131888704 2888762218027464 4463716161371965609 nL’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto, con 10 voti a favore e 10 astenuti, la mozione presentata dal consigliere Vincenzo Bianconi (Misto) e firmata anche dai colleghi Porzi e Meloni-Pd, Squarta e Pace-FDI, Fora-Patto civico e De Luca-M5S, avente l’obiettivo di “assicurare a tutte le persone non autosufficienti, senza discriminazioni in termini di disabilità, grave o gravissima, patologie, condizioni ed età, un progetto personalizzato e partecipato”.

 

(UNWEB) Perugia,  L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto con 10 voti a favore (Bianconi-Misto, Bori, Paparelli, Bettarelli, Porzi e Meloni-PD, Squarta e Pace-FDI, De Luca-M5S. Fora-Patto civico) e 10 astenuti (Pastorelli, Fioroni, Mancini, Peppucci, Carissimi, Rondini, Nicchi e Melasecche-Lega, Agabiti-Tesei per l’Umbria e Morroni-FI) la mozione presentata da Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) e firmata anche dai colleghi Porzi e Meloni-Pd, Squarta e Pace-FDI, Fora-Patto civico e De Luca-M5S.

L’atto si prefigge l’obiettivo di “assicurare a tutte le persone non autosufficienti, senza discriminazioni in termini di disabilità, grave o gravissima, patologie, condizioni ed età, un progetto personalizzato e partecipato che riguardi non solo gli interventi diretti, ma anche azioni di sostegno economico alle famiglie”. I consiglieri della Lega, pur riconoscendo l’importanza del tema trattato, avevano proposto un rinvio in Commissione per poter giungere a un testo collegiale, da coordinare anche con le attuali proposte di legge sulla disabilità già in fase istruttoria. Ma il primo firmatario Bianconi non ha accettato ulteriori indugi su un testo che era stato già discusso nella passata legislatura e sul quale era stata trovata unanimità di giudizi, che però non arrivò in Aula a causa della fine anticipata della legislatura stessa.

Illustrando la mozione in Aula, Bianconi ha detto che “il bisogno di risposte per alimentare la speranza di una vita migliore è ancora fortissimo e urgente, merita azioni immediate. L’Assemblea abbia il coraggio di fare un salto in avanti nel rafforzamento del sistema di cura delle persone non autosufficienti, garantendo loro libertà di scelta e potenziamento dell’offerta di servizi per favorire la permanenza nel proprio domicilio. E garantendo a ogni persona parità di trattamento. Non sono tollerabili discriminazioni per patologia. Per le ancora lunghe liste di attesa servono soluzioni nuove, in base alle esigenze degli utenti, non delle strutture. Preparare il sistema di welfare alla nuova sfida e garantire a tutti il diritto di scegliere. No a una lotteria con pochi beneficiari che ricevono risorse dopo lunghissimo tempo. Non esista una guerra tra poveri che competono per accaparrarsi i pochi fondi disponibili. Non ha senso che ci siano associazioni più o meno rappresentative, no alla discriminazione in base all’età o alla patologia, non creare etichette in base alle quali si può accedere o meno ad un’assistenza adeguata, anche perché in contrasto con il dettato della Costituzione. Chi vorrà essere ricoverato o avvalersi di assistenza domiciliare deve poter decidere di farlo. Serve un sistema equo, sostenibile, che consenta a ognuno di scegliere come, dove e da chi essere assistito in base alle sue preferenze e alla sua situazione. Garantire opzioni di scelta reali, non fittizie. Ottimizzare le risorse della Ue, di governo e regioni, incrementandole, per un sistema più libero e dignitoso. Altre regioni hanno già posto in essere il modello che propongo con questo atto, frutto di tantissime audizioni di associazioni, uffici tecnici, con lo straordinario impegno dell’Assemblea legislativa, che già nella passata legislatura aveva prodotto questo atto passato all’unanimità e da me riproposto oggi. Dobbiamo sostenere il mondo dell’assistenza e garantire una adeguata flessibilità. Più personale, mezzi e più assistenza a domicilio. Dobbiamo vedere in anticipo le necessità e creare i presupposti per riuscire a centrare l’obiettivo. Spero che oggi tutta l’Assemblea raccolga questa preziosa eredità, patrimonio di tutti gli umbri. Non è un atto politico ma un intervento per dare dignità a persone che meritano rispetto e considerazione. Andiamo oltre le parole, è tempo di agire”.

INTERVENTI

Marco SQUARTA (FDI-presidente Assemblea): “Questa mozione viene da lontano. Ero presente con i consiglieri Mancini e Morroni nella precedente legislatura. Un atto che non arrivò in Aula per la chiusura anticipata. Furono sentite tantissime associazioni a tutela dei disabili, eravamo arrivati a un testo per avere un’inversione di rotta sul tema della disabilità. Nonostante la pandemia, l’assessore Coletto e la Giunta hanno continuato quella strada e messo risorse in più. Questa mozione parte anche dall’ottimo lavoro di Coletto e della Giunta. Dobbiamo garantire che le persone non autosufficienti possano avere servizi adeguati presso il proprio domicilio, e anche la possibilità di optare fra le strutture. Da decenni la disabilità attende risposte. La mozione di certo non risolverà i problemi nell’immediato, ci vorrà del tempo e tante risorse, la gran parte oggi destinata al contrasto alla pandemia. Dobbiamo ridurre al massimo i ricoveri ospedalieri, con il Siso e la cartella elettronica avere la possibilità di verificare che nessuno rimanga indietro. Serve anche la rendicontazione delle spese sostenute. È indispensabile superare la distinzione tra disabilità grave e gravissima. Un disabile grave non ha risorse per essere assistito a casa, perciò dobbiamo togliere la distinzione”.

Stefano PASTORELLI (LEGA): “L’argomento è di estrema rilevanza e ritengo opportuno riportare questo atto in Commissione affinché tutti abbiano contezza dei contenuti e si possa giungere a una decisione collegiale, unanime. Ricordo che in Commissione si sta già discutendo una proposta di legge sulla famiglia che al suo interno prevede un nuovo tipo di sostegno per i caregiver. Il Prina ha aumentato la platea dei beneficiari e iniziato un percorso per aumentare l’assistenza domiciliare. Poi la proposta di legge della Lega che prevede la creazione di un database dinamico e integrato. La consigliera Fioroni sta lavorando a una proposta di legge che contempli tutte le politiche sulla disabilità. L’Assessore alla sanità sta lavorando a un disegno di legge incentrato sul progetto di vita indipendente. Inoltre, l’atto di oggi non fa cenno alla situazione emergenziale che stiamo attraversando”.

Vincenzo BIANCONI (Gruppo misto): “Sono contrario al rinvio in Commissione. L’atto ha avuto un percorso lungo e condiviso, tanti portatori di diritti si sono già espressi e confrontati con i tecnici. Non c’è una connotazione politica, la precedente Commissione lo ha approvato con voto bipartisan. Rimandarla in Commissione è, invece, un atto politico, partitico, lontano dalla finalità con cui è stato confezionato”.

Andrea FORA (Patto civico): “Necessario non contrapporre un modello a un altro modello perché stiamo ragionando di fragilità, non ci possono essere modelli di cura prevalenti rispetto ad altri. Al centro ci deve essere l’appropriatezza degli interventi. Ci sono due aspetti che rimarco: ogni persona deve avere un progetto personalizzato e ogni intervento deve favorire la permanenza nel proprio domicilio, mantenendo la vicinanza con la sfera familiare”.

Donatella PORZI (Pd): “Esprimo disappunto per quello che sta avvenendo in Aula. Questo tema non può e non deve essere divisivo. Serve senso di responsabilità. No al ricatto di portare in Commissioni gli atti della minoranza. Oggi la maggioranza si spacca e abbandona l’Aula”.

Fabio PAPARELLI (Pd): “Voterò a favore di questa mozione. Avevo ritirato la firma perché la libertà di scelta che viene richiamata deve essere collegata e attivata solo nell’ambito di una programmazione di vita indipendente. L’autogestione svolta senza un progetto di vita non rispetta il principio universalistico di accesso alle cure sanitarie. Però mi sembra una cosa così importante che non deve essere trattata per partito preso. In Consiglio non ci può essere la dittatura di un partito politico”. 

Tommaso BORI (Pd): “Stigmatizzo il comportamento della maggioranza. Noi votiamo gli atti per il contenuto. Qui le firme sono bipartisan. No a questo livello si strumentalità. No alla dittatura del rimandare in Commissione. Non riuscendo a far bocciare l’atto si fanno uscire i consiglieri dall’Aula per far mancare il numero legale. No a piegare l’Aula agli interessi di un partito. Su questo atto si stanno creando fibrillazioni immotivate. La latitanza non è una strategia politica. Far saltare il numero legale su un atto è inaccettabile”.

Thomas DE LUCA (M5S): “Non dovete chiudere le porte alla partecipazione. Serve un percorso di ascolto e condivisione delle scelte dei titolari dei diritti. Questo è un testo che andrà aggiornato. Non si può più aspettare. Pensate al caso di Andrea, un bambino di 8 anni di cui ho già parlato in Aula. Dobbiamo alzare l’asticella e impostare politiche della disabilità che partano dai bisogni delle persone per garantire l’appropriatezza degli interventi e delle prestazioni. Serve garantire la libertà di scelta, serve permeabilità tra bilancio sociale e sanitario, serve un dossier unico”.

DICHIARAZIONI VOTO

Francesca PEPPUCCI (Lega): “Non ci siamo mai tirati indietro nel discutere. Questo è un lavoro importante, su un tema troppo spesso trascurato. Molte cose sono state fatte sulla disabilità. C’è ancora tanto da fare. Ringrazio Bianconi per aver sottoposto questo atto alla discussione. Un atto frutto di un lungo percorso del quale noi non abbiamo fatto parte. Ho chiesto il rinvio della discussione perché noi consiglieri siamo entrati in carica dopo la stesura di questo atto e vogliamo poter partecipare al percorso. Serve un iter in Commissione. Lascia l’amaro in bocca per come è stata gestita la questione. Siamo pronti a discutere dei problemi legati alla disabilità. Faccio un appello a forze politiche di quest'Aula: questi temi non devono diventare motivo di scontro, altrimenti noi abbiamo fallito la nostra missione”.

Eleonora PACE (FdI): “Votiamo a favore dell’atto. Su temi come questi non si deve mai arrivare allo scontro. Ringrazio Bianconi per aver proposto questo atto. Vi ritrovo tanti intendimenti che questa Giunta ha messo in atto. All’interno dell’atto non trovo nulla di diverso da quello su cui sta lavorando questa maggioranza. Molto c’è da fare, questo è solo un punto di partenza. Da quest'Aula deve partire un segnale forte di sostegno al lavoro della Giunta”.