(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi, nella seduta di Question time, l’interrogazione a risposta immediata con cui i consiglieri di minoranza Simona Meloni (Pd), Andrea Fora (Patto civico), Tommaso Bori, Fabio Paparelli, Donatella Porzi, Michele Bettarelli (Pd), Thomas De Luca (M5S) e Vincenzo Bianconi (Misto) chiedevano spiegazioni circa la “nomina consigliere regionale e vicepresidente Paola Fioroni a presidente dell'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità”.
Illustrando l’atto ispettivo, Tommaso Bori ha domandato di chiarire “se la Giunta ritiene davvero opportuna questa scelta e quali parametri verranno in futuro utilizzati in futuro per procedere alla nomina di organismi tecnici. L’Esecutivo di Palazzo Donini deve fare luce sulle ragioni per cui non si è tenuto conto di quanto previsto dalla legge regionale “11/’95”, rispetto all’esclusione per ‘membri di organi consultivi cui compete di esprimere parere sui provvedimenti degli enti, istituti od organismi cui si riferisce la nomina o designazione’. Alla guida dell’Osservatorio è stata recentemente nominata la consigliera regionale, nonché vicepresidente dell’Assemblea Legislativa, Paola Fioroni. Ma tale ruolo è stato da sempre ricoperto da una persona espressione del mondo dell’associazionismo che vive in prima persona le problematiche della disabilità. Inoltre l’Osservatorio è un organo tecnico, consultivo, indipendente e quindi non politico mentre la consigliera Paola Fioroni, oltre a rappresentare la Lega, fa parte della Terza commissione, organismo incaricato di occuparsi anche della disabilità: la consigliera si troverebbe nella condizione di valutare se stessa, in Terza commissione, rispetto al lavoro dell’Osservatorio. Come può una persona che fa parte dell’Amministrazione regionale esse terza rispetto alle valutazioni sull’operato dell’Osservatorio? In tutte le altre Regioni gli Osservatori non sono guidati da consiglieri regionali, che hanno già spazio, mezzi e modi per poter agire in questi ambiti. Proprio per evitare simili situazioni, la legge ‘11’/95’ ‘Disciplina delle nomine di competenza regionale e della proroga degli organi amministrativi’ prevede l’esclusione dei consiglieri regionali dalle nomine e designazioni di competenza dell'Assemblea legislativa. Se la consigliera non si dimetterà saremo costretti a sollevare qui i paradossi evidenti di questa nomina”.
L’assessore Luca Coletto, dopo aver ricostruito genesi, composizione e funzioni dell’Osservatorio, ha risposto che “l’organismo non è composto da figure tecniche ma ha una composizione mista, anche politica. All’Osservatorio non si applicano le norme sulle nomine regionali. La procedura in questo caso è quella dell’evidenza pubblica. I soggetti in possesso dei requisiti possono presentare domanda e poi la Giunta valuta le candidature. La presidente sceglie poi il soggetto a cui delegare la guida dell’Osservatorio (che le spetterebbe). A questo caso non si possono quindi applicare neppure le cause che impedirebbero la nomina. Non c’è incompatibilità, che deve essere comunque stabilita da una fonte normativa. L’Osservatorio non ha poteri di controllo preventivo o successivo e non valuta l’azione della Regione.
Non c’è conflitto neppure con il ruolo di consigliere regionale, dato che la Terza commissione non valuta l’attività dell’Osservatorio e non ci sono clausole valutative sull’operato dell’Osservatorio. È prassi consolidata che il presidente della Giunta deleghi alcune funzioni a consiglieri regionali: ad esempio la presidenza del ‘Consiglio regionale dell’immigrazione’ è stata più volte assegnata a consiglieri regionali, su iniziativa della presidente Marini. La dottoressa Fioroni vanta un curriculum e un'esperienza del tutto coerenti con il ruolo assegnato”.
Andrea Fora (Patto civico) ha replicato definendo “imbarazzante la risposta dell’assessore, che per l’ennesima volta legge dei testi che peraltro già conoscevamo, come quello della normativa. La domanda aveva un risvolto politico a cui non è stata data risposta, che sul piano giuridico non ci convince. La delega è un istituto che non è previsto dello Statuto dell’Assemblea. Bisogna separare il ruolo politico e quello amministrativo. Ancora una volta, nell’ambito del welfare, cittadini e terzo settore vengono esclusi dalla partecipazione con una scelta di presidio politico di un organismo consuntivo. Conosciamo le competenze della vicepresidente Fioroni ed è stato inutile ricordarle. C’è un problema politico a cui non avete risposto”.