CELEBRAZIONI 14 SETTEMBRE PRIMA GIORNATA 2022 1 1La ricorrenza celebrata dal Comune insieme al comando Esercito Umbria, alle Associazioni dei bersaglieri e dei granatieri di Sardegna, all'associazione Borgo Sant'Antonio e all'Isuc. Si prosegue il 18 settembre

(UNWEB) Perugia.  Associazioni e istituzioni civili e militari insieme per la piena valorizzazione della data del 14 settembre 1860, simbolo della liberazione di Perugia dalle truppe pontificie e tappa fondamentale del Risorgimento cittadino.

Le celebrazioni in ricordo del XIV Settembre, ricorrenza ufficialmente inserita tra le commemorazioni cittadine con delibera di giunta comunale dello scorso 24 agosto, oggi si sono aperte al cimitero monumentale con la deposizione di una corona innanzi al ceppo dedicato ai militari dell’Esercito italiano da poco nato che caddero in quel fatto d’arme (tra questi il capitano piemontese Tancredi Ripa di Meana).

Erano presenti il sindaco e gli assessori alla cultura e ai servizi civici del Comune di Perugia, il colonnello Vincenzo Nazzaro, comandante dell’Esercito Umbria, il generale di Corpo d’Armata Franco Stella (per 22 anni presidente regionale dell’Associazione nazionale bersaglieri), Francesco Taddei, presidente della sezione perugina dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, i presidenti di numerose altre sezioni umbre, Maurizio Ceccotti e Fortunato Giovannini, rispettivamente presidente e vicepresidente del Centro regionale dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, e Francesco Pinelli, presidente dell’associazione Borgo Sant’Antonio-Porta Pesa. Le tre realtà associative fanno parte del comitato che sostiene il Comune nell’organizzazione delle celebrazioni con il fondamentale supporto dell’Esercito. Hanno partecipato anche residenti di borgo Sant’Antonio, da anni impegnati nel rilancio della ricorrenza, e altri cittadini.

IL PERCORSO – Dopo la prima tappa al cimitero monumentale, le celebrazioni sono proseguite con la deposizione di corone presso Porta Sant’Antonio, da cui entrarono i bersaglieri ai quali, in un’area verde curata dall’associazione del posto, è dedicata una statua; quindi presso Porta Santa Margherita, innanzi alla lapide che ricorda il sacrificio dei granatieri di Sardegna e il legame tra il 14 settembre 1860 e il 20 giugno 1859, e, infine, al parco della Verbanella davanti al Monumento al Bersagliere, donato al Comune dall’Associazione Nazionale Bersaglieri nel 2002. Tale monumento rappresenta la figura stilizzata di un bersagliere e si caratterizza per la presenza di una tromba autentica, saldata a tale profilo, appartenuta a Renato Salucci, già bersagliere e personaggio di borgo Sant’Antonio. La figura di Salucci è stata ricordata per l’occasione dalla figlia Umbretta e dalla nipote Sandra. Il Comune – è stato anche reso noto – ha provveduto a ripristinare una illuminazione stabile che, oltre a rappresentare un elemento di decoro e di sicurezza, rende l’opera particolarmente suggestiva nelle ore serali.

LA VICENDA STORICA – Dopo le tragiche vicende del XX Giugno, è stato ricordato durante il percorso celebrativo, Perugia e l’Umbria dovettero attendere oltre un anno prima di essere liberate e annesse al Regno d’Italia. L’11 settembre 1860 l’armata d’operazione per l’Umbria e le Marche, agli ordini del generale Fanti, varcò il confine pontificio nelle Marche e nell’Umbria. Il 14 settembre 1860 i granatieri e i bersaglieri al comando del generale Marco Gerbaix de Sonnaz liberarono Perugia dalle truppe pontificie guidate dal generale Leone La Moricière e dal generale Schmid. In particolare il 16° Battaglione Bersaglieri fece irruzione da Borgo Sant’Antonio e il 1° e 2° Reggimento della Brigata Granatieri di Sardegna da Porta Santa Margherita (il Corpo dei Granatieri fu insignito della Medaglia d’Argento, con decreto 3 ottobre 1860, per essersi distinto alla presa di Perugia). A quest’ultimo luogo si lega la figura di Giovanni Ruggia, sergente del 2° Reggimento genio, per il ruolo fondamentale giocato nella liberazione della città. Armato di ascia, sotto i colpi di artiglieria dei pontifici, Ruggia praticò un buco nel legno della Porta Santa Margherita, aprendo la strada ai granatieri che fino a quel momento avevano incontrato una forte resistenza. Successivamente, si distinse anche in piazza San Domenico, dove sfondò il portone della caserma dei pontifici facendo oltre 50 prigionieri. Atti di valore per cui gli furono conferite la medaglia d’oro al valore (decreto del 1° ottobre 1860) e la cittadinanza onoraria.

UNA DATA FONDATIVA – L’amministrazione comunale ha ribadito l’impegno a tramandare la memoria di una vicenda fondativa della storia recente che vide Perugia accogliere l’esercito venuto dal Nord e dare ad esso supporto fino all’agognata liberazione. La data del 14 settembre 1860, come sottolineato dall’assessore alla cultura, si inserisce in un percorso, che va dal XX Giugno al compimento della Grande Guerra, attraverso il quale i perugini trovarono pieno riscatto. È stato anche ricordato che la volontà di dare nuovo impulso alla ricorrenza è destinata a tradursi in una opera sempre più costante e puntuale di valorizzazione culturale e turistica dei luoghi risorgimentali di Perugia e delle relative testimonianze. In coincidenza con le celebrazioni di quest’anno, oltre alla nuova illuminazione per il Monumento al Bersagliere nel parco della Verbanella, è stata prevista la ripulitura di quattro targhe viarie (quelle di via Alinda Brunacci Brunamonti, via Tancredi Ripa di Meana e all’inizio e alla fine di corso Bersaglieri) che richiamano personaggi legati al Risorgimento cittadino. L’amministrazione ha infine espresso i suoi ringraziamenti a tutti i soggetti che hanno dato e continueranno a dare il loro contributo per mantenere viva la ricorrenza, incluso l’Isuc, rappresentato per l’occasione da Costanza Bondi.

“Per noi, come per il generale Franco Stella, è una giornata meravigliosa perché la celebrazione ora fa parte di quelle ufficiali del Comune”, ha commentato Francesco Pinelli. “Tra le prime cose che ho scoperto al tempo in cui mi sono trasferito in borgo Sant’Antonio – ha proseguito il presidente – è stato il tentativo del generale Stella di mantenere vivo il ricordo del 14 settembre. E non è stato un caso se la nostra associazione è stata fondata proprio in questo giorno. Come abitanti del borgo, ci sentiamo eredi dei popolani che fecero festa per la liberazione dal dominio pontificio, ma il 14 settembre è importante per tutta la città che, sotto quel dominio, si era notevolmente ridimensionata. Mi piace ricordare che, nelle file dell’esercito che liberò Perugia, entrando anche da porta Sant’Antonio, c’erano tanti perugini che riuscirono a scampare al 20 giugno 1859 e che tornarono a lottare per la loro città. Un esempio del carattere fiero che ci contraddistingue”.

Il generale Stella, dal canto suo, ha espresso un vivo ringraziamento al presidente Pinelli, al portavoce dell’associazione Borgo Sant’Antonio, Nicola Tassini, e a tutti quanti hanno cooperato alla istituzionalizzazione della ricorrenza.