QuartettoViotti Biella.webDomenica 12 Febbraio, ore 17, Sala Convegni Ospedale Infermi Ponderano (Biella)

(UNWEB) Biella. In attesa della quarta ed ultima sessione di registrazione del "Progetto Viotti" che consegnerà alla casa discografica Brilliant Classics l'opera integrale per Quartetto D'Archi di Giovanni Battista Viotti, l'omonimo Quartetto (Mezzena e Barnaba, violini; Ranieri, viola; Berioli, violoncello) prosegue la propria attività concertistica. Domenica 12 febbraio, con inizio dalle ore 17, il Quartetto si esibirà a Biella (Sala Convegni Ospedale Ponderano) in occasione della XVII edizione della rassegna “Musica e Medicina”. Leitmotiv di questa edizione, che prevede un fitto calendario di Concerti tra Gennaio e Maggio, sarà il Viaggio. Ed un viaggio affatto speciale sarà quello interpretato dal Quartetto Viotti in occasione della tradizionale Giornata del Malato: il Viaggio nell’esperienza della purificazione.

Parallelamente ai viaggi che esplorano le geografie, esiste un viaggio attraverso la purificazione dell’anima, con la musica immortale di Mozart e di Beethoven prevista nel programma del Quartetto Viotti che eseguirà il Quartetto K465 ed il n° 4 dell’op.18. Come si legge dalla brochure di presentazione della stagione concertistica, "Mozart e Beethoven si coniugano attraverso i due capolavori in programma ...”

Il mozartiano Quartetto K465 chiude il ciclo dei sei dedicati a Haydn. Il soprannome di Quartetto“delle dissonanze” è dovuto all’introduzione lenta (unica nei Quartetti dedicati ad Haydn); l’arditissimo piano tonale delle ventidue battute introduttive ha stimolato, ancora nel secolo scorso, le correzioni di zelanti censori. Ciò nonostante dopo la tensione espressiva dell’introduzione il brano privilegia un’ambientazione più spensierata e una logica di contrasti quasi teatrale. I sei Quartetti op.18 furono scritti da Beethoven tra il 1798 e il 1800. La cronologia dei Quartetti non corrisponde però all’ordine di pubblicazione. Alla composizione del quarto, del quale mancano gli schizzi, non si può assegnare un periodo rigorosamente preciso. In particolare si può dire che il Quartetto in do minore, è scritto nella tonalità preferita da Beethoven in quel periodo di tempo. Caratterizzato da temi che si rincorrono fra di loro, ma non in senso dialettico, mostra anzi un tono distensivo e consolatorio da cui emerge una frase cantabile del primo violino su uno staccato del violoncello, quasi ad indicare una imitazione dello stile di Haydn. Un classicismo intramontabile, corroborante spunto di riflessione e di partenza per un “viaggio” spirituale, salutare ed organico. Per informazioni:

www2.aslbi.piemonte.it

www.umbriaensemble.it