LavoriinauraL’Assemblea legislativa dell’Umbria ha iniziato l’esame del Documento di economia e finanza regionale 2021-2023 con le relazioni di maggioranza, Daniele Nicchi (Lega-presidente Prima commissione) e minoranza, Donatella Porzi (Pd- vicepresidente Prima commissione).

 

(UNWEB) Perugia,   – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha iniziato l’esame del Documento di economia e finanza regionale 2019-2021 con le relazioni di maggioranza, Daniele Nicchi (Lega-presidente Prima commissione) (“Documento pragmatico, orientato alla concretezza per far rinascere l’Umbria”), e minoranza, Donatella Porzi (Pd- vicepresidente Prima commissione) (“Documento in continuità con il passato, ma non tiene conto del covid”).

RELAZIONE MAGGIORANZA

Daniele NICCHI (Lega – presidente Prima commissione consiliare): “IL DEFR HA UN TAGLIO PRAGMATICO, ORIENTATO ALLA CONCRETEZZA e alla realizzabilità degli obiettivi che intendiamo perseguire per FAR RINASCERE L’UMBRIA, che è pronta a raccogliere la sfida della RICOSTRUZIONE POST EMERGENZA, perché conosce bene il valore e il sacrificio della ricostruzione e della ripartenza, e il significato di resilienza. L’Umbria con questo documento può essere attrice e protagonista di una crescita economica, imprenditoriale, culturale e sociale. La Giunta ha costituito questo documento con un metodo di concertazione. Serve una rinascita, perché i dati sono preoccupanti. È necessario INVERTIRE LA ROTTA perché l’Umbria, già prima della pandemia, aveva un Pil tra i più bassi d’Italia, una situazione economica complessa, con CRITICITÀ in grado di esporla ai rischi della crisi: un preoccupante decremento demografico e invecchiamento della popolazione, un’insufficiente capacità del sistema produttivo di assorbire e impiegare i laureati , una sottoutilizzazione degli istruiti, un basso tenore di lavoro femminile, bassa produttività, scarsi investimenti privati, basso livello di patrimonializzazione delle imprese, livelli di remunerazione del lavoro dipendente mediamente più bassi del dato nazionale e bassa digitalizzazione. Noi crediamo fermamente di avere PROGETTI PER UN FUTURO MIGLIORE. Le azioni messe in atto nel 2020 hanno consentito la tenuta del sistema socio-economico, registrando delle performance sui consumi tra le migliori d’Italia. La Regione ha programmato un PRIMO PACCHETTO DI RISPOSTE orientato ai lavoratori dipendenti, autonomi e imprenditori, imprese, enti pubblici e associazioni, con misure di carattere amministrativo come le erogazioni di benefici finanziari a favore di imprese, con elementi di flessibilità per semplificare le procedure di accesso, misure di differimento per la riscossione dei tributi regionali e l’attivazione del fondo Re-Start in favore delle micro e piccole imprese. Le linee strategiche per il rilancio del turismo hanno dato i loro frutti, visti i dati di questa estate. Sono stati messi in campo contributi a fondo perduto in favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche. Per permettere la ripartenza occorre porre le basi per un NUOVO MODELLO DI SVILUPPO, di welfare, del sistema sanitario e delle politiche del lavoro. Con le risorse comunitarie  2021-2027 puntiamo a sostenere imprese e lavoratori, per contrastare in modo incisivo la povertà. Le RISORSE provengono dalla riprogrammazione dei fondi comunitari 2014-2020 per circa 98 milioni di euro; risorse aggiuntive provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 per circa 98milioni di euro e risorse che deriveranno dal nuovo settennio di programmazione comunitaria (Fesr, Fse e Sviluppo rurale) 2021-2027 che sarà analoga a quella attuale: 1,5 miliardi di euro (700 milioni per Fesr e Fse, 100 milioni l’anno e 800 milioni per il Psr, 115 milioni l’anno). Il Defr punta a migliorare il CLIMA DI FIDUCIA generale, indispensabile per sostenere la ripresa di consumi e investimenti; a creare un sistema regionale solido per riportare l’Umbria ad essere COMPETITIVA E ATTRATTIVA; a favorire la CRESCITA DIGITALE come leva di trasformazione economica e sociale, con il completamento del piano Banda Ultra Larga e l’accelerazione della realizzazione della rete nelle aree non ancora raggiunte. La valorizzazione dell’offerta TURISTICA è un asse strategico per il valore economico e per quello culturale. Serve lavorare per favorire l’accessibilità, le strategie promozionali, la conoscenza del territorio e la costruzione di un’offerta turistica integrata. Attenzione anche all’AEROPORTO regionale per farne un elemento di ingresso turistico e di business. Servirà anche potenziare i Frecciarossa e incrementare i collegamenti rapidi con l’alta velocità. Fondamentale è il rilancio della SANITÀ pubblica e universale, con la riprogettazione dei servizi e l’efficientamento della macchina organizzativa; la riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera; il potenziamento della prevenzione e l’agevolazione dell’utilizzo della tecnologia nella sanità. Serve far tornare positivo il saldo di mobilità sanitaria, che nel 2018 e nel 2019 ha registrato il segno meno. Servirà potenziare le PARTECIPATE, agenzie e fondazioni regionali, in un’ottica di efficientamento e di stretta collaborazione. Sul PIANO NAZIONALE PER LA RIPRESA E LA RESILIENZA (Pnrr), malgrado le Regioni non sappiano quale dovrà essere il proprio ruolo, l’Umbria ha comunque predisposto un pacchetto di progetti che rappresentano un’opportunità strategica di investimento e rilancio”.

RELAZIONE DI MINORANZA

Donatella PORZI (Pd-vicepresidente Prima commissione): “il Defr sembra un documento in assoluta continuità con quelli del passato, ma non tiene conto del fatto che nel frattempo c’è stato il covid. SERVE UNA VERA. Leggere anche in questi giorni dichiarazioni dell’esecutivo relative all’avvio del rilancio dell’Umbria per effetto delle misure messe in atto in questa fase appare veramente preoccupante. SERVIREBBE UNA VISIONE DELL’UMBRIA DEL FUTURO CHE IN QUESTO DEFR NON TROVO. Disoccupazione e inoccupazione giovanile oggi sono al 50 per cento nella nostra regione, quando negli ultimi anni eravamo intorno al trenta. La fine del blocco dei licenziamenti comporterà anche in Umbria migliaia di licenziamenti. Non è stata adottata alcuna misura a sostegno dei redditi alla fascia media della popolazione perché riprendano i consumi. Una proposta: dare un contributo di 1500 euro alle famiglie con reddito inferiore ai 50mila euro. Facciamo una risoluzione unitaria questa mattina e votiamola tutti insieme. Per il secondo anno consecutivo l’Umbria sperimenta l’ESERCIZIO PROVVISORIO con la scusante del ritardo della parifica. Anche la stampa comincia timidamente a commentare con sospetto questo ATTENDISMO. Le ingenti risorse della programmazione europea 2014/20 liberate al di fuori dal vincolo di destinazione, avrebbe potuto fornire immediatamente strumenti utili per famiglie ed imprese. Ma l’Umbria lo ha fatto solo a fine estate, perché ha voluto attendere il placet della Commissione. Si è preferito continuare nel clima dei rimpalli delle responsabilità senza pensare alle proprie. Propongo LA CONVOCAZIONE DI UN CREL (Conferenza regionale economia e lavoro) PERMANENTE per far si che l’idea dell’Umbria del dopo Covid, possa essere la più partecipata possibile. Il BILANCIO è sicuramente rigido ma anche solido, in equilibrio, con una bassa tassazione che evita di gravare su cittadini ed imprese. Vorremmo capire quale è la situazione della spesa sanitaria per il 2020. Nella GESTIONE DELL’EMERGENZA si doveva essere più tempestivi e soprattutto capaci di dare sostegno a chi si è trovato veramente in difficoltà. Basarsi anche sull’Isee potrebbe essere uno dei  criteri per l’attribuzione degli aiuti, i soli codici ATECO sono uno strumento insufficiente, come pure va rivisto il ruolo dei Confidi. Passando ai CONTENUTI ci chiediamo quale siano la visione e gli indirizzi per il 2021? Nel Defr non c’è traccia di come verranno impegnate le somme importanti residue della programmazione 2014/20 non ancora impegnate. Bene i 15milioni per la ricerca e lo sviluppo di cui non c’era traccia nel bilancio di marzo. Siamo d’accordo sul sostegno alle nostre Università. Sul tema dei Rifiuti si dice veramente poco, se non che va rifatto il piano, rimandando al futuro irresponsabilmente. Si deve con urgenza procedere al Piano dei Trasporti, anche questo rinviato al futuro. Sull’Aeroporto, vorremmo conoscere quale è la reale situazione di SASE per il 2020. Il nodino di Perugia non è assolutamente sufficiente. Anche il raddoppio della Orte Falconara non può essere più rimandato. Sulla PUBBLICA AMMINISTRAZIONE non ci risulta che siano stati presentati progetti di riforma. Vogliamo capire al di là degli slogan a quali riforme state pensando perché nel DEFR non vi è traccia. Sulle Partecipate dal 2010 al 2018 si è passati da oltre 50 partecipazioni regionali ad un numero essenziale, sotto a dieci. Qualche riserva per l’accorpamento di Umbria Salute e Umbria Digitale. Il tema della RICOSTRUZIONE, non mi pare affrontato in questo documento. Siamo d’accordo su digitalizzazione e ITS. La situazione straordinaria dell’Umbria e dell’Italia per la crisi economica e sociale determinata dal COVID richiede visione, partecipazione, condivisione: abbiamo bisogno dell’apporto di Tutti. Il Next Generation EU sarà una grande occasione anche per l’Umbria. Mi auguro maggiore discussione e partecipazione”.