Fora Agabiti(UNWEB) Perugia. L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi, nella seduta di Question time, l’interrogazione a risposta immediata con cui Andrea Fora (Patto civico) chiedeva chiarimenti circa “azioni, interventi e provvedimenti per garantire la riapertura delle scuole da gennaio, in presenza e in sicurezza”.


Illustrando l’atto ispettivo, Fora ha evidenziato che “tutti i più recenti studi indicano nella chiusura delle scuole, dell’attività didattica in presenza uno dei fattori di crescita delle diseguaglianze fra gli studenti per molteplici cause e motivi che a partire dal febbraio scorso ad oggi non sono state minimamente rimosse dal ‘sistema Italia’ (digital divide, alfabetizzazione informatica e tecnologica, connettività, mancanza di un modello di dad omogenea a livello nazionale etc.). È pertanto necessario riaprire quanto prima le scuole all’attività in presenza, garantendo quei fattori di sicurezza necessaria che all’inizio dell’anno scolastico sono saltati soprattutto in relazione ai trasporti e al sistema di tracciamento”.

Fora ha ricordato che “la Regione Umbria, finora, ha messo in opera oltre 100 autobus in più rispetto allo scorso anno scolastico, ma è evidente che non sono sufficienti, pur avendo correttamente adempiuto alle indicazioni ministeriali di questa estate. È significativo – aggiunge - lo sforzo fatto, anche in termini economici, dall’assessorato, ma 713 autobus che trasportano circa 20mila studenti sono ancora insufficienti visto che gli studenti delle scuole superiori sono 39.389 e quelli delle scuole medie sono 23.785. È quindi opportuno incrementare ulteriormente il numero dei mezzi anche se questo dovesse aumentare ancor di più il costo a carico della Regione. Le scuole superiori dal 7 gennaio torneranno all’attività didattica in presenza al 75 per cento e questo riporta la questione dei trasporti in tutta la sua centralità, seppur con un minimo di margine di flessibilità maggiore rispetto al mese di settembre 2020. L’esclusione del 25 per cento degli studenti dall’attività in presenza rappresenta una sconfitta per il Sistema Italia.
Altra questione centrale per far ripartire la scuola in presenza, ma anche in sicurezza, riguarda la necessità di un efficace e tempestivo sistema di tracciamento, un'efficace e veloce sistema di verifica con i tamponi e test similari della positività o meno di alunni e docenti, un numero congruo e superiore all’attuale di medici e operatori sanitari di riferimento delle scuole che devono prontamente attivarsi per tracciare i casi positivi e procedere poi velocemente ai tamponi delle classi in maniera tale da ridurre al massimo i periodi di quarantene precauzionali di intere classi se non di intere strutture scolastiche.
La Regione deve procedere con maggior velocità rispetto al piano che sta definendo nel portare in tutte le strutture scolastiche la connessione in fibra di Umbria Digitale. I 6milioni 673mila euro assegnati dal Governo e che saranno utilizzati per coprire i plessi scolastici debbono essere impiegati molto più velocemente di quanto ad oggi ipotizzato. Umbria Digitale collega con la fibra solo 60 plessi in Umbria su circa 800 strutture scolastiche di cui 205 sono ripartite fra scuole medie superiori ed inferiori. Occorre procedere ad un piano di interventi molto più rapido rispetto a quello che si sta ipotizzando, ora articolato in un lasso temporale di tre anni”.

L’assessore Paola Agabiti ha risposto che “nel Dpcm apposito sono già stati disposti tavoli di coordinamento presso ogni prefettura per stabilire orari di inizio e fine delle attività didattiche, e da noi tale misura era stata già posta in essere con tavoli permanenti cui partecipano l’Ufficio scolastico regionale e gli operatori. La Giunta ha inoltre messo a disposizione ulteriori 4milioni di euro per fronteggiare i maggiori costi del trasporto scolastico con 101 mezzi aggiuntivi. La prima riunione c’è stata giovedì scorso e vi hanno preso parte il direttore della Protezione civile, la responsabile dell’Usr, il presidente Anci e i responsabili delle aziende di trasporto. Si stanno vagliando diverse ipotesi e si sono resi necessari ulteriori approfondimenti per giungere a un documento operativo con le misure e le competenze di ciascun attore coinvolto. L’obiettivo è minimizzare il rischio di assembramenti degli studenti. Possibile lo scaglionamento degli orari di entrata e di uscita, con ulteriore incremento dei bus. Oggi pomeriggio nuova riunione. Si stanno approntando convenzioni con farmacie e centri medici per fare i test. In tutte le scuole sono stati individuati referenti covid che sono stati formati sulle caratteristiche dell’infezione e sulle procedure da adottare in contatto con i servizi di sanità pubblica, che a loro volta hanno i referenti covid distrettuali. Inoltre, nel Piano scuole si implementa la connessione internet sicura e stabile: già 60 istituti scolastici hanno la fibra e altrettanto accadrà ne primi mesi del 2021, il completamento è previsto entro il 2023. C’è anche la necessità di numerosi interventi strutturali e ricordo che la Regione ha già stanziato 350mila euro di risorse proprie e ci sono 3milioni ulteriori per altre attività di prevenzione. Il nostro obiettivo è quello di garantire la didattica in presenza e in sicurezza con standard adeguati alla complessità attuale”.

Nella replica conclusiva, Fora ha detto: “so dell’impegno che da tempo si sta investendo, ne prendiamo atto. Sulla scuola ci giochiamo la credibilità come istituzioni, in parte ce la siamo già giocata, a partire da quanto fatto dal governo. Invito le Prefetture e l’Usr ad ascoltare i presidi, più di quanto non sia stato già fatto. La questione dei doppi turni la vedo molto problematica, meglio un maggior investimento nei trasporti. Sul tema sanitario si gioca un pezzo importante della riapertura, non basta la tracciabilità da parte del personale interno, serve personale sanitario dedicato: un focolaio nelle scuole a gennaio sarebbe un dramma. Chiedo che la scuola sia messa per almeno un mese al centro della programmazione politica di tutte le istituzioni”.