tavolo tecnico violenza di genere 6All'incontro promosso dal Comune di Perugia hanno partecipato rappresentanti di Regione, Prefettura, Azienda ospedaliera e Usl

 

(UNWEB) Perugia. Si è riunito nel pomeriggio del 25 novembre a Palazzo dei Priori il tavolo tecnico per attuare il protocollo umbro che prevede un sistema regionale di contrasto alla violenza di genere. All’incontro promosso dall’assessore alle pari opportunità del Comune di Perugia, Edi Cicchi, hanno partecipato il prefetto di Perugia, Armando Gradone, la vicepresidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Paola Fioroni, il direttore del dipartimento Prevenzione Usl Umbria 1, Giorgio Miscetti, in rappresentanza della Direzione generale della Usl, e, per l’Azienda ospedaliera di Perugia, il direttore amministrativo Cristina Clementi, il direttore sanitario Giuseppe De Filippis, il dirigente medico della Clinica pediatrica Paola Pazzelli e l’infermiere di pronto soccorso Thomas Fabilli.

“Una data come il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e gli ultimi episodi di cronaca ci spingono come istituzioni a mettere in campo strumenti di prevenzione e contrasto sempre più efficaci”, ha detto l’assessore Edi Cicchi aprendo l’incontro. “Dopo il rinnovo del protocollo con la Regione, è necessario renderlo il più possibile operativo. L’avvio di un tavolo serve a rafforzare una rete già esistente sviluppando altre forme di sostegno reciproche”.

L’assessore ha ricordato che “negli ultimi anni abbiamo registrato un alto numero di donne vittime di violenza e che hanno avuto bisogno di sostegno. E’ necessario dare risposte sia in termini di presa in carico sia in termini di prevenzione. Con il direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera, Cristina Clementi, abbiamo pensato anche di lavorare a un rafforzamento del codice rosa all’interno dell’ospedale per riuscire cogliere segnali che spesso le donne non lanciano in maniera esplicita”.

Riguardo alla prevenzione, secondo Cicchi “le scuole di ogni ordine e grado, a partire da quelle dell’infanzia, vanno rese protagoniste. È a questo livello che si possono condurre azioni capaci di avere effetti positivi sulle relazioni uomo-donna”.

L’assessore ha ricordato che “dal 2014 a oggi sono state attivate numerose strutture di sostegno: il centro anti violenza residenziale, le case rifugio, gli appartamenti di semi autonomia. La vera sfida è evitare di arrivare alle situazioni di ospitalità, di per sé indici dell’esistenza di un problema ormai conclamato”. In conclusione, “il Comune intende attivarsi in tutti i modi, ma è importante lavorare insieme per essere efficaci e, magari, diventare un modello di riferimento”.

Il prefetto Gradone ritiene che si debba “fare uno sforzo per individuare i nodi critici emersi dalle prassi per codificare modalità di azione che assicurino anche rapidità di risposta”. Pensiero condiviso dagli altri partecipanti al tavolo, così come l’esigenza di puntare su azioni informative e formative. Il direttore amministrativo Clementi, in particolare, ha sottolineato l’impegno a migliorare le procedure del codice rosa: “Quest’anno 54 donne, in pratica una a settimana, hanno avuto bisogno di attivare quei percorsi e un tavolo come questo potrà aiutarci a potenziarli”. Paola Fioroni, in rappresentanza della presidente della Regione Umbria e dell’assessore regionale alla sanità, ha insistito su una serie di punti: “Dovremo capire anzitutto cosa finora è stato fatto, cosa ha funzionato e cosa no, poi vedremo le proposte per implementare il protocollo. L’importante è renderlo operativo. L’aspetto culturale e di sensibilizzazione resta fondamentale e per questo al tavolo dovranno essere presenti anche le scuole”.