Cuore Fabi(UNWEB) “Venerdì 13 novembre di questo nefasto 2020 sono state ufficializzate le filiali ex UBI che verranno cedute da Banca Intesa a BPER. Nella nostra regione UBI era costituita da 27 filiali, 5 mini-sportelli e 7 strutture di Direzione Territoriale per un totale di circa 230 dipendenti. Al momento è stata comunicata la cessione a BPER di 13 filiali e 5 mini-sportelli per un totale di circa 86 dipendenti, nei prossimi incontri previsti per il mese di novembre verranno definiti gli assetti delle strutture centrali. Dopo la cessione BPER diverrà la 3° banca commerciale a livello nazionale per numero di filiali, in Umbria si passerà da 8 a 26 sportelli.


Ma come ha dichiarato Paolo Citterio coordinatore FABI del Gruppo UBI “Per i dipendenti UBI è stata una giornata di passione”, perché al di là delle insegne e dei numeri parliamo di persone. Il gruppo UBI nella nostra regione nasce inizialmente dall’acquisizione della Popolare di Todi e poi solo 3 anni fa dall’acquisizione delle cosiddette “Bridge bank”, Banca Marche, Banca Etruria e Cari Chieti. Soprattutto i colleghi provenienti dalla traumatica “risoluzione” delle banche di appartenenza stavano cominciando ad armonizzarsi nella nuova realtà di UBI e si ritrovano ora di nuovo di fronte ad un cambio di “casacca” che li divide dopo la recente unione.
Come FABI il sindacato più rappresentativo del settore del credito, siamo stati sempre presenti e vicini ai colleghi prima di Banca Marche, Banca Etruria e Cari Chieti, poi nel loro passaggio ad UBI ed ancora oggi lo saremo nelle nuove realtà. Alla FABI non interessano le insegne, per la FABI contano le persone!
Quando il clamore di questa mega operazione si sarà spento, rimarranno da valutare e gestire le possibili ripercussioni che tale evento avrà sui territori interessati, Umbria inclusa.
Tanto per cambiare nella nostra regione si rischia di dover fare i conti con l’ennesima riduzione di filiali, di occupazione, di servizi alla clientela e plafond creditizi.
Come FABI dell’Umbria apprezzeremo molto che chi si occupa a livello istituzionale del futuro delle nostre comunità, si attivi per evitare che la nostra regione rimanga ancora una volta penalizzata e ai margini delle future linee evolutive del sistema bancario. Siamo fin da ora disponibili a collaborare con tutti gli attori che volessero utilizzare questa rivoluzione creditizia, per migliorare le prospettive economiche della nostra regione, invece che assistere inerti al suo agonico declino “
Così, in una nota, FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani. Sindacato Autonomo Bancari di Perugia e Terni.