulla necessità di affrontare la questione con una visione comune tra Regione, Afor, Comuni e Comunità montane, visto che la situazione è veramente difficile e serve una strategia complessiva ed un’azione unitaria per venirne fuori.

Sollecitati dalle domande dei consiglieri Eugenio Rondini, Francesca Peppucci (Lega), Thomas De Luca (M5S), Donatella Porzi e Simona Meloni (Pd), oltre a quelle del presidente Nicchi, i Commissari liquidatori hanno sottolineato la necessità di rimettere immediatamente mano alla situazione, altrimenti il rischio è di scaricare il peso sui bilanci dei Comuni. In particolare Rosati ha ricordato la situazione critica della Comunità montana dei Monti del Trasimeno, che potrebbe arrivare ad avere perdite intorno ai “16-20 milioni di euro”. Sempre Rosati ha detto che la task force di 27 persone per coadiuvare il piano di liquidazione unitario, a causa di pensionamenti e passaggi di personale all’Afor, si ridurrà a 15 persone entro fine anno. Il bilancio consuntivo del 2019 non è ancora stato approvato ma lo sarà a breve, mentre il bilancio di previsione 2020 probabilmente non sarà approvato visto che i commissari scadono a giugno. Per quanto riguarda la situazione dei parchi Silveri ha detto che bisogna capire chi è chi si occupa della montagna da domani: o i parchi si mettono nella condizione di poter funzionare ed essere una risorsa per il territorio o vanno aboliti. Attualmente sono più un peso che una opportunità per la comunità.