(UNWEB) Domenica 7 aprile alle 10 in via della Rupe (giardini del Pincetto, proprio a fianco della biblioteca degli Arconi) si è svolta la cerimonia di accensione della Luce della Vita.
Presenti il sindaco Andrea Romizi, il vice sindaco Gianluca Tuteri, S.Ecc. il Vescovo di Perugia-Città della Pieve Ivan Maffeis, le dirigenti del Comune di Perugia Roberta Migliarini (area servizi alla persona) ed Ilenia Filippetti (U.O. Servizi educativi), la direttrice amministrativa dell’Azienda Ospedaliera Rosa Magnoni e personale dei reparti di ostetricia e ginecologia.
La Luce della Vita è un’iniziativa dell’assessorato ai servizi educativi del Comune di Perugia in collaborazione con i reparti di maternità dell’ospedale di Perugia “Santa Maria della Misericordia”.
Si tratta di un lampione in stile liberty che, grazie al collegamento diretto con l’ospedale, si accenderà per mezz’ora ad ogni nuova nascita. Saranno la clinica di ostetricia e ginecologia dell’ospedale o i genitori stessi ad attivare l’illuminazione da remoto. Un gesto simbolico per rendere partecipe l’intera città del lieto evento ed affidare il neonato o la neonata alla responsabilità condivisa dell’intera collettività
“Questa bellissima opera – spiega il vice sindaco Tuteri – rappresenta un simbolo attraverso il quale dobbiamo continuare, da un lato, a riflettere sulle problematiche connesse al tema della nascita cercando soluzioni ad esse, ma, allo stesso tempo, è un modo per far sì che l’evento di una nuova vita non rimanga un fatto meramente privato, ma diventi una gioia collettiva. Ciò affinché la collettività si prenda, idealmente, cura della famiglia supportandola in ogni modo possibile, perché, come recita un detto africano, per crescere un bambino non bastano mamma e papà, ci vuole un intero villaggio”.
Tuteri ha sostenuto l’importanza di guardare con attenzione al tema della vulnerabilità, strettamente legato a quello più ampio della denatalità, sempre più evidente nella nostra società.
“Un mondo senza bambini non lo si può nemmeno immaginare, ma è uno scenario verso il quale, purtroppo, stiamo andando. Questo trend va, quindi, corretto fin da subito con politiche ed azioni mirate. Il gesto di oggi, che si unisce a molteplici iniziative di sostegno alla genitorialità che abbiamo messo in campo in questi anni, vuol rappresentare un contributo in questo percorso; un contributo che non può e non deve essere divisivo, perché ciò significherebbe sfociare nell’individualismo più spiccato”.
Il Vescovo Ivan Maffeis, citando le proiezioni sulla residenzialità del nord-est d’Italia, sua terra natia, nel 2040 (meno due milioni di abitanti), ha sostenuto che a fronte di ciò occorre necessariamente fermarsi a riflettere. Dove c’è una nuova vita – ha detto – c’è la speranza che non coinvolge solo la famiglia ma tutta la comunità. Quello odierno, ossia la luce della vita, deve essere un simbolo che ci spinge a custodire la vita, ad aiutare le famiglie mettendo in campo politiche ed azioni che favoriscano il dono delle nascite.
La direttrice amministrativa dell’ospedale Rosa Magnoni ha innanzitutto voluto ringraziare tutti i sanitari ed operatori dei reparti di ostetricia e ginecologia per il lavoro che portano avanti giornalmente con passione e professionalità per prendersi cura della vita delle persone. Il tema delle nascite – ha detto – è di estremo interesse non solo per le implicazioni sue proprie, ma anche per il difficile contesto che l’umanità sta vivendo. Ecco perché il gesto simbolico di oggi, fortemente voluto dall’Amministrazione e dall’azienda ospedaliera, non deve passare in secondo piano, trattandosi di un modo bello per creare un collegamento tra la città e l’Amministrazione sanitaria, ampliando quella sinergia che è decisiva per vincere le sfide del futuro.
L’inaugurazione di oggi si è infine arricchita della prima accensione ufficiale, per festeggiare la nascita di una bimba: Gabriella.