105549140 2733355896901431 2554346505566926847 o(UNWEB) Perugia. L'Assemblea Legislativa dell’Umbria ha respinto con 12 voti contrari di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, ‘Tesei presidente’ (assente Presidente Donatella Tesei) e 7 a favore di PD, M5S, Misto, Patto civico (assente consigliere Donatella Porzi) la mozione volta a censurare il comportamento dell'assessore regionale alla Salute e alle Politiche sociali, Luca Coletto e che impegnava la Presidente della Giunta regionale a revocargli il mandato. L’atto era stato proposto dai consiglieri Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli-PD, De Luca M5S, Bianconi-Misto, Fora-Patto civico

 L'Assemblea Legislativa dell’Umbria ha respinto con 12 voti contrari di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, ‘Tesei presidente’ (assente Presidente Donatella Tesei) e 7 a favore di PD, M5S, Misto, Patto civico (assente consigliere Donatella Porzi) la mozione volta a censurare il comportamento dell'assessore regionale alla Salute e alle Politiche sociali, Luca Coletto e che impegnava la Presidente della Giunta regionale a revocargli il mandato.

L’atto era stato proposto dai consiglieri Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli-PD, De Luca M5S, Bianconi-Misto, Fora-Patto civico.

Il contenuto dell’atto è stato illustrato dal consigliere FABIO PAPARELLI (PD-portavoce della minoranza): “Siamo dovuti ricorrere a questo atto estremo per tantissimi motivi ma il tema della sospensione della democrazia, cui siete poco abituati, è fondamentale e dovrebbe riguardare anche la Presidente, che al momento non è presente. NON È MAI ACCADUTO CHE SI IGNORASSE TOTALMENTE LO STATUTO, I REGOLAMENTI E NON SI CONSENTISSE ALLE MINORANZE DI SVOLGERE LE FUNZIONI CHE CI ASSEGNA LA LEGGE E SONO TUTELATE ANCHE DAL PENALE. Numerosi atti di sindacato ispettivo, riguardanti sia interrogazioni a risposta scritta che richieste di accesso atti ai sensi della legge sulla trasparenza, attendono una risposta dall'assessore regionale alla Salute e alle politiche sociali. Si tratta di 5 accessi agli atti (3 del PD e 2 del M5S) ancora inevasi e di 28 interrogazioni a risposta scritta (15 del PD e 13 del Patto civico) cui non è stata data risposta. Non si risponde su questioni importanti riguardanti la salute pubblica, neanche quando i cittadini manifestano in piazza la loro contrarietà, come accade anche stamattina. Un comportamento che viola gli articoli 47, 48 e 58 dello Statuto della Regione Umbria e gli articoli 4 e 86 del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa dell'Umbria, oltre al dettato della Legge 241/90, in particolare art. 25 e Capo V. Il 22 maggio scorso è stata presentata una lettera di diffida alla Presidente della Giunta regionale, che non ha ancora ricevuto una risposta, con cui si chiedeva di rispondere entro 7 giorni agli atti ancora in sospeso. E l’8 maggio è stata inoltrata ai consiglieri regionali una lettera dal direttore regionale della sanità Claudio Dario in cui lo stesso afferma di non voler fornire riscontri, nei tempi previsti dalla normativa vigente, ad interrogazioni a risposta scritta o dare seguito all'accesso agli atti richiesti. Tali gravissime affermazioni danno il senso della concezione del rispetto della legge e delle regole democratiche, e sono pertanto da respingere al mittente in quanto gravemente lesive dei succitati diritti dei consiglieri regionali. Si deve rispondere entro 30 giorni agli atti ispettivi ma qui siamo in ritardo di mesi, con violazione della Costituzione della Regione, dello Statuto, c’è una chiara volontà politica e incapacità di programmazione. Oltre ai fatti citati segnaliamo il mancato esercizio da parte dell'Assessore delle deleghe alle politiche sociali e la mancata attuazione delle delibere e determine conseguenti. Utilizzeremo la mozione di censura finché non sarà ripristinata la democrazia e la trasparenza, altro che casa di vetro”.

INTERVENTI

ANDREA FORA (Patto civico per l’Umbria): “Non mi appassiona il tema della risposta agli atti ispettivi, nell’emergenza è parzialmente comprensibile che non si risponda a richieste legittime di chiarimento nella normale dialettica politica. Il problema sarebbe risolvibile se, superata l’emergenza, si ripristinasse una normale dialettica. Ma il problema è un altro, lo voglio dire con franchezza e vorrei un’assunzione di responsabilità. L’emergenza ha portato grandi problemi ma oggi e nel futuro c’è una grandissima emergenza sociale. Su molti fronti la valutazione è molto negativa: nella programmazione e nella costruzione dei percorsi. A nove mesi dall’insediamento di questa Giunta, nessun pensiero alla programmazione e alla visione di come gestire e governare i processi di welfare. Ho fatto un elenco di atti e strumenti della programmazione che ad oggi non hanno traccia nell’operato di questa Giunta. Il Piano povertà, il Piano sociale che è scaduto e di cui non si sa nulla. Il governo ha rivisto del tutto il Terzo settore con Codice nuovo per il Terzo settore e un Codice nuovo degli appalti. Quasi tutte le Regioni hanno iniziato a normare il Codice del terzo settore, in Umbria niente. Abbiamo gloriosi servizi sociosanitari ma il welfare è entrato in crisi, non bastano più le sole risorse pubbliche, i bisogni sono ampi e la risposta è molto bassa, da qui si innescano la povertà, e la domanda privata di servizi sociosanitari a pagamento. La Regione deve rivedere come si intende governare. Sui Piani di zona le linee guida sono ferme. Aspettiamo da mesi il Piano di riparto alle zone sociali. Sulla scorta delle proteste non solo nostre ma anche della gente che inizia a farsi sentire, ieri c’è stata la rincorsa ad approvare il Progetto di vita indipendente. La Regione Umbria ha una legge per la famiglia, su cui avete fatto campagna elettorale, che deve essere revisionata e ancora oggi è inattuata, in nove mesi questa Giunta ha messo in silenzio qualsiasi intervento, come anche sull’accreditamento dei servizi sociosanitari. C’è un organismo di cui non si sa nulla. Però ci sono risorse legate alla programmazione europea per pensare a modelli innovativi. Mi rivolgo all’assessore, che in Aula non c’è più: capisco che uno svolga la propria attività istituzionale in base alle proprie inclinazioni e lui punti sulla sanità ma ci sono anche molti bisogni sociali di cui non si può non tenere conto. É il conflitto del tenere insieme sanità e sociale, con la prima che prevale sempre, ma oggi è vitale occuparsi dei bisogni delle persone e il silenzio sulla programmazione sociale della regione è grave. Assessore, rimetta la delega al welfare e sia data a qualcuno che se ne possa occupare”.

MICHELE BETTARELLI (Pd): “Ho sollecitato più volte la Presidenza di questa Assemblea ad intervenire rispetto alle risposte alla nostre interrogazioni e all’accesso agli atti. Abbiamo ricevuto tutti la Pec da parte del direttore Dario ed abbiamo trovato fantasioso il riferimento all’emergenza e quindi il non rispetto di quanto previsto nello Statuto e nei regolamenti di questa Assemblea rispetto alle risposte alle nostre istanze, rimandando a date da definire. Poi, grazie all’intervento del Prefetto, a cui ci siamo rivolti, i dati richiesti ci vengono consegnati. Per un periodo c’è stata la sospensione della democrazia. Oggi, in quest’Aula, la maggioranza sembra silente quando sarebbe auspicabile un dibattito ed un confronto. Osserviamo comunque che alcune nostre proposte, anche se inizialmente respinte, vengono poi recepite. Spesso, soprattutto nel periodo della prima emergenza abbiamo chiesto di essere ricevuti dalla Presidente con la volontà di dare un supporto ed un contributo. L’Umbria è l’unica Regione dove questo non è stato possibile. Oggi vogliamo censurare comportamenti ed atteggiamenti volti a denigrare il nostro lavoro di consiglieri di minoranza. Auspico che passata questa emergenza si possa tornare al rispetto del nostro ruolo che è di proposizione e che chiede ascolto”.

VINCENZO BIANCONI (Gruppo misto): “Questa mozione di censura è un atto pesante per chi lo riceve e per chi è stato costretto a presentarlo e metterlo all’ordine del giorno di questa seduta consiliare. Rappresenta un fallimento della base della democrazia. C’è stata una emergenza covid che ha messo sotto pressione l’Assessore e di questo gli abbiamo dato atto. Abbiamo cercato di comprendere situazioni, abbiamo fatto richiami, ma tutto è stato sempre ignorato. Abbiamo fatto anche una manifestazione di fronte a palazzo Cesaroni rappresentando una mancanza. Ma anche rispetto a questa iniziativa abbiamo avuto cenni di riscontro. Sarebbe stato gradito un cenno di risposta sincera magari scusandosi e questo avrebbe aperto un confronto diverso. Invece si continua nella totale indifferenza. Mi auguro che possa avvenire un cambio di marcia”.

THOMAS DE LUCA (M5S): “Non avrei mai pensato di arrivare ad una azione di questo tipo. Si tratta di un gesto estremamente avanzato nella dialettica politica. Ma la risposta avuta in merito alla legittima richiesta di accesso agli atti ci ha portato a questo. L’accesso agli atti è garantito ed è normato da una legge nazionale che trascende i regolamenti e gli statuti, entro 30 giorni è previsto il termine ultimo per dare le dovute risposte alle richieste di un singolo cittadino, tutto questo viene rafforzato se a presentare istanze sono i membri di un’Assemblea legislativa. Non è possibile dire che 34 atti, questo il numero delle nostre istanze, avrebbero paralizzato la Regione, un apparato che conta oltre 1500 dipendenti. Mi chiedo quindi se ci sia un problema organizzativo. Basterebbero tre giorni lavorativi di una sola persona per rispondere al numero di atti presentati. È pertanto non credibile la giustificazione che avremmo prodotto la paralisi al lavoro dell’Amministrazione. Una risposta che offende la dignità dell’Istituzione e di voi stessi. I cittadini aspettano risposte su molte questioni, come ad esempio in merito al Registro tumori. Anche in periodo Covid sono continuati ad esistere i problemi ordinari. Alle interrogazioni sono chiamati a rispondere gli assessori, alle richieste di accesso agli atti rispondono invece i funzionari cioè l’organo tecnico. Quindi si sono scaricate responsabilità sugli organi tecnici”.

ELEONORA PACE (Capogruppo FDI): “Ho assistito ad uno spettacolino quasi comico, ma che non fa ridere. Bisognerebbe cambiare canale e dedicarci a qualcosa di più utile per gli umbri. Questa maggioranza non si è mai sottratta al confronto. Tema di oggi ha contorni surreali e a tratti mistificatori. Prendo atto che statuto e regolamento è stato cambiato a nostra insaputa, perché mi chiedo come mai negli anni passati, soprattutto nell’ultimo quinquennio, con l’attuale minoranza in maggioranza, sono stati altissimi i numeri di proposte di legge decadute, atti non discussi, risposte non date. In questo modo tocchiamo i vostri nervi scoperti. Per anni ci avete tappato la bocca con atteggiamenti intollerabili. Prendo atto comunque che mentre in passato era consuetudine non rispondere agli atti, oltretutto senza nessuna emergenza sanitaria in corso, oggi diventa lesivo della democrazia. Rispetto alle rimostranze del Presidente del Comitato di Controllo per mancate risposte da parte della Giunta, quando è stata data la disponibilità non è stata più invitata. All’assessore Coletto è riservata ogni tipo di colpa, per le liste attesa, per l’ospedale di Narni-Amelia, per quello di Terni, per ambulanze vetuste che arrivano in ritardo, per la chiusura dei punti nascita, per la mancanza di personale medico e paramedico quando si tratta di situazioni ereditate e sulle quali si sta intervenendo. Questa maggioranza non parla mai a sproposito e lo fa documentandosi adeguatamente. I danni fatto dai governi regionali di centrosinistra sono sotto gli occhi di tutti. In una fase difficilissima dovuta alla pandemia ancora in corso abbiamo dato risposte serie e tempestive grazie all’impegno di tutti. L’Umbria, nella gestione dell’emergenza è stata un modello. Oggi siamo tra le prime regioni pronte alla ripartenza. L’Umbria rappresenta un piccolo gioiello a livello nazionale. Visto che siamo classe dirigente dell’assise più importante dobbiamo dare esempio diverso rispetto a quanto fatto nel passato e lavorare per sanare quelle criticità che vengono da lontano e non sono di nostra responsabilità. All’assessore Coletto la stima e la fiducia di Fratelli d’Italia”.

TOMMASO BORI (capogruppo PD) – “Ho ascoltato con ammirazione l’intervento della consigliera Pace campionessa di arrampicata sugli specchi. Sorprendente la rappresentazione distorta della realtà. Non ci si accorge che categorie e gruppi manifestano e protestano sempre più di frequente contro le scelte della Giunta sulla pillola Ru486 o quelle relative alla non autosufficienza. Dovete sintonizzarvi con la realtà e con le problematiche sociali. La maggioranza ha rallentato il Comitato di controllo fino a farlo fino a farlo cadere, proprio sui test rapidi, una questione su cui è intervenuta la Corte dei Conti. Sono troppi gli atti cui non si dà senza risposta, o si danno risposte non suffragate dai fatti. Pace dice di studiare per non fare figuracce, forse come quella che ha fatto il suo collega di partito Zaffini confondendo la pillola del giorno dopo con la RU486. Chiediamo il ripristino della legalità e della democrazia, perché non è pensabile che la Regione Umbria vada in affanno per 32 atti ispettivi proposti legittimamente dalle minoranze. E non è pensabile che il contenuto delle risposte di alcuni assessori, quello alla sanità nello specifico, sia solo di contenuto tecnico o descrittivo di situazioni a volte non corrispondenti alla realtà dei fatti. La nostra iniziativa di censura è un atto dovuto: ci avete fatto aspettare per mesi senza ottenere risposte, e costretto anche a manifestare pubblicamente. E voi consiglieri di maggioranza dovreste essere i primi a farvi carico di queste nostre istanze a tutela della dignità e dell’autonomia dell’Assemblea”.

STEFANO PASTORELLI (Capogruppo Lega): “L’accanimento con cui vi ostinate letteralmente a combattere l’Assessore alla salute che, nel panorama nazionale, meglio ha adempiuto al suo incarico regionale nella gestione dell’emergenza sanitaria della pandemia, vi qualifica esattamente. Sui test sierologici è caduto l’ennesimo castello di carte costruito da Pd e M5S visto che la procedura per il loro acquisto era corretta. La Giunta regionale e la Task force hanno ampiamente dimostrato di aver agito negli ambiti di trasparenza e correttezza previsti dalla legge e soprattutto con l’unico ed esclusivo interesse di salvaguardare la salute dei cittadini. Lo stesso metodo utilizzato per la scelta dell’ospedale da campo. Sono state smentite in maniera chiara ed inequivocabile le bugie vergognose e strumentali di Pd e Movimento 5 Stelle. Un consiglio a tutti i nostri detrattori è di smetterla di fare terrorismo psicologico e cessare di fare il tifo per il fallimento della Regione nella gestione della pandemia, come stanno facendo dall’inizio dell’emergenza. Sarebbe stato meglio se aveste contribuito fattivamente e con coraggio verso i vostri partiti al Governo su cui ricadono gravi mancanze. D’altronde non avete detto nulla quando il PD chiudeva gli ospedali e i servizi sanitari. Avete taciuto quando nei concorsi vincevano gli amici e i parenti, quando i giovani meritevoli venivano scartati. La democrazia non si sostanzia solo di domande e di risposte all’interno nei palazzi, ma di responsabilità degli eletti verso i cittadini elettori. Coletto è un assessore protagonista in positivo di una fase storica planetaria, reo solo di non dare seguito ai vostri capricci infantili ed ai vostri comodi diversivi politici, ideati per sviare l’attenzione dai fatti più gravi intercorsi nella storia politica della nostra Regione. La Regione ex rossa è caduta sotto i colpi della rabbia civica e delle proteste dei cittadini, a cui noi siamo stati vicini, per il depauperamento e la mala gestio della cosa pubblica unita al crollo del pil, ma anche di ogni settore di competenza regionale. Improvvide sono anche le rimostranze scritte nella mozione sulle interrogazioni che aspetterebbero risposta, in quanto leggendo i numeri di quelle della precedente legislatura, per i tre quarti prodotte dalle allora opposizioni, riscontriamo un’elevata percentuale di interrogazioni decadute, con un crescendo costante, soprattutto nell’ultimo triennio”.

FABIO PAPARELLI (PD): “non pensavamo certo che la mozione fosse approvata o minimamente valutata come era nell’interesse della maggioranza. Ci aspettavamo una valutazione sul perché delle non risposte. Ma non si entra nel merito della questione ed il tema non viene affrontato. L’emergenza sanitaria non ha sospeso la vigenza di leggi nazionali sulla trasparenza, ne sullo statuto. Avete dichiarato al mondo che grazie al vostro buon operato l’emergenza è finita, ma i nostri atti sono ancora in attesa di risposta. Il direttore Dario scrive che è in condizione di rispondere, ma ad oggi non è così. I nostri atti non sono un capriccio, la presentazione di una censura e prevista dallo statuto e dal regolamento. Da certi interventi sono emersi passaggi per i quali invito il Presidente Squarta ad intervenire per garantire a questo luogo il rispetto che merita. Non essendo in sintonia sulla visione politica dell’assessore Coletto auspico che prenda a modello la sanità Veneta e non quella Lombarda come auspicava questa maggioranza. L’Assessore ci ha detto quanto attuato e quanto non attuato in ragione dell’emergenza. Ci possono stare le critiche sulle cose fatte male in passato, ma quando ci sono invece cose fatte bene auspico che le utilizziate, magari migliorandole per il bene dei cittadini. Gli umbri vi hanno votato per fare meglio. A noi spetta il compito di voltare pagina e lavorare su un centrosinistra nuovo. Non vi permettiamo di accusarci di far perdere tempo quando la Lega, a livello centrale, in piena pandemia, ha occupato aule parlamentari. Dire che si perde tempo utilizzando gli strumenti della democrazia è pura eresia. Ci aspettiamo che da questa mozione di censura vengano ripristinati tutti gli strumenti della democrazia e della trasparenza”.

VALERIO MANCINI (Lega): “Il Pd non ha idee in casa sua e pretende di farlo a casa nostra. In merito alla sanità, il piano regionale 2019-2021, preadottato da Paparelli era un libro dei sogni, un sunto dei vecchi piani. Stessa cosa a valere su quello dei rifiuti. Rispetto agli strumenti previsti in passato per l’abbattimento delle liste di attesa non hanno visto la previsione di un solo euro di finanziamento. L’assessore Coletto ha la nostra piena fiducia. In questa emergenza abbiamo lavorato molto e bene. L’atto in discussione è di pura demagogia politica. Noi dobbiamo pensare alla salute dei cittadini che rappresenta il bene primario. È una mozione prettamente politica”.