bilancio numeriIn giunta è stato fatto il punto dopo la circolare Inps relativa al contributo economico per le donne vittime di violenza

 

(UNWEB) Perugia. Il Comune di Perugia è pronto a gestire le domande per il “reddito di libertà”. Nella seduta di ieri, la giunta, su proposta dell’assessore alle pari opportunità, Edi Cicchi, ha preso atto della situazione delineata dalla circolare Inps dell’8 novembre relativa alla ripartizione delle risorse del Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza per l’anno 2020. Spetta infatti al Comune di residenza delle richiedenti la ricezione e il contestuale inserimento della domanda accedendo al servizio online di presentazione, così come la quantificazione dell’assegno, nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi ed erogato direttamente a cura della Direzione generale dell’Inps.

“Il contributo economico denominato ‘reddito di libertà’ è destinato a donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali – ricorda l’assessore Cicchi -. La misura è volta a contenere i gravi effetti economici derivanti dall’emergenza sanitaria, in particolare per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità, e ha l’obiettivo di favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà”. Il sussidio è volto a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli minori, non è incompatibile con altri strumenti di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza o sussidi economici di altra natura (ad esempio, Rem, Naspi, Cassa integrazione guadagni, ecc.). Le destinatarie del sussidio sono donne italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno, che devono fare domanda, direttamente o avvalendosi di un legale rappresentante o delegato, tramite il Comune di residenza usando il modello allegato alla circolare Inps. La quota parte del Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza per l’anno 2020, ai sensi del Dpcm del 17 dicembre 2020, in favore della Regione Umbria è pari a 39.626 euro. L’Inps ha predisposto una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni italiani, servizio “Prestazioni sociali”, già utilizzato per la trasmissione delle domande di assegno al nucleo familiare e maternità. Sarà l’Unità operativa Servizi sociali del Comune a gestire l’inserimento delle domande e a quantificare l’assegno nei limiti stabiliti dalla normativa.