schippa 300x240(ASI) Perugia. E’ morta a Perugia, all’età di 92 anni, Luisa Schippa, storica collaboratrice di Aldo Capitini, presidente della Fondazione Centro studi Aldo Capitini di Perugia, fino al 2003, anno in cui ne divenne presidente onorario, carica che ha ricoperto fino alla scomparsa. Per decenni insegnante di storia e filosofia al Liceo classico “Mariotti” del capoluogo umbro, Schippa fu un’acuta e infaticabile studiosa e divulgatrice dell’opera del filosofo della nonviolenza.


Il consigliere regionale Gianfranco Chiaccheroni, nel ricordarne l’intensa attività di insegnamento e di studiosa, ha dichiarato che “persone come Luisa Schippa hanno contribuito a rendere l'Umbria un luogo migliore, un punto di incontro ideale per tutti quanti coltivano la speranza di un futuro in cui il dialogo e la collaborazione tra tutte le persone di buona volontà prendano il posto alla violenza, alla guerra e alle prevaricazioni”.
Il neo presidente della Fondazione, Giuseppe Moscati, la ricorda come “una professoressa ispirata dalla persuasione nonviolenta”, capace di valorizzare “al meglio la tenace opera di diffusione delle idee di nonviolenza, apertura, libertà-socialità e democrazia dal basso”. Per questo, chiede alla istituzioni di ricordarne la figura
Il nostro ricordo. Luisa Schippa se ne è andata ed è difficile ricordarla perché lei detestava la retorica, e le parole di gratitudine e affetto che le vorremmo dedicare rischiano invece, in qualche modo, di sconfinarvi, perché quanto da lei fatto in tutti i campi è esempio di rigore per chiunque voglia lavorare in concreto, nel qui e nell’ora, per costruire relazioni migliori tra gli uomini. Debbo a Luisa, come studente del Liceo Mariotti, l’amore per la storia, soprattutto inteso come sforzo di capire le vicende in profondità, con spirito critico e stabilendo tra le cose, gli eventi e condizioni, nessi non scontati e non convenzionali. Le debbo, anche, attraverso i suoi comportamenti personali, professionali e di studiosa, l’insegnamento tutto capitiniano dell’apertura autentica verso gli altri, del rispetto profondo per le situazioni di tutti e di ciascuno, della capacità di suscitare interesse, partecipazione attiva e ricerca di valori attraverso il metodo del dialogo nonviolento, che previene e svuota il conflitto nei rapporti interpersonali e in quelli tra stati e poteri. Anni fa, ebbi modo di dichiarare pubblicamente, in un’intervista che Claudio Sampaolo ebbe la bontà di dedicarmi, che dovevo a Luisa Schippa la mia passione civile e per la politica, intesa come partecipazione e “Potere di tutti”, tanto per citare il libro postumo su Capitini di cui Schippa curò le “Lettere di religione capitiniane”. Quella passione, prima nella mia attività di amministratore, ora in quella di giornalista e di semplice cittadino, la debbo davvero a Luisa Schippa e, nei modi e nelle forme variabili in cui prosegue, da oggi continuerò a coltivarla e praticarla anche nel segno della capitiniana compresenza con lei.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia