109838014 2755964381307249 6226717432207719739 o(UNWEB) “L’annunciato inserimento dell’Umbria in zona arancione non deve significare ancora una volta che a pagare il conto siano i più fragili e gli adolescenti. La Regioni stipuli anche protocolli più restrittivi con associazioni ed operatori ma riapra alla socialità. Si consenta l’accesso ai bambini e ai ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative con l’ausilio di operatori, all’interno di specifici protocolli di sicurezza”: lo chiede il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria).

Fora parla di un “disagio psichico fortissimo che purtroppo sta portando anche nella nostra regione a episodi gravissimi, che debbono interrogarci fino in fondo come rappresentanti delle Istituzioni. Occorre riaprirci alla socialità, con regole ferree e controlli molteplici e severi. Sanzioni dure per chi non rispetta le norme di sicurezza per l’emergenza covid, ma occorre tornare ad iniettare pillole di socialità per i ragazzi, perché dalla relazione con gli altri c’è la linfa e la motivazione per il vivere. Associazioni, oratori, scout, scuole di musica, attività ed esercitazioni del mondo legato allo spettacolo teatrale, alla danza, con lezioni individuali in presenza nel rispetto di tutti i protocolli anti covid e distinguendo le norme in base alle attività corsistiche fra individuale (in presenza) e collettiva (da remoto): occorre ripartire, occorre ricostruire socialità contro la depressione, la solitudine e l’abbandono”.

“Le nuove restrizioni stabilite con l’odierno Dpcm nazionale – conclude Fora - dureranno fino al 5 marzo e non possiamo perciò come Regione continuare a negare ancora, ciò che altre Regioni consentono da tempo. Il costo umano e sociale, e di vite umane, sarebbe davvero troppo, troppo grave. Si proceda subito senza indugio”.