Pinqua presentazione a Ponte San Giovanni 7Presentata la proposta per l'area ex Palazzetti aperta alle proposte del territorio. L'assessore Scoccia: "Progettualità innovativa"

(UNWEB) Perugia.  Si è svolto ieri sera, lunedì 15 novembre, il primo incontro per illustrare alla cittadinanza una delle due proposte progettuali presentate lo scorso marzo dal Comune di Perugia a valere sul Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua) e finanziate dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con 30 milioni. Entrambe le proposte individuano in Ponte San Giovanni l’area di intervento.
Presso il palazzetto dello sport del quartiere, la proposta denominata “PS5G”, mirata principalmente all’acquisizione e al recupero del complesso edilizio “ex Palazzetti”, con il concorso di Ater Umbria, soggetto attuatore per gli interventi sui quattro edifici esistenti e sulle aree di pertinenza, è stato presentato agli esponenti di numerose associazioni locali dall’assessore all’urbanistica, Margherita Scoccia, dall’architetto Franco Marini, dirigente unità operativa Urbanistica e Valorizzazione del territorio, dai professori Paolo Belardi, coordinatore della proposta progettuale, Franco Cotana e Valeria Menchetelli dell’Università degli Studi di Perugia, con la partecipazione del sindaco Andrea Romizi, degli assessori Gabriele Giottoli e Edi Cicchi e dell’ingegnere Marco Barola, responsabile unico del procedimento per Ater.
“Vogliamo puntare su una progettualità innovativa per ridare vita al tessuto urbano con un approccio differente rispetto a quello tradizionale. Alleggerire la densità urbanistica procedendo anche a demolizioni servirà a promuovere una ‘ricostruzione’ del quartiere di tipo diverso. Non a caso la prima idea progettuale include la valorizzazione del limitrofo sito archeologico etrusco dell’Ipogeo dei Volumni. Il Pinqua, infatti, incide sui servizi che migliorano la qualità della vita dei cittadini, a partire dalla cultura, e vuole rigenerare il tessuto socio-economico portando nuove attività e opportunità in un’ottica di sostenibilità”.
Anche il dirigente Franco Marini ha richiamato le opportunità aperte da bandi come il Pinqua, che “consentono di pensare in modo integrato pezzi di città”. L’architetto ha quindi ricordato le caratteristiche salienti della proposta “PS5G”: recupero dell’area ex Palazzetti; intervento sul sito dell’Ipogeo dei Volumni comprensivo dell’area verde della necropoli del Palazzone e del relativo spazio di parcheggio, in sinergia con la Direzione Regionale Musei Umbria; introduzione di fonti energetiche rinnovabili nell’area del parcheggio Conad di via Adriatica, a ridosso del complesso “ex Palazzetti”, grazie alla collaborazione della società PAC2000. Per l’intervento è prevista una spesa complessiva di 17.025.160 euro.
I professori Belardi e Menchetelli (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale) hanno presentato quello che è stato definito “un concept che resta aperto al contributo del territorio”. L’area di intervento, caratterizzata dalla presenza di “edifici finiti, quasi finiti e ancora in costruzione”, è “di indubbio interesse”, in quanto visibile dalla Fcu e da via Adriatica, dalla ferrovia Foligno-Terontola e dal viadotto del raccordo Perugia-Bettolle, quindi un potenziale “biglietto da visita volto a comunicare la vocazione di Perugia per l’innovazione sostenibile”. Tenuto conto delle tre parole chiave del programma Pinqua, cioè abitare, qualità, innovazione, sono stati individuate le caratteristiche che dovrebbero connotare l’area oggetto dell’intervento: “sostenibile, sociale, smart, sperimentale, salubre”. Cinque aggettivi, sinonimi di elevata qualità abitativa (da qui le ragioni del motto “PS5G”), che hanno portato a individuare azioni coerenti per dare vita a un complesso che, rispetto al passato, avrà una vocazione multifunzionale.
La presentazione si è concentrata soprattutto sulle azioni legate al concetto di sostenibilità. Sono anzitutto previste demolizioni preliminari: totali, nel caso dell’edificio lungo via Adriatica, di cui l’impronta a terra viene restituita come area verde, e parziali per tutti gli altri edifici. L’edificio sul lato della Fcu è previsto ridotto di due livelli e concepito come un condominio residenziale, con attività commerciali a livello del piano terra, una serie di “ville urbane” a livello del piano di copertura, e un sistema di spazi collettivi e connettivi al primo piano, collegato con l’edificio retrostante, anch’esso verso la Fcu, di cui sarà conservato solo un piano di quelli edificati, con superficie di circa 700 metri quadrati e destinazione ipotizzata di scuola per l’infanzia, ma ancora da definire.
L’edificio più vicino al raccordo, di cui rimane lo scheletro strutturale, sarà organizzato come un sistema di piazze sovrapposte (un totale di circa 3mila metri quadrati), aperte ma coperte, in cui sono previsti servizi destinati alle attività sociali (servizi culturali, d’intrattenimento, per la terza età, servizi educativi superiori).
Le abitazioni passeranno da 200 a 40 e si tratterà di “residenze con elevata classe energetica e dotazione di servizi condominiali”. Il professore Cotana (Dipartimento di Ingegneria) ha sottolineato che “l’area sarà provvista di sistemi che garantiranno un’efficienza energetica elevata, risultando vivibile e sostenibile da tutti i punti di vista”.
Infine, il richiamo del sindaco alla partecipazione. “La progettualità che oggi presentiamo – ha detto – si deve alle alte professionalità su cui il Comune può contare, al contributo fondamentale dell’Università degli studi, alla collaborazione di un partner come Ater. Vogliamo che queste proposte abbiano la possibilità di produrre ulteriori gemmazioni e che possano emergere idee e ragionamenti da sviluppare il più possibile in modo corale. Indicheremo i canali attraverso cui acquisiremo i contributi del territorio. Quello che chiediamo ai cittadini è di esserci per contribuire a una straordinaria operazione di rivisitazione del volto di Ponte San Giovanni”.

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