(ASI) Terni – La Ternana Calcio Femminile annuncia tramite un comunicato la clamorosa decisione di ritirare immediatamente la squadra dal campionato di Serie A di Elite causa le gravi falsità riportate dal Commissario di Campo presente alla gara Kick Off Milano-Ternana Calcio Femminile.


Il giudice sportivo Renato Giuffrida, infatti ha inflitto alla Ternana ben 3000 euro di multa per scorrettezze del dirigente della Ternana, Damiano Basile: «un dirigente della società in corso di inibizione, al termine dell’incontro teneva un comportamento minaccioso nei confronti dell’allenatore della società avversaria, colpendo successivamente con un pugno ed una manata al volto il dirigente accompagnatore ufficiale della stessa società, che era intervenuto in sua difesa».
«Al termine dell’incontro penetrava indebitamente sul terreno di gioco , avvicinandosi con fare minaccioso all’allenatore della squadra ospitante. Nella circostanza colpiva con un pugno ed una manata al viso il dirigente accompagnatore ufficiale della società ospitante, che si era frapposto tra i due. Successivamente faceva irruzione all’interno dello spogliatoio arbitrale sostenendo di essere minacciato. Solo grazie all’intervento del commissario di campo usciva dallo spogliatoio ove nel frattempo, per motivi precauzionali, era stata fatta intervenire la forza pubblica».
La risposta della Ternana è subitanea e annuncia clamorosamente il ritiro della squadra:
«Si comunica con effetto immediato che la Società Ternana Calcio Femminile, non disputerà più il campionato di Serie A di Elite causa le gravi falsità riportate dal Commissario di Campo presente alla gara Kick Off Milano-Ternana Calcio Femminile. La nostra Società essendo oltre tutto in possesso di video che chiaramente attestano l’esatto contrario di quanto riportato, ovvero l’aggressione di un dirigente della squadra milanese con uno schiaffo e un pugno a un nostro tesserato non intende e non può in alcun modo accettare tali menzogne. La caccia alle streghe e la persecuzione che dura da cinque anni alla suddetta Società pensavamo fosse finita e invece a oggi scopriamo che è viva e vuole stanare a tutti i costi chi opera con serietà, capacità e correttezza nel mondo del calcio femminile. Siamo consci di essere scomodi perchè capaci e portatori di novità, ma mai e poi mai possiamo continuare ad accettare una cosa del genere quando pensavamo che tutto fosse finalmente finito, oggi abbiamo avuto la conferma che tutto è ancora vivo. Per questo rimaniamo schifati e non vogliamo più essere usati per una guerra di persecuzione e denigratoria fatta a livelli mai visti, nei confronti della nostra società e di chi ne fa parte o ne costruisce grandi successi. Se anche da aggrediti, veniamo puniti significa che non c’è più speranza.
Abbiamo capito che è una battaglia che non vinceremo, mai una vera e propria vergogna per questo sport».
Nel frattempo nel pomeriggio di mercoledì la tifoseria si è riunita al PalaDiVittorio, che è stato successivamente occupato in segno di vicinanza alla società rossoverde e in protesta contro la Divisione calcio a 5 e dell’Amministrazione del Comune di Terni per l’assenza dimostrata durante la vicenda che ha toccato la società rossoverde.
Si precisa che comunque ad oggi la Ternana, almeno per il momento non risulta ritirata, perché la Divisione Calcio a 5 non ha accettato la richiesta, ritenendola non conforme alle modalità di richiesta per una rinuncia, si attende dunque chiarezza nella giornata di giovedì che dovrebbe finalmente annunciare quale sarà l’esito della richiesta di ritiro anticipato della società della famiglia Basile.

Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia