(UNWEB) Perugia. Ha inizio nel 961, con la costruzione del monastero benedettino e della sua chiesa, la storia di Badia Petroia: a ripercorrere la vita di questo borgo a pochi chilometri da Città di Castello, facendo luce sulle sue bellezze architettoniche e artistiche e sulle sue trasformazioni fino ai giorni nostri, è il tifernate Francesco Grilli con il volume “Badia Petroia nella sua arte, nella sua storia”.
L’autore, come spiega nell’introduzione, ha voluto riproporre la storia e l’arte del luogo, a trenta anni dalla pubblicazione del libro di don Giuseppe Franchi “La vera storia del monastero di Petroia”, perché nel frattempo l’Abbazia ha conosciuto molte vicissitudini, dai terremoti del 1984 e del 1997 ai lavori di consolidamento che sono stati effettuati dal 2000 al 2006, ma allo stesso tempo ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni “soprattutto affinché la cripta, oggi lasciata al degrado, venga riconsegnata alla comunità locale e a quanti vengono a Badia Petroia per vedere un monumento della storia e dell’arte medievale che ci appartiene”.
Pubblicato con il sostegno del Comune di Città di Castello e della Regione Umbria, il libro è stato presentato dall’autore con un’iniziativa che si è svolta nella chiesa di Santa Maria e Sant’Egidio, nell’ambito della festa paesana, alla quale ha preso parte l’assessore regionale alla Cultura Fernanda Cecchini. Presenti, tra gli altri, il vicesindaco di Città di Castello Michele Bettarelli, il deputato umbro Walter Verini, il presidente della Pro Loco di Badia Petroia Valentina Anselmi, lo studioso di storia locale Alvaro Tacchini; a coordinare la presentazione è stato Antonio Bicchi.
“Una pubblicazione preziosa - dice l’assessore Cecchini - per la conoscenza e la valorizzazione di uno degli edifici romanici più importanti dell’Umbria e della storia del territorio, che vengono svelati grazie ad un attento e appassionato studio, con una ricca documentazione fotografica ad attestarne ulteriormente fino nei dettagli il fascino e le peculiarità. Ed è tanto più preziosa se si considera la duplice finalità di questo lavoro. Un vero atto di amore – aggiunge - per la sua terra e per uno dei nostri tesori, quale è questa abbazia benedettina, ferita più volte da eventi sismici nel corso dei secoli”.
“Siamo grati, pertanto, a Francesco Grilli e alla Pro Loco di Badia Petroia che tanto si adopera per il territorio – sottolinea l’assessore Cecchini - e ne abbiamo già raccolto l’appello ad adoperarci affinché la cripta, di proprietà dello Stato, ‘un impareggiabile gioiello architettonico’ ora inagibile e con colonne e pilastri ‘ingabbiati’ in strutture di ferro per sorreggere le volte, venga restituita alla comunità locale e alla fruibilità, nella sua ‘magnificenza’, da parte di visitatori e turisti”.
“È l’impegno che ci siamo presi – afferma – visitando l’abbazia insieme alla presidente Marini durante le Giornate del Fai, Il Fondo Ambiente italiano, che l’ha posta fra i ‘luoghi del cuore’. In quell’occasione, ci è già stato messo a disposizione tutto il materiale che documenta l’importanza di questo luogo e l’esigenza di intervenire per il ripristino della cripta. Un impegno che ho ribadito alla comunità durante la presentazione del volume e che hanno manifestato, per quanto di competenza, l’onorevole Walter Verini e il vicesindaco di Città di Castello Bettarelli. Nelle prossime settimane, insieme anche alla Pro Loco di Badia Petroia, effettueremo una prima verifica degli impegni assunti”.
Alla chiesa in stile romanico-lombardo e alla cripta, in particolare, Grilli dedica due ampi capitoli, con il testo tradotto in inglese e francese, coinvolgendo il lettore in una “visita” che non trascura alcun particolare, invitandolo ad esempio a soffermarsi sulle formelle con le sirene affrontate, che hanno in mano il pane e il pesce, e con i grifi.
Tra le presentazioni che introducono il lavoro di Grilli, pubblicato per i tipi della Sabbioni Editore, c’è quella del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. L’abbazia di Badia Petroia è uno “dei luoghi – scrive tra l’altro – in cui si intrecciano memoria, architettura e paesaggio. Il simbolo di un borgo, di una piccola comunità e della sua storia, di un passato di feudatari e monaci ma anche delle ‘cicatrici’ dei diversi terremoti che hanno lasciato il segno, con modifiche e negli adattamenti che ne hanno cambiato l’aspetto nel corso dei secoli. Una preziosa testimonianza medievale, in un territorio, quello di Città di Castello che rievoca nell’immaginario collettivo soprattutto l’arte del Rinascimento e quella contemporanea del Burri. Ben vengano dunque – conclude il ministro Franceschini – iniziative editoriali come questa pubblicazione, frutto del lavoro approfondito e appassionato di Francesco Grilli”.