BoriIl capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori annuncia la presentazione di una proposta di legge che mira alla valorizzazione delle edicole che “costituiscono un luogo di libertà, presidio sociale insostituibile di dibattito, confronto e servizio”. Il capogruppo Dem, attraverso la sua iniziativa legislativa, auspica l’istituzione di un contributo una tantum che arrivi ad un massimo di mille euro, da coprire con fondi regionali. Risorse che andrebbero ad integrare quelle previste dal Governo.

 

(UNWEB) Perugia,   – “Le edicole costituiscono un luogo di libertà, presidio sociale insostituibile di dibattito, confronto e servizio. Un luogo, dunque, dall’importanza fondamentale, tanto più per l’attività di coesione assicurata in tutta questa fase di emergenza causata dalla pandemia. È proprio in questo quadro che il Governo ha istituito il contributo una tantum per le edicole ed è per questo che chiediamo alla Regione Umbria di integrare con fondi propri tale contributo, come fatto in altre Regioni italiane”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, annunciando una proposta di legge per istituire “un contributo una tantum che arrivi ad un massimo di mille euro per le edicole, da coprire con fondi regionali”.

“È necessario – spiega Bori – che la Regione Umbria dimostri l’importanza di questo presidio attraverso un contributo straordinario. Chiediamo, come già effettuato in Emilia Romagna, un sostegno per gli oneri straordinari sostenuti per lo svolgimento dell’attività durante l’emergenza sanitaria. La Regione – continua - dovrebbe integrare quanto già previsto dal Governo, che aveva stanziato fino ad un massimo di 500 euro ogni domanda, attraverso il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34. Per l’Umbria, che dovrebbe integrare le risorse governative, si potrebbe arrivare ad un limite massimo di 100mila euro per l’esercizio finanziario 2020, rinnovabili”.

“Tale iniziativa – osserva Bori – potrebbe essere un modo per iniziare concretamente una seria valorizzazione di queste realtà. Un sostegno nella transizione verso quell’edicola ‘dei servizi’ a cui puntiamo da tempo e che potrebbe offrire possibilità al settore e un aiuto ai cittadini. Un modo per invertire una tendenza grave – conclude il capogruppo Dem -, che ha portato alla perdita di 400 posti di lavoro tra il 2011 e il 2019, con la chiusura di 170 edicole, dal 2008 ad oggi”.