275782793 270178238628989 7582001926079506532 n(UNWEB) Favorire la prevenzione e la diagnosi precoce dell’endometriosi, contribuendo a migliorare la ricerca e offrendo così le cure più adeguate a chi ne soffre”. E’ quanto prevede in sintesi la proposta di legge presentata oggi dalla capogruppo regionale PD Simona Meloni e dal vice presidente della Commissione Sanità, Tommaso Bori “rispetto ad una patologia ancora poca conosciuta, la cui diagnosi, troppo spesso, arriva solo quando la malattia è in stato avanzato ed è più difficile attenuarne i sintomi e gli effetti”.

“In Italia - ricordano Meloni e Bori - risultano affette da endometriosi circa tre milioni di donne prevalentemente tra i 25 e i 35 anni, ma la diagnosi è nel 30-40% dei casi accidentale e avviene durante controlli ginecologici di routine o controlli specialistici eseguiti per altre patologie. Fino al 10-20% delle donne in età fertile arriva a soffrire di questa infiammazione cronica che colpisce gli organi genitali femminili, ma solo attraverso cure tempestive e mirate che si hanno buone probabilità di guarigione”.

“Per questo motivo - sottolineano di due consiglieri Dem - è necessario intervenire in termini di conoscenza, di sensibilizzazione e prevenzione perché troppo spesso, anche in Umbria, le diagnosi sono tardive e la malattia può arrivare causare dolore cronico e infertilità e a compromettere la vita sociale nonché qualità della vita delle donne. La proposta di legge - aggiungono - prevede la predisposizione delle Linee guida per il percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare e per il controllo periodico delle pazienti affette da endometriosi, individuando, inoltre, i centri regionali di riferimento, le modalità di adozione dei programmi, nonché le campagne informative riguardanti tale malattia e un regolamento regionale che disciplini l’individuazione dei dati sensibili, delle operazioni che possono essere eseguite. Altrettanto importante sarà sviluppare percorsi d’informazione nelle scuole e di formazione medica e psicologica per arrivare nei tempi appropriati a fornire anamnesi corrette e terapie appropriate così da prevenire e affrontare adeguatamente anche i forti disagi che possono insorgere a livello sociale, lavorativo e di vita di coppia”.

Per Meloni e Bori “arrivare ad istituire in Umbria una ‘Rete regionale dell’endometriosi’ significherebbe avere un valido supporto per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura della malattia, e garantire attraverso un centro di coordinamento l’identificazione tempestiva del percorso clinico assistenziale e terapeutico migliore, centri di riferimento regionali e unità funzionali multidisciplinari integrate presso le Aziende sanitarie locali e presso le Aziende ospedaliere”.

“Il cuore di questa legge - concludono Simona Meloni e Tommaso Bori - è diffondere la conoscenza della malattia, dei suoi effetti in ambito sanitario, sociale, familiare e lavorativo, con l’obiettivo di migliorare le cure, incentivare la ricerca, favorire la prevenzione attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative utili non solo ai medici ma anche alle pazienti”.