Paparelli Melasecche(UNWEB) Nella sessione riservata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa il consigliere Fabio Paparelli (Pd) ha presentato l’interrogazione a risposta immediata con cui chiede all’assessore Enrico Melasecche “lo stato dei lavori relativi alla sede della Regione Umbria di via Saffi a Terni”, in particolare “se la nuova organizzazione della struttura rispetterà la destinazione principale prevista di ‘Palazzo del Lavoro’ della Regione Umbria, come previsto dalle delibere di Giunta regionale 1558 del 2017 e 633 del 2019”.

Illustrando l’atto ispettivo, Paparelli ha evidenziato che “sarebbe il caso, tramite intesa con il Comune di Terni, di allocare nell’immobile in questione anche il Servizio di avviamento al lavoro del Comune di Terni (Sal) in modo da avere un’unica porta di accesso (Pua) per servizi omogenei che afferiscono al medesimo target di persone. L’ex sede del Genio civile di via Saffi, a Terni, per la quasi totalità è di proprietà della Regione Umbria: un immobile di circa 1.700 metri quadrati ex sede degli uffici regionali a Terni. Grazie ad un consistente finanziamento europeo ottenuto dalla Regione fu prevista la ristrutturazione e il trasferimento in esso di diversi uffici regionali come l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, i centri per l’impiego di Terni e i servizi relativi alle imprese al lavoro e al sociale, al fine di dar vita ad un vero e proprio Palazzo del Lavoro. Successivamente fu avviata tutta l’operazione con uno stanziamento di 9 milioni 340 mila euro per adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Fu stabilito che sarebbero stati trasferiti al termine della ristrutturazione gli uffici del Centro per l’impiego che attualmente si trova nei locali privati di palazzo Alterocca, la sede di Terni delll’assessorato allo Sviluppo Economico, l’attuale ufficio delle politiche industriali e competitività del sistema produttivo della Regione e i dipendenti del distaccamento ternano della Protezione civile regionale. Nel 2019 è stato approvato lo studio di fattibilità per far rivivere l’edificio e su cui venne prevista una spesa complessiva di 2,4 milioni di euro. Il progetto prevedeva anche la riqualificazione delle mura storiche della città attraverso un accordo da stipulare con la fondazione Carit. Nel 2019 è stato assegnato l'Incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva, nel 2020 è stato approvato il capitolato e nel gennaio 2021 sono stati assegnati in gara i lavori per la ristrutturazione dell’edificio”.

L’assessore Melasecche ha risposto che “sono in corso gli sgomberi dei locali da parte del servizio demanio della Regione. Sono state effettuate le rilevazioni utili alla ristrutturazione. Il 10 percento dell’immobile è del Demanio e stiamo cercando di acquisire tutta la proprietà. A gennaio 2022 dovrebbero iniziare i lavori e il collaudo dovrebbe avvenire alle fine del 2023. L’edificio di via Saffi sarà ristrutturato e adeguato dal punto di vista sismico ed energetico: con i colleghi Fioroni e Agabiti stiamo effettuando valutazioni sulla futura collocazione degli uffici. Ci verranno trasferiti gli uffici che ora si trovano al Centro multimediale ed eventuali altri, anche se non c’è la certezza che tutti gli uffici indicati vi possano trovare spazio, dato che si tratta di un edificio non in cemento armato e la riorganizzazione non potrà essere totale. Sulle mura storiche (che sono di proprietà comunale) va ripreso il confronto con la Fondazione per verificare la disponibilità a finanziare il loro restauro”.

Paparelli ha replicato che “siamo molto in ritardo nelle procedure e non si ha cognizione di causa sulle finalità dell’operazione, che non doveva puntare solo a spostare gli uffici ma piuttosto a creare un ‘Palazzo del Lavoro’ per creare una porta unica di accesso, un esperimento innovativo e importante. Ridurre tutto ciò a una operazione di lavori pubblici è una riduzione del disegno originale”