2016 09 20 PHOTO 00000051Lo Spazio di ascolto attivato a scuola con la consulenza di due psicologhe per dare la possibilità ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti di essere accolti e compresi

(UNWEB) SPELLO - Sarà riproposto anche per questo anno scolastico il progetto “Io parlo, se tu mi ascolti davvero...a tu per tu con lo psicologo” promosso dall’Avis di Spello in collaborazione con il Comune di Spello e l’Istituto Comprensivo Galileo Ferraris e ideato dalle psicoterapeute Valentina Bellini e Lucia Gambacorta.

Il progetto prevede l’attivazione di uno Spazio di ascolto a scuola rivolto agli alunni della scuola media, ai genitori e agli insegnanti dell’Istituto Comprensivo Galileo Ferraris con l’obiettivo di offrire al giovane adolescente un luogo personale deputato all’ascolto, di facilitare il dialogo e la costruzione di rapporti positivi fra docenti, alunni e genitori.

Lo Spazio di ascolto, partito ad ottobre 2015 e terminato a maggio 2016, ha ottenuto nel primo anno risultati più che soddisfacenti, con un numero sorprendentemente elevato sia di ragazzi che di genitori ed insegnanti che hanno usufruito del servizio tanto da rendere necessaria una lista d’attesa.

“L’idea del progetto – spiegano le psicoterapeute Valentina Bellini e Lucia Gambacorta - nasce nell’estate dello scorso anno, quando si è pensato principalmente ai ragazzi che spesso richiamano l’attenzione di noi adulti in tanti modi diversi, ma essenzialmente lo fanno con la richiesta, non sempre esplicita, di essere visti ed ascoltati. In tal senso l’obiettivo è stato quello di dare la possibilità ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti di essere accolti e compresi, perché sono proprio l’ascolto, la comunicazione e il confronto che rendono possibile l’avviarsi di un processo di elaborazione dei vissuti emotivi”.

“Il progetto – spiega l’Avis Spello – ha come finalità sia di promuovere il benessere psicofisico degli alunni, sia di sensibilizzare adulti e minori sulle tematiche della solidarietà che nella nostra filosofia prevede la donazione del sangue come modalità di socializzazione e come risposta di aiuto concreto agli altri a cui educare le giovani generazioni”.

La maggior parte degli alunni che si sono rivolti allo Spazio di ascolto hanno portato all’attenzione delle psicologhe preoccupazioni per problematiche familiari di diversa origine, difficoltà relazionali fuori e dentro la scuola. In ultimo, non certo per importanza, episodi di bullismo e cyber bullismo.

Le problematiche messe in evidenza dai genitori e dagli insegnanti nello specifico hanno riguardato difficoltà legate a fasi di importanti cambiamenti familiari ed ambientali, difficoltà nella gestione del comportamento dei figli o degli alunni, preoccupazioni circa l’eventuale presenza di problematiche specifiche di linguaggio e di apprendimento.

I risultati del primo anno del progetto sono stati presentati nel corso di un incontro pubblico con la partecipazione del sindaco Moreno Landrini, della dirigente scolastica Maria Grazia Giampè, di insegnanti e genitori.