118994460 2799695200267500 3393584759202736689 oLa Prima commissione consiliare, presieduta da Daniele Nicchi, ha approvato l’atto di programmazione in materia di sicurezza urbana per il 2020 proposto dalla Giunta. Prima del voto l’assessore Enrico Melasecche è stato ascoltato in audizione sulle osservazioni del Consiglio delle autonomie locali. I commissari hanno deciso di integrare il documento con le indicazioni del Cal. 

 

(UNWEB) Perugia,   – La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Daniele Nicchi, ha approvato, con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione dell’opposizione, l’atto di programmazione in materia di sicurezza urbana per il 2020 proposto dalla Giunta. Il documento, che era già stato illustrato a luglio (https://tinyurl.com/y587a9sd (link is external)), aveva ricevuto delle osservazioni da parte del Consiglio delle Autonomie locali (Cal). Su queste, prima del voto, i commissari hanno ascoltato in audizione l’assessore Enrico Melasecche. La Commissione ha deciso di approvare l’atto facendo proprie le osservazioni del Cal. Relatore in Aula sarà il presidente Nicchi.

“L’approfondimento del Cal – ha sottolineato il presidente NICCHI al termine della riunione – si sofferma su indicazioni accoglibili e valide. Abbiamo deciso di farle nostre perché è fondamentale ascoltare la voce di coloro che sono tutti i giorni in prima linea. Fin da ora possiamo prevedere un nuovo incontro con l’assessore Melasecche a fine anno per capire quanto la Giunta sia riuscita ad accogliere di queste osservazioni e del lavoro previsto nel documento di programmazione. In questo modo la Commissione potrà essere coinvolta nel miglior modo possibile su un tema essenziale per i cittadini come quello della sicurezza urbana”. 

Nel corso dell’audizione l’assessore Enrico MELASECCHE ha rimarcato che “le osservazioni del Cal sono condivisibili e sottolineano problemi di cui si parla da anni. A partire dalla necessità di un monitoraggio dell’intero territorio regionale per avere una visione d’insieme che coinvolga tutti i comuni, cosa che attualmente è carente. Ad oggi c’è una forte suddivisione tra le due province, con il comitato per la sicurezza e le riunioni a livello operativo che avvengono in una logica provinciale. Si tratta di una questione delicata perché la sicurezza è una materia di competenza dello Stato. La buona legge regionale esistente prevede una sorta di moral suasion della Regione nei confronti degli organi dello Stato per riportare all'unità il controllo della sicurezza. Ho già parlato con i prefetti per un concerto a livello regionale. Altro tema è quello dei trattamenti sanitari obbligatori, per cui il supporto delle Asl è fondamentale. Stiamo riprendendo i contatti dopo il rinnovo dei vertici. È necessario formalizzare l’intervento delle Asl per non lasciare soli i sindaci a gestire situazioni non facili in cui il giudizio clinico è essenziale. Serve un raccordo tra Asl e comuni per i Tso. Per quanto riguarda la richiesta di una maggiore vicinanza con i cittadini, c’è sempre stata la volontà da parte delle forze dell’ordine. Per la polizia locale dipende da comune e comune. Nei piccoli comuni è più facile. Passi avanti si stanno facendo con l’implementazione tecnologica con la quale i cittadini si possono sentire più sicuri, avere risposte immediate in caso di necessità. Rimane la difficoltà nei bilanci dei comuni. C’è l’intenzione, superata l’emergenza Covid, di fare corsi specifici per raccordare i comandi delle polizie locali. Per le truffe informatiche, si tratta di un compito molto specialistico che presuppone tecnologie e specializzazioni per il quale la Regione può solo sollecitare prefetture e questure. Per il contrasto alla violenza su donne e minori la sensibilità deve rimanere massima”. 

Prima del voto sull’atto il consigliere Thomas DE LUCA (M5S) ha ricordato che “dai dati del rapporto di ricerca dell’Università di Perugia che accompagna l’atto, emerge come i reati informatici sia in forte aumento, mentre calano quelli più tradizionali. Si tratta di un cambiamento strutturale: la cyber security deve essere ai primi posti dell’agenda in materia di sicurezza. Le risorse messe in campo non sono sufficienti. Non ci si può limitare solo sulla videosorveglianza. È necessario intervenire per costruire un nuovo meccanismo di vivibilità degli spazi urbani. Anche il tema dell’usura richiede maggiore attenzione. La violenza domestica e di genere è un fenomeno preoccupante. Servirebbe l’istituzione di un servizio di psicologia di base e presenza sui territori, un supporto che possa diventare anche uno spazio in cui le vittime di violenza possano trovare un ascolto”.