Valeria Alessandrini Lega(UNWEB) Nell’ambito della discussione sul Decreto Scuola, il senatore umbro Valeria Alessandrini della Lega, ha informato il Ministro all’Istruzione, Azzolina, rispetto alle difficoltà di svolgimento della didattica a distanza nelle zone della Valnerina colpite dal sisma, richiamando il Governo alle sue responsabilità nell’avvio del prossimo anno scolastico.


“Riguardo alla reale possibilità di svolgere la Didattica a distanza – ha spiegato la Alessandrini - voglio ricordare la situazione nelle zone facenti parte del cratere sismico, dove la fibra ottica è ancora assente, per cui sostenere il carico dei collegamenti internet in famiglie con più di un figlio, con genitori che magari lavorano in smartworking, è molto difficile e a volte impossibile. In questi giorni di emergenza da Coronavirus, nella ridda di provvedimenti d’urgenza e delle conferenze stampa del Governo, non ho sentito mai un accenno alla situazione dei territori terremotati. Gli abitanti di queste zone stanno vivendo un’emergenza nell’emergenza e gli studenti svolgono la didattica a distanza spesso ancora in soluzioni abitative provvisorie e disagiate. Ma a partire dal mese di settembre come faranno a ritornare allo studio in presenza, visto che questo necessiterà ancora del distanziamento sociale?
Ante Covid-19 i ragazzi svolgevano le proprie lezioni in container collettivi già utilizzati da famiglie, quindi in locali non pensati per uso scolastico, con spazi assolutamente sottodimensionati anche prima dell’emergenza sanitaria. Se sarà un problema poter rispettare le distanze di sicurezza, dettate dai vari DPCM, nelle scuole in tutto il territorio nazionale, non so se il Governo ha minimamente considerato che nel cratere questo sarà impossibile.
Sappiamo che i fondi ci sono per realizzare edifici abbastanza grandi per ospitare gli studenti nel rispetto delle direttive Covid; facciamo di questi cantieri un secondo “ponte di Genova”, usiamo normative emergenziali in deroga, impegniamo tutte le forze di cui già disponiamo per realizzare in tempi brevi nuove e definitive strutture scolastiche dove poter ospitare i nostri giovani anche in tempi di Covid-19: questi progetti prevedono edifici grandi, e comunque laboratori, palestre, sale riunioni, che per il durare di questa emergenza potrebbero rappresentare quegli spazi in più necessari al rispetto delle distanze di sicurezza. Dal 2016 tante sono state le promesse, ma in molti casi dopo 4 anni siamo ancora alla firma di protocolli tra commissario ed enti territoriali. Ora finalmente vorremmo vedere i fatti”.