Francesco.CanticoNatura Nov16Venerdì 11 Novembre, ore 18, Spazio Kossuth, Città della Pieve

Sabato 12 Novembre, ore 18:30, Polo Museale di Santa Croce, Umbertide

(UNWEB) Perugia. “Altissimu, onnipotente, bon Signore”: così si apre il testo poetico più antico della letteratura italiana, il cosiddetto“Cantico delle Creature”, scritto da Francesco d’Assisi appena un paio d’anni prima della sua morte. Un canto di lode all’Altissimo la cui essenza non è remota, ma reale e presente in ogni alito e forma di Vita qui e ora, nella Natura che porta la cifra del suo Creatore, e dunque la sua perfezione.

Il Creato come specchio ed immagine in cui il Creatore riflette la sua sublime altezza. Francesco, a differenza dei molti movimenti ereticali a lui contemporanei, non esorta a disprezzare il mondo né a fuggirlo; al contrario, la sua predicazione è un gesto costante e fervente di dichiarato amore per ciascun essere vivente, piccolo o grande, debole o forte, ricco o povero, perché tutti, egualmente, creature divine. Un canto che dalla Terra si leva verso il Cielo per tornare a questa, immagine che reca l’impronta celeste per chi sappia riconoscerla.

Questo l’invito, sempre urgente, raccolto da UmbriaEnsemble nel progetto “Francesco, il Cantico della Natura”, che dopo il successo dei Concerti effettuati in Svizzera ora viene presentato in Italia.

Venerdì 11 Novembre, con inizio dalle ore 18 nel centralissimo Spazio Kossuth a Città della Pieve, e sabato 12, dalle ore 18:30 all’interno del prezioso Polo Museale di S. Croce, ad Umbertide – entrambi gli spazi appartengono alla rete museale di SistemaMuseo - le Musiche di Marcello Panni (“Preghiera a Santo Francesco”), Fabrizio De Rossi Re (“Un canto tra Cielo e Terra”) e Carlo Pedini (“Cantico delle Creature”) - tutte opere originali, ispirate a Francesco d’Assisi e dedicate a questo progetto - insieme con il naturalistico“Gorriòn” di Victor Carbajo, saranno interpretate dagli artisti di UmbriaEnsemble (Myriam Hidber-Dickinson, flauto;Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, v.cello;Leonardo Cherri, p.forte; le letture dei testi di Bruno Nencioni Pardini sono a cura di David Petri).

Un cantico, quello di Francesco, ispirato dal profondo amore per la Natura e per la Vita; per quel Creato che mai come oggi chiede di essere salvaguardato, con ogni gesto, anche con la Musica: “Laudate et benedicite mi Signore, et rengratiatelo et serviatelo cum grande humilitate”.

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