paparelli2(UNWEB) Il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) annuncia un’interrogazione a risposta immediata con cui chiede di sapere come debbano comportarsi tecnici, imprese, soggetti ed enti preposti nelle procedure legate all’edilizia, dopo che i decreti Rilancio (‘34/2000’) e Semplificazioni (‘76/2020’) hanno modificato alcune norme e se “la Giunta intenda, ed entro quali tempi, adottare linee guida omogenee o altri strumenti normativi al fine di alleggerire l’iter urbanistico-edilizio e affermare il principio di certezza delle posizioni giuridiche”.

Paparelli ricorda che “la Rete delle professioni tecniche dell’Umbria ha generato un dibattito molto importante già affrontato in altre regioni e chiesto, dapprima a livello locale, poi alla Direzione regionale competente, di chiarire alcune problematiche relative all’accertamento della conformità edilizia e urbanistica degli immobili alla luce delle novità introdotte, fra cui il concetto di irrilevanza delle piccole difformità di cantiere emerse durante l’esecuzione dei lavori. Il Governo sta puntando sul settore edilizio per la ripartenza del Paese e alcune Regioni hanno già adottato provvedimenti legislativi al riguardo. Ma nonostante l’intento da parte del Governo di riconoscere piccole difformità, il risultato normativo è insufficiente, stante il limite del 2 per cento. Va infatti tenuto conto che spesso sussistono elementi di difformità dovuti al fatto che il patrimonio urbanistico interessato, più di altri,  alle norme relative all’Ecobonus è necessariamente quello più datato e quindi più soggetto a far riscontrare maggiori criticità”.

“La Rete delle professioni tecniche dell’Umbria – continua Paparelli – fa riferimento in particolare a quattro aspetti specifici: le opere interne non richiedenti titoli abitativi, le cui procedure sono cambiate e serve un chiarimento normativo; le procedure per abitabilità e agibilità, in cui è fondamentale conoscere la posizione del soggetto regolatore nel caso di difformità riconosciute accettabili; gli accertamenti conclusi con difformità accettate e tollerate rientranti fra quelle non essenziali nel corso del procedimento edilizio di controllo; la certificazione da parte dell’amministrazione sull’avvenuto accesso agli atti presso i pubblici uffici per la verifica dei precedenti edilizi. Si ritiene indispensabile e urgente – conclude – l’emanazione di linee guida e indicazioni applicative omogenee su tutto il territorio regionale in relazione anche alla censura di costituzionalità della legge regionale ‘1/2015’. L’auspicio - conclude - è che si concretizzi al più presto un ampio processo di vera rigenerazione urbana sul quale tutte le istituzioni sono chiamate a fare la propria parte.”