109561890 2752267711676916 3728939936297101682 oIl capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, intervenendo in merito alla non autosufficienza evidenzia che il Piano regionale “non risolve i problemi”. Parlando di “troppe difficoltà e diritti violati per le persone non autosufficienti dell’Umbria e le loro famiglie”, Bori auspica audizioni in Terza commissione di “tutte le associazioni del mondo della disabilità, a partire dalla nuova ‘Alleanza dei diritti delle persone non autosufficienti’, mettendo intorno ad un tavolo gli stakeholders in grado affrontare con concretezza ed efficacia le problematiche”.

(UNWEB) Perugia, – “Troppe difficoltà e diritti violati per le persone non autosufficienti dell’Umbria e le loro famiglie, con un Piano regionale per la non autosufficienza che non risolve i problemi. Per questo è opportuno che l’Assemblea legislativa eserciti il ruolo che le compete e convochi in audizione tutte le associazioni del mondo della disabilità, a partire dalla nuova ‘Alleanza dei diritti delle persone non autosufficienti’, mettendo intorno ad un tavolo gli stakeholders in grado affrontare con concretezza ed efficacia le problematiche”. Lo afferma il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, che ha inviato alla presidente della Terza commissione, Eleonora Pace, la “richiesta di audizione delle Associazioni del mondo della disabilità”.

“La nuova associazione – spiega Bori – ha denunciato in maniera chiara le tantissime difficoltà che sono costrette ad affrontare, spesso trovandosi a dover sostenere da sole costi psicofisici ed economici per accudire a domicilio i congiunti non autosufficienti. Criticità aumentate perché il diritto alle prestazioni sociosanitarie è disatteso o ne è ritardata l’attuazione nel tempo. E il ‘Prina’ (Piano regionale integrato per la non autosufficienza) non risolve il problema. Per questo – continua il capogruppo Dem - le associazioni chiedono provvedimenti urgenti per assicurare il diritto alle cure domiciliari, semi residenziali e residenziali con modalità che assicurino l’uguaglianza di accesso ai servizi e alle strutture sanitarie, senza discriminazione per età, tipo e durata della malattia, e senza distinzione per condizioni individuali o sociali”.

“È quindi opportuno – prosegue Bori – che nel pieno esercizio delle proprie funzioni, l’Assemblea legislativa, e nello specifico la Terza commissione, convochi la nuova realtà e tutte le altre associazioni, attraverso un percorso partecipativo che possa individuare tutte le diverse fragilità esistenti, che vanno conosciute nelle loro specificità. Tutto ciò – conclude - per poter apportare il supporto funzionale a garantire l’attuazione del diritto alle cure adeguate delle persone non autosufficienti”.