131257435 2888802848023401 1150943322205015485 o(UNWEB) “Consentire ai cacciatori di uscire dal proprio comune a Santo Stefano, per recuperare le giornate perse a causa delle limitazioni legate all’emergenza Covid e per ridurre l’impatto della fauna selvatica sulle produzioni agricole”. Lo chiede la mozione presentata da Valerio Mancini, Stefano Pastorelli, Daniele Carissimi, Paola Fioroni, Daniele Nicchi e Francesca Peppucci (Lega), che l’Aula ha deciso di rinviare in Commissione con 10 voti favorevoli (Lega, FdI, FI), 2 contrari (M5S-Misto) e 1 astenuto (Bettarelli – Pd).

Mancini ha illustrato l’atto di indirizzo spiegando che “le recenti disposizioni governative stabiliscono il divieto di uscire dal proprio comune di residenza nelle giornate di venerdì 25, sabato 26 dicembre 2020 e venerdì 1 gennaio 2021. Una decisione che penalizza ulteriormente anche i cacciatori, che già negli ultimi mesi hanno subito pesanti restrizioni. La Giunta dovrebbe attivarsi presso il Governo nazionale al fine di consentire l’esercizio venatorio all’interno di tutto il territorio dell’Atc di competenza e non soltanto entro i confini del proprio comune di residenza, sabato 26 dicembre 2020. Nelle giornate di venerdì si osserva il silenzio venatorio, che impone di non praticare la caccia nell’intero territorio nazionale. Pertanto si tratterebbe di effettuare una deroga esclusivamente per il giorno di Santo Stefano. Nel mese in cui l’Umbria è stata classificata come zona arancione, l’attività venatoria è stata sottoposta a misure restrittive che in molti casi ne hanno totalmente impedito la pratica. È opportuno che questo Governo mostri buonsenso e consenta ai cacciatori, che svolgono un’attività all’aria aperta e lontano da ogni possibilità di assembramenti e contagio, di uscire dal proprio comune, poiché l’obiettivo primario rimane sempre quello di arginare gli ingenti danni alle colture provocate dalla fauna selvatica”.