Mancini(UNWEB) “Quando un organismo pubblico non riesce ad approvare il proprio bilancio, è giusto che chi ne è alla guida faccia le dovute considerazioni e agisca di conseguenza, a maggior ragione se il primo azionista non partecipa più, ormai da tempo, ai lavori”: lo afferma il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega, responsabile Dipartimento caccia del partito).

“Finora – spiega Mancini - non sono stati approvati i bilanci degli Ambiti territoriali di caccia umbri 1 e 3 per mancanza del numero legale: questo testimonia il dissenso dei cacciatori in merito alla gestione. Il timore è che nelle prossime convocazioni, le ennesime, previste per lunedì 28 giugno (Atc Terni 3) e martedì 29 (Atc Perugia 1), ciò che resta dei consigli d’amministrazione cerchi di far approvare un bilancio che va contro le indicazioni e i diritti del mondo venatorio. Questa situazione di crisi non è certo conseguenza di apatia: il mondo venatorio, tramite i propri rappresentanti dell’associazionismo di riferimento, diserta le sedute di consiglio direttivo lamentando un trattamento ingiusto da parte della dirigenza, che penalizza in maniera ingiustificata i cacciatori. Le vessazioni ricadono soprattutto sui cinghialisti. Gli ATC chiedono loro ulteriori soldi per i danni alle coltivazioni, senza però aver messo preventivamente in atto misure efficaci al contenimento della fauna selvatica. Inoltre, le aree di rispetto temporaneo (ART) e le zone di ripopolamento e cattura (ZRC), un tempo serbatoi di selvaggina stanziale nobile di pregio, sono ridotte ad aree prive di gestione che non riescono a fornire selvatici veri al resto del territorio: tutto ciò rappresenta il fallimento della gestione della caccia”.

“Sarebbero già sufficienti queste premesse – prosegue Mancini - per attendersi un atto di responsabilità da parte dei presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia Perugia 1 e Terni 3, ai quali non resterebbe che rassegnare le rispettive dimissioni. Ciò non è ancora accaduto, malgrado l’evidenza della situazione e l’arbitrarietà delle linee di gestione poste in essere, a più riprese contestate dal mondo venatorio. Chiedo ancora una volta all’assessorato regionale di imporsi e far rispettare le regole, procedendo al commissariamento degli Ambiti Territoriali di Caccia qualora risultino ancora incapaci di chiudere il bilancio. Non è più tollerabile - conclude - che si continuino a chiedere ai cacciatori ulteriori sforzi economici, senza che nessuno faccia un passo indietro o autocritica”.