Bori 9Il capogruppo del Partito Democratico, Tommaso Bori annuncia la presentazione di una mozione attraverso la quale chiede l’impegno della Giunta regionale ad “estendere il Bonus Covid per tutte le figure del sistema sanitario impegnate nella lotta al Coronavirus e oggi escluse dal provvedimento, come i medici specializzandi, i medici di continuità assistenziale, i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale, i medici del 118 in convenzione e tutti gli altri professionisti non dipendenti come psicologici, biologici e farmacisti”.

 

(UNWEB) Perugia,  - “Bonus Covid per tutte le figure del sistema sanitario impegnate nella lotta al Coronavirus e oggi escluse dal provvedimento, come i medici specializzandi, i medici di continuità assistenziale, i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale, i medici del 118 in convenzione e tutti gli altri professionisti non dipendenti come psicologici, biologici e farmacisti”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, che annuncia, in proposito, la presentazione di una mozione.

“Il nostro Paese e l’Umbria – commenta Bori – sono stati chiamati a gestire un’emergenza sanitaria dovuta ad un virus sconosciuto e aggressivo, contro cui non ci sono ancora terapie valide e vaccini sperimentati, se non il distanziamento sociale e il supporto dei pazienti contagiati. Un’emergenza – spiega - che ha fortemente stressato il sistema sanitario regionale con tutte le figure in prima linea, nessuna esclusa. L’accordo chiuso per il bonus, relativo ai turni di lavoro straordinari, non comprende però molte figure. Una decisione mortificante – puntualizza - nei confronti di professionisti che durante questa emergenza sanitaria hanno lavorato senza sosta al pari degli altri negli stessi reparti, garantendo i servizi sia territoriali che ospedalieri”.

Per il capogruppo Dem è dunque necessario “riconoscere il lavoro e lo sforzo di chi è stato costantemente esposto in prima linea e di chi non si è tirato indietro lavorando anche 7 giorni su 7, 24 ore 24. Non è una questione economica – conclude Bori -, ma di principio e di rispetto nella piena dignità di tutti gli operatori, per questo la Giunta regionale deve sanare questa imbarazzante parzialità”.