Tra i comparti agricoli coniugati più al femminile, spiccano l'agriturismo e le fattorie didattiche.
Ha preso il via anche la campagna social #coltiviamoparità
(UNWEB) PERUGIA – In Italia il 31,5% delle aziende agricole è condotto da donne, contribuendo per il 17,5% alla produzione nazionale. Le imprenditrici di Confagricoltura Donna si distinguono per il loro livello di istruzione: 2 su 3 sono laureate, mostrano una naturale inclinazione a investire nel digitale e nella sostenibilità ambientale. Ed anche l'Umbria segue questa tendenza.
In occasione delle celebrazioni dell'8 marzo, pure la presidente Confagricoltura Donna Umbria Grazia Maccherani ricorda quindi come il mondo femminile rappresenti una parte rilevante della forza lavoro, contribuendo con impegno e dedizione allo sviluppo e alla sostenibilità del settore.
"La Giornata Internazionale della Donna – afferma – è un'occasione cruciale per riflettere sui progressi e le sfide che le donne affrontano, specialmente in agricoltura. In Umbria, come nel resto d'Italia, le donne imprenditrici dimostrano un'eccezionale competenza e dedizione, contribuendo significativamente al settore. Tuttavia, persistono ostacoli come la difficoltà di accesso al credito e gli stereotipi di genere. È fondamentale che istituzioni e società si uniscano per promuovere politiche inclusive e sostenere pienamente il ruolo delle donne in agricoltura, garantendo pari opportunità e riconoscimento".
"Più che una festa – è inoltre il monito lanciato anche da Alessandra Oddi Baglioni, presidente nazionale di Confagricoltura Donna – questa è un'opportunità per riflettere sui traguardi raggiunti e sulle sfide ancora presenti, specialmente in settori come l'agricoltura, dove sono ancora numerose le difficoltà legate allo squilibrio di genere. E deve essere un'occasione in più per promuovere un cambiamento culturale in un mondo, quello agricolo, tradizionalmente a prevalenza maschile".
Secondo un'analisi del Centro studi di Confagricoltura spiccano, tra i comparti coniugati al femminile, l'agriturismo e le fattorie didattiche (complessivamente il 60% delle imprese). E' cresciuta, negli ultimi 10 anni, in percentuale, la presenza femminile negli allevamenti zootecnici, superando il 43%, mentre nelle imprese floricole copre quasi il 52%.
Nonostante i progressi compiuti, ancora oggi le donne incontrano ostacoli nel loro percorso sociale e professionale: difficoltà di accesso al credito, poca attenzione alla formazione e, in generale, stereotipi e pregiudizi che limitano le opportunità e la fiducia delle donne nel settore, influenzando negativamente la percezione delle loro capacità e competenze.
"E' necessario affrontare le questioni ancora aperte - sottolinea ancora Oddi Baglioni - superando queste criticità, non solo nel nostro settore. Valorizzare l'impegno delle donne imprenditrici, sia nel lavoro che nella vita familiare, è essenziale perché le donne gestiscono anche la cura della famiglia, nella quale sono il punto di riferimento. Chiediamo dunque aiuti specifici, anche a livello europeo, ed una maggiore attenzione da parte del Governo".
Confagricoltura Donna, dunque, rinnova l'appello alle istituzioni, alle aziende e ai cittadini a unirsi in questa riflessione e a lavorare insieme per incentivare politiche inclusive e di sostegno che possano colmare il divario di genere, creare un ambiente di lavoro più inclusivo e rispettoso per il mondo femminile.
In questi giorni l'Organizzazione sta promuovendo pure la campagna social #coltiviamoparità per sensibilizzare sull'importanza della parità di genere e sulla valorizzazione del ruolo delle donne nel lavoro in agricoltura.