75412158 2737835623120125 7171811238419033552 oLa Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato ieri i rappresentanti delle associazioni studentesche Sinistra Universitaria, UDU Perugia, Altrascuola-Rete degli studenti Medi Umbria e CGIL Umbria, per approfondire le proposte di gestione sociale ed economica dell’attuale fase di emergenza sanitaria in Umbria, riportate nel rapporto da loro redatto: “Emergenza sanitaria: proposte per la sicurezza sociale”.

 

(UNWEB) Perugia,  – La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato ieri i rappresentanti delle associazioni studentesche Sinistra Universitaria, UDU Perugia, Altrascuola-Rete degli studenti Medi Umbria e CGIL Umbria, per approfondire le proposte di gestione sociale ed economica dell’attuale fase di emergenza sanitaria in Umbria, riportate nel rapporto da loro redatto: “Emergenza sanitaria: proposte per la sicurezza sociale”.

La Regione Umbria da anni riesce a garantire la copertura totale delle borse di studio e il numero degli idonei e beneficiari è in aumento, come le iscrizioni all'Università degli studi di Perugia e all'Università per stranieri. Segnali positivi che denotano la capacità di attrazione di un territorio e al contempo le possibilità di sviluppo economico. Ma l'ammontare delle risorse stanziate, con la crescita degli idonei alle borse di studio, potrebbe non essere più sufficiente. Gli studenti chiedono che venga innalzata la somma erogata agli aventi diritto alle borse di studio, attualmente di 200 euro, e che vengano rivisti i criteri di accesso per consentire una maggiore copertura della popolazione.

Con la crisi anche economica dovuta all'emergenza sanitaria, tante attività sono state bloccate, come pure è stato forzatamente limitato il diritto allo studio, parzialmente garantito dalla didattica a distanza, ma non per tutti. Famiglie e studenti alle prese con una nuova crisi vedono accrescersi le difficoltà e hanno bisogno di interventi ulteriori, rispetto a quello che la Regione ha già fatto, come le risorse impiegate per il contributo agli affitti. Si chiede l'istituzione di un Fondo regionale di sostegno economico ai conduttori di locazioni private, in favore di di studenti fuori sede in difficoltà economica, studenti lavoratori, lavoratori precari, disoccupati con impossibilità di pagare i canoni di locazione, di cui possano beneficiare i soggetti con un valore Isee di 50mila euro o inferiore, prevedendo un meccanismo di progressività del contributo economico. L'ammontare del contributo dovrà tenere conto, oltre che del costo del canone, anche dei costi per le utenze e per le spese che ricadono sul conduttore.

Oltre al pagamento dei canoni di locazione e alla difficoltà di reperimento dei libri di testo (per cui gli studenti chiedono una apposita piattaforma informatica che li renda disponibili a chi non ha le risorse economiche), ci sono le spese per i mezzi di trasporto, il rimborso di quanto non è stato usufruito, a causa dell'emergenza, degli abbonamenti ai mezzi pubblici, in un territorio dove comunque il principale mezzo di spostamento rimane quello privato, con le inevitabili conseguenze anche sull'ambiente.
C'è da pensare anche a quello che viene dopo gli studi: servono adeguate politiche attive del lavoro, di orientamento e coordinamento in cui l'Università e successivamente anche le parti sociali, gli imprenditori, si impegnino affinché una adeguata formazione metta le persone in condizione di entrare come parte attiva nella società, in un momento in cui, invece, cresce il numero di chi un lavoro non lo cerca nemmeno, restando fuori. L'emergenza ha acuito le difficoltà di precari, disoccupati, lavoratori in nero e di chi il lavoro ce lo aveva ma ora non più. La Regione viene invitata a tenere in considerazione questo spaccato sociale e a fare uno sforzo in più per sostenere le nuove necessità e ad agire di concerto con gli attori sociali e le eccellenze dell'Umbria per dare una risposta a una popolazione dove aumentano gli anziani e da cui moltissimi giovani dalla eccellente preparazione se ne vanno per trovare altrove adeguate opportunità.

Gli studenti delle scuole superiori chiedono provvedimenti, di concerto con le istituzioni e l'Ufficio scolastico regionale, che garantiscano l'accesso alle attività didattiche e tutelino le fasce più deboli della popolazione. La possibilità di accesso alle piattaforme di didattica a distanza in certi casi può risultare impossibile o molto complessa a causa della mancanza di mezzi e strumenti, pertanto ritengono che per tutelare quelli che non hanno la possibilità di accedervi non possa essere prevista l'obbligatorietà della frequenza. Si chiedono ulteriori investimenti e l'utilizzo di un metodo di ripartizione che tenga in considerazione anche le condizioni socioeconomiche delle famiglie e non esclusivamente il numero di studenti frequentanti i singoli istituti. Particolare attenzione deve essere dedicata agli studenti con disturbi specifici di apprendimento (DSA), per evitare che questi risultino ingiustamente penalizzati in una situazione già di per sé critica. Proposta una Cabina di regia regionale composta da Regione Umbria, Ufficio scolastico regionale, rappresentanze degli studenti e dei docenti che funga come spazio di raccordo, elabori linee guida e monitori la situazione su un piano regionale, attivandosi in caso di problematiche.