173246720 2986716701565348 5428798875461898565 n(UNWEB) L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Ulteriori modificazioni alla legge regionale 6/1995 (Ristrutturazione organica e funzionale dell'Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea) e alla legge regionale 1/2003 (Costituzione del Centro studi giuridici e politici)”, predisposta dall’Ufficio di presidenza.

Gli organi dell’Istituto vengono quindi modificati, semplificando la gestione in favore delle attività di ricerca scientifica: al posto del Consiglio di amministrazione di 7 membri ci sarà un Consiglio scientifico – istituzionale di 4 persone, più il presidente. Esso sarà costituito da studiosi nel campo delle scienze storiche e sociali e sarà chiamato a dare impulso all'attività di ricerca dell'Istituto e per questo investito del compito di adottare il programma di attività dell'Istituto che poi dovrà essere approvato dall'Assemblea dei soci ed essere trasmesso all'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa. Per quanto riguarda il Centro studi giuridici, viene previsto che il dirigente della struttura amministrativa dell'Assemblea legislativa a cui fa capo la gestione delle risorse finanziarie dell'Assemblea stessa assuma i provvedimenti per la gestione del bilancio del Centro studi.

GLI INTERVENTI

Tommaso BORI (Pd): “Porteremo alla prossima seduta un ordine del giorno sull’Isuc, sulla sua indipendenza, il suo finanziamento e la stabilizzazione dei dipendenti. Oggi però va sollevato un tema: l’Istituto non nasce per portare avanti iniziative propagandistiche, ma per approfondire la storia della nostra regione. Nell’ultimo periodo, con la nomina del nuovo Commissario, ci sono state forzature su vari temi. L’ultima occasione è stata la ricorrenza del 25 aprile, quando si è manifestata una volontà di revisionismo, criticata da cittadini, studiosi e Anpi. Quella data è stata usata per ricordare un evento avvenuto in un altro periodo, con una scelta deteriore, con l’imbarazzo di fare due manifestazioni diverse nello stesso luogo. Serve autonomia, indipendenza e competenza di chi è nominato in questi Enti. Altrimenti si producono storture che uno storico non avallerebbe”.

Fabio PAPARELLI (Pd): “Su questo argomento mi aspetto da parte della Giunta e dell’Assemblea una presa di distanza per quanto accaduto. Se scegliete un avvocato, privilegiando la logica dell’appartenenza a quella della competenza, ci troviamo in questa situazione. Con l’Isuc che organizza una provocazione politica e una strumentalizzazione della storia. Passare da un docente di storia contemporanea ad una avvocato che distorce le finalità dell’Istituto è fonte di imbarazzo”.

Simona MELONI (Pd): “Non dovremmo mai dimenticare quale è il significato del 25 aprile. Le modifiche apportate alla legge prevedono l’inserimento di una compagine di studiosi con esperienza nel campo storico e delle scienze sociali, affinché vengano in futuro operate scelte più consapevoli. Viene previsto che il programma dell’Istituto venga condiviso almeno con l’Ufficio di presidenza”.