c504ddd1 8acb 4a9a b6cb 95ab87f672b0Domenica 23 Agosto, ore 6.30, Giardini Carducci, Perugia

(UNWEB) Perugia. Una magia che si ripete, una promessa che si rinnova; il miracolo della luce che annuncia il nascere del nuovo giorno sbocciato con l’alba – Aurora dalle dita di rosa, come già la dipingeva nei suoi poemi Omero– è uno spettacolo che non finisce mai di incantare e rapire in un istante diffuso, carico di quella dolce tensione che solo nella gloria della levata del sole si scioglie.

Un incantesimo cui l’Arte, in ogni sua forma, non ha potuto sottrarsi ma che, piuttosto, ha ispirato innumerevoli opere in ogni tempo. La Musica, secondo Hanslick, è asemantica, ovvero non esprime altro se non se stessa; per questa ragione non può darsi una Musica che canti la Natura. Eppure tra la Musica ed i suoni della Natura esiste da sempre una relazione che sembra imprescindibile, e non solo nell’estetica musicale settecentesca in cui il concetto di Arte come imitazione della Natura – soprattutto in Francia ed in Germania – è centrale.

Un binomio, quello tra Arte e Natura, troppo ricco di suggestioni ed ispirazioni per non toccare la fertile creatività di un temperamento naturalmente teatrale come quello del veneziano Antonio Vivaldi. A differenza della maggior parte dei compositori italiani, più sensibili all’aspetto formale del linguaggio musicale che non a quello descrittivo, Vivaldi si dedicò con costante passione a tradurre nella sua Musica – sempre nel rispetto di canoni formali classici - i suoni della Natura, dai popolarissimi Concerti delle Stagioni, fino ad opere forse meno note, ma non meno suggestive.

Ed il magico, indefinibile momento in cui il buio della notte viene vinto dalle prime luci dell’alba viene raccontato, Domenica 23 Agosto, dalle 6.30, nel secondo dei Concerti dell’Alba di UmbriaEnsemble (Mario Carbotta, Flauto; Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violini; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello) dai Giardini Carducci di Perugia, con le pagine ad esso dedicate: dal Concerto di Vivaldi per Flauto ed Archi “La Notte”, dove fantasmi si agitano minacciosi a turbare il sonno; al gioioso, cinguettante Concerto detto “Il Cardellino”, fino allo svettante e solare Concerto per Ottavino. Sarà, inevitabilmente, il Quartetto op.76 n° 4 di Haydn, detto “Quartetto dell’Aurora”, ad aprire il Concerto, appunto, dell’Alba.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.