(UNWEB) “Esprimo piena soddisfazione per i cinque referendum sulla giustizia ammessi dalla camera di consiglio dei giudici della Corte Costituzionale. Da oggi questi referendum diventano patrimonio degli italiani”. Così il capogruppo regionale della Lega Umbria, Stefano Pastorelli, all’indomani delle “decisioni della Consulta sui quesiti referendari”.

“Siamo di fronte – spiega – ad una svolta epocale attesa da oltre 30 anni. In primavera ci sarà un’occasione storica per gli italiani che finalmente potranno decidere su temi di fondamentale importanza per garantire al Paese una giustizia più giusta, più libera, più veloce, autonoma e meritocratica. Anche la Lega in Umbria ha fatto la sua parte approvando in sede di Assemblea Legislativa le proposte di referendum abrogativi e sono convinto che la nostra regione continuerà a fare la sua parte da qui al giorno in cui tutti saranno chiamati ad esprimere il proprio voto. Ricordo che i referendum che hanno ottenuto il via libera riguardano: abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità; limitazione delle misure cautelari; separazione delle funzioni dei magistrati; eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm; riconoscimento nei consigli giudiziari del diritto di voto degli avvocati sulle valutazioni di professionalità dei magistrati”.

“Noi – prosegue Pastorelli - abbiamo fatto la nostra parte. Ora spetta ai cittadini decidere di dare la svolta ad un sistema giustizia che continua a mettere in evidenza tutte le sue falle. Non si tratta solo del recente caso ‘Palamara’, ma il riferimento è alle statistiche che ci dicono che tre innocenti al giorno finiscono in carcere e che gli errori giudiziari costano ai cittadini 40 milioni di euro all’anno. Come ha spiegato anche il senatore Matteo Salvini, con queste proposte pensiamo ai tantissimi italiani rovinati da processi finiti nel nulla, pensiamo ai 6 milioni di italiani che attendono la sentenza, a processi che durano 20 anni e pensiamo a sindaci e amministratori locali che decadono e poi vengono assolti, ma nessuno restituisce loro le sofferenze patite. La riforma della giustizia – conclude - ora è finalmente in mano agli italiani”.