(UNWEB) La previsione di abbonamenti automatici al momento dell'iscrizione agli atenei e istituti di alta formazione, insieme alla riattivazione del servizio di mobilità notturna, sono al centro della mozione firmata dal consigliere regionale del Partito democratico, Tommaso Bori e incentrata sulle misure di sostegno agli studenti dell’Università di Perugia, dell’Università per Stranieri, dell’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci”, del Conservatorio “Francesco Morlacchi”, della Scuola di Mediazione linguistica e dell’Istituto superiore di studi musicali “Briccialdi” di Terni.

Nell’atto di indirizzo, Bori chiede che la Giunta di Palazzo Donini “preveda l’inserimento, all’interno della tassa regionale per il diritto allo studio universitario, di un abbonamento annuale relativo al trasporto pubblico locale, valido in tutto il territorio della regione e rivolto a tutti gli studenti, specializzandi e dottorandi, regolarmente iscritti ad un corso di studi di uno dei sei istituti di alta formazione presenti in Umbria”. E che “riattivi quanto prima un servizio di mobilità notturna, partendo dalla positiva sperimentazione attuata negli anni 2017 e 2018 grazie al supporto della Regione Umbria”.

Motivando le proposte avanzate, Tommaso Bori rileva che “il trasporto pubblico dovrebbe essere inserito a tutti gli effetti tra i servizi riservati agli studenti universitari, anche perché questo avrebbe un riscontro ulteriore in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera e del numero dei mezzi inquinanti in circolazione. Anche il ‘Piano di azione per la sostenibilità di ateneo 2021-2023’ dell’Università di Perugia prevede la realizzazione di ‘progetti di interesse ed impatto generali, primo fra tutti un abbonamento regionale a tutti i servizi di trasporto pubblico ad un costo molto ridotto per la popolazione universitaria, in linea con quanto è già proposto in molte altre regioni anche confinanti’. E lo stesso Piano individua alcune specifiche linee di intervento, come un abbonamento unico al trasporto pubblico fortemente scontato, che comprenda l’integrazione e l’agevolazione anche per i servizi di car/scooter/bike sharing favorendone l’intermodalità; soluzioni di mobilità notturna nei comuni sedi universitarie, e mobilità tra poli e quartieri universitari”.

Il consigliere Dem riporta inoltre “i dati pubblicati dall’Istat e aggiornati al 31 gennaio, che evidenziano come il 31,7% dei ragazzi compresi tra i 20 e i 24 anni, quindi in piena età universitaria, utilizzino pullman e autobus, di cui il 19,4% dei quali tutti i giorni o più volte a settimana. I risultati emersi da un questionario di valutazione su abitudini e consumi in merito agli spostamenti, diffuso tra gli studenti dalla Sinistra Universitaria-UdU Perugia, nell’a.a. 2018/2019, testimoniano come quasi il 50% degli universitari ritengano la mancanza di un servizio di mobilità notturna il problema più importante del trasporto pubblico”.

Rispetto alla mobilità notturna, Bori evidenzia che la sperimentazione del servizio Gimo, fortemente richiesto dalle realtà e dalle rappresentanze studentesche, a partire dalle associazioni Altrascuola – Rete degli Studenti Medi e Sinistra Universitaria – UDU Perugia, che hanno partecipato alla progettazione delle linee che, fino alla fine del 2018, hanno transitato nella città con ottimi riscontri da parte della cittadinanza. A sostegno della mobilità notturna era stata anche promossa una raccolta firme con i commercianti e gli esercenti, al fine di raccogliere adesioni e far sì che il servizio di mobilità notturna non venisse interrotto, come è invece poi inspiegabilmente accaduto. Molte residenze universitarie dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio - conclude Bori - si trovano in zone cittadine periferiche e, in assenza di servizi di mobilità notturna, gli studenti che vi risiedono si trovano completamente esclusi dal resto della città nelle ore serali e notturne”.