Turismo lento ed esperienziale trainano il comparto; non solo relax ed enogastronomia: cammini, cicloturismo e riscoperta dei borghi, sugli scudi!
(UNWEB) La stagione estiva si sta confermando centrale per il comparto agrituristico umbro, caratterizzata da un buon numero di presenze sia di turisti italiani che stranieri, alla ricerca di tranquillità nella natura, di esperienze di vita autentica in campagna e della qualità dell’agroalimentare locale. È quanto riferisce Terranostra Umbria,l’associazione agrituristica e ambientale di Coldiretti che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica.
“Il buon cibo e il turismo esperienziale - commenta Elena Tortoioli, presidente regionale di Terranostra - spingono negli agriturismi, con una sempre più vasta offerta che va oltre la semplice ospitalità. Molto gettonato l’enoturismo, con importanti segnali di crescita per birraturismo, oleoturismo, turismo caseario e del tartufo, con visitatori curiosi di scoprire i segreti delle produzioni tipiche direttamente dai produttori e di immergersi in attività originali che vanno dal contatto con la natura alle attività sportive, fino ai corsi di cucina con i cuochi contadini. Senza dimenticare le potenzialità delle fattorie didattiche e il fenomeno dei cammini rurali, con passeggiate, pedalate o itinerari a cavallo.
C’è fiducia anche per i prossimi mesi - aggiunge Tortoioli - per un turismo “lento” e rurale, che sta caratterizzando sempre di più l’intera offerta regionale, con le nostre strutture che negli ultimi anni sono state capaci di offrire una vacanza sempre più ricca e varia, permettendo di poter vivere molteplici esperienze. Gli agriturismi - aggiunge Tortoioli - si distinguono per un’ospitalità autentica, che porta pure alla riscoperta dei centri minori nelle nostre campagne, con le strutture che hanno incrementato la proposta di servizi innovativi e che ora lavorano pure per “destagionalizzare” maggiormente l’offerta, nonostante non manchino altre problematiche a cominciare dai costi di gestione. Occorre tra l’altro - conclude Tortoioli - condividere un piano che potenzi tutta l’offerta turistica, non solo in alta stagione, con i proventi della tassa di soggiorno che vanno indirizzati per opere e attività che interessino tutto il territorio pure quello rurale delle campagne. Una “partita” che dovrà coinvolgere, nel prossimo futuro, in maniera sempre più omogenea tutti i Comuni umbri, armonizzando il più possibile azioni e regolamenti che vengono messi in campo in quest’ambito”.
“Il nostro impegno - riferisce Elisa Polverini vicedirettore Coldiretti Umbria - punta ad accrescere di anno in anno la competitività e la centralità del segmento agrituristico. Sono tanti in questo periodo i visitatori che scelgono i nostri agriturismi per vivere una vacanza completa, combinando la passione per il cibo e per la natura con attività, hobby e interessi, spinti da un nuovo modo di vivere il turismo, basato su esperienze dirette e sostenibilità. Agriturismi - prosegue Polverini - centrali in tante aree rurali e anche meno conosciute, ma pure in tanti piccoli borghi. Il trend positivo delle presenze ci incoraggia a proseguire con determinazione nel rafforzare l’integrazione tra agricoltura, turismo e accoglienza. Gli agriturismi umbri sono oggi veri e propri presìdi di sostenibilità e valorizzazione del territorio. Stiamo investendo su formazione, promozione e reti locali per far sì che ogni struttura diventi un punto di riferimento stabile per il turismo esperienziale e rurale, capace di attrarre visitatori tutto l’anno e contribuire allo sviluppo economico diffuso, anche nelle aree più interne della regione. In quest’ambito, pure a fronte dei recenti positivi dati del turismo umbro - conclude Polverini - occorre implementare e potenziare ancor di più, l’intera rete dei trasporti e delle infrastrutture regionali, così come l’interconnessione e le comunicazioni nelle zone rurali”.
Daniele Mecarelli, dell’agriturismo Cerqueti di Baschi,il cui territorio rientra nel “Cammino dei Borghi Silenti”, spiega come i percorsi e l’ospitalità rurale favoriscano la socialità e l’economia di questi luoghi. “Grazie al turismo lento - afferma - abbiamo l’opportunità di far conoscere il nostro lavoro, i nostri prodotti e la bellezza autentica di questi luoghi. È un modo concreto per ridare vitalità alle aree interne e rafforzare una rete di relazioni che arricchisce tutta la comunità, sia dal punto di vista umano che economico”.
Marco Angeletti, titolare a Narni dell’agriturismo Casale Viridi, tra le varie attività, organizza tour in bici. “Offrire un’esperienza autentica di relax, immersi nella natura e nella cultura del nostro territorio, è ciò che guida ogni nostra scelta. Il cicloturismo si sta rivelando una chiave vincente: unisce il piacere del movimento all’aria aperta con la scoperta di paesaggi e tradizioni che raccontano l’Umbria vera. Sempre più visitatori tornano a casa rigenerati e con il desiderio di ritornare”.
L’agriturismo conta in Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat (2023), 1.307 strutture, con 439 dedite alla ristorazione, 335 alla degustazione e 518 ad altre attività. Circa un agriturismo su sei (222) si trova in montagna, mentre il 44,8 per cento è gestito da donne. I posti letto sono 21.402, mentre quelli a tavola sono 14.777. Accanto ad alloggio e ristorazione, ma anche alla semplice degustazione, non mancano le attività sportive e naturalistiche suggerite dalle aziende agrituristiche. Cammini, ciclovie, ippovie, sentieri e vie di pellegrinaggio costituiscono una rete fitta di percorsi che permettono di esplorare gli angoli più nascosti del territorio.